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DYLAN'S POV
Passo tutta la notte ad aspettare nelle scomode sedie delle sale l'attesa, e non so come riesco ad addormentarmi per una o due orette. Nessuno mi dice niente ma dalle facce dei dottori che fanno avanti e indietro dalla loro stanza non sembra vada tutto bene, il padre non mi ha mutilato le braccia, al contrario mi ha abbracciato tra le lacrime e poi è tornato a casa per passare la notte offrendomi un passaggio che ho gentilmente rifiutato. Chi come me non se ne è andato è qualche sedia più in là, i gemelli si mangiucchiano di continuo le unghie e mi lanciano occhiatacce, non hanno detto una parola ma si scambiano scritte sul telefono, in modo che io non possa sentire. Guardo l'orologio e sono solo le cinque e mezza, gli occhi mi si chiudono lentamente e il sonno si fa sentire sempre di più, appoggio la testa al muro e mi addormento. Domani mattina voglio essere del tutto sveglio quando Erica si sveglierà.
AIDEN'POV
:-Si è addormentato- dico a mio fratello guardando Dylan seduto poco più in là di noi. Ethan lo guarda e poi dice a bassa voce:-Non trattarlo così male..- ho i nervi a fior di pelle, vorrei urlagli contro, e lo farei se non fossi in un ospedale con tante persone addormentate. :-Lui...- inizio alzando un po' troppo la voce:-Lui ha fatto del male a Erica, è solo colpa sua- riprendo abbassando la voce. Mi guarda ma non controbatte, infondo so anche io che mi dà ragione ma non lo vuole ammettere, è troppo buono secondo me...La porta accanto a me si apre e per un momento immagino di trovare Erica che sorride massaggiandosi la testa, ma invece è solo un medico con in mano una cartellina. Colgo l'occasione per avvicinarmi:-Sta bene?- chiedo preoccupato. Il medico sbuffa e fa per passarmi affianco ma lo fermo:-Perfavore, la prego...lei mi deve dire se sta bene o meno- faccio una pausa:-Adesso- aggiungo con tono minaccioso a denti stretti. Il medico sussurra:-Eh va bene...Ammetto che non sta bene...- il mio cuore fa un tuffo, e il respiro si fa pesante mentre molto pensieri si fanno strada dentro la testa:-Lei..ce la farà...vero?- chiedo con gli occhi lucidi. Lui non annuisce, esita e poi dice:-Noi...- il suo orologio fa una specie di beep interrompendo la frase:-Devo andare- dice camminando a passo svelto allontanandosi da ma:-Voi cosa?- tento di chiedergli ma lui non risponde e sparisce dietro una porta. Mi butto su una sedia a peso morto, Ethan non parla ma guarda vacuo il vuoto davanti a se, e io faccio lo stesso con il soffitto. Mi guardo intorno, il corridoio è sgombro, alla reception c'è solo una signora che gioca a solitario al computer, e le luci sono basse in tutto l'ospedale. :-Distrai la signora- sussurro a mio fratello:-Non credo serva- risponde indicandola, è presa dal gioco ma non sono sicuro che possa restare così concertata se entrò nella stanza di Erica. Mi alzo e inizio a gironzolare nel corridoio, e aspetto che lei si giri, ma niente, mi avvicino alla porta della camera e abbasso lentamente la maniglia, la apro del tutto e mi ci fiondo dentro richiudendomela silenziosamente alle spalle. Erica giace sul letto, con vari tubicini attaccati, sento da qui il suo respiro, non è regolare, perché? È così debole, come se dovesse fermarsi da un momento all'altro. Mi avvicino a lei, le sfioro la mano e quasi sobbalzo al tocco della sua mano fredda. :-Eri...io voglio che tu ritorni, presto. Voglio vederti sorridere, e non importa se non mi ami, io ho taaaaanto tempo, e beh..aspetterò credimi, per sempre. Stamattina aprirai gli occhi, e dirai che stai bene, sorriderai a tutti e poi andremo a mangiare una pizza, e a bere qualcosa al The Wood. Okay? Allora a dopo eh?- gli stringo la mano e la lascio andare dirigendomi verso la porta, la apro e quando esco trovo tutto come prima, Ethan mi guarda, Dylan dorme e là signora gioca ancora. :-Andrà bene- afferma Ethan con un mezzo sorriso, tento di annuire ma mi viene difficile...solo quando sarà in piedi davanti a me allora potrà andare tutto bene. Solo allora.
ERICA'S POV
:-Che succede?- tento di urlare ma la mia bocca non si apre. Tento di respirare ma non ci riesco, la gola brucia e sento dolore ovunque. Vedo solo buio, nonostante i miei sforzi il corpo non reagisce ai miei comandi, la voce non esce, gli occhi non si aprono e sento solo l'eco dei miei pensieri rimbombarmi nella testa, facendomi quasi male. Voglio finire, voglio terminare questa orribile sensazione, voglio fare quello che è necessario, non sopporto più la solitudine..anche se l'ho sempre preferita a qualunque altra cosa..
DYLAN'S POV
Apro gli occhi e la prima cosa che guardo è la camera di Erica, la porta è chiusa e come al solito nei corridoi aleggia il silenzio. I gemelli sono ancora lì, addormentati, sono le otto, e ancora non passa nessuno. Prendo il telefono e scorro il dito tra le applicazioni senza fare niente. Dopo vari minuti circa quattro gruppetti di medici corrono verso la stanza di Erica e ci si fiondano dentro, mi alzo e cerco di vedere qualcosa, ma sembra che abbiano formato un muro davanti al suo letto. Cammino avanti e indietro velocemente e alla fine mi avvicino ai gemelli, li scuoto poco poco e loro aprono gli occhi a malavoglia. Indico con il dito la stanza e loro si alzano e vanno verso di loro:-Cosa succede?- chiede Ethan. I medici si girano preoccupati, stanno armeggiando con delle robe strane, manovelle e uno scrive qualcosa sulla cartellina. Il padre di Erica si affianca a me:-Cosa succede?- urla con le lacrime che rigano la faccia. A quel punto inizi seriamente ad andare nel panico. :-Avete il tempo per dirle addio- cosa? Ho sentito bene? No vero..no! :-No- dico, ma singhiozzo e dalla bocca esce un gemito senza senso. :-Uno alla volta, Perfavore- dice il medico scandendo bene le parole e facendoci allontanare. Il padre entra prima di tutti, e nel mentre piango silenziosamente, accanto ai gemelli che tentano di trattenere le urla disperate. Lei non può morire, lei non può lasciami, MAI. Passano i minuti e alla fine la porta si apre rivelando il volto sconvolto di Frank. I gemelli mi fanno segno di entrare e io avanzo e titubante apro la porta. Sento già da cui i deboli respiro che riesce ad inalare lentamente. Mi avvicino lentamente  passo i primi secondi a guardarla:-È colpa mia Erica, solo mia- dico asciugandomi gli occhi. :-Ti amo Erica Lahey. Non smetterò mai di farlo, è una promessa.-

The Wood||Dylan O'Brien||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora