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Non ho paura di quello che posso trovare dentro questo maledetto bosco. Ethan mi sta con il fiato col fiato sul collo. :-Non c'è bisogno che mi perseguiti- dico roteando gli occhi. Ethan sbuffa ma non dice altro e continua a camminare. Ad un tratto sento un rumore, penso sia solo un po' di vento, ma questa specie di scricchiolio continua freneticamente. Cerco di aumentare il passo e solo tutto mi sembra ancora uguale capisco che sto girando a vuoto. :-Senti qualcosa?- chiede Ethan camminando di soppiatto. Scuoto la testa e mi siedo per terra appoggiata al tronco di un albero. :-Pensa che gli urlerò contro?- chiedo arrabbiata strappando ciuffi di erba da terra:-Forse si, insomma non è una cosa di tutti giorni diventare un lupo mannaro..- gli dò ragione, ma penso che Dylan dovrebbe venire a parlarne. Mi alzo di scatto e con un cenno dico a Ethan di seguirmi, ho intenzione di trovare il fuggitivo a costo di percorrere ogni singolo centimetro del bosco. Mi guardo di continuo intorno e cerco di scorgere qualcosa negli altri sentieri circostanti ma gli alberi sono così fitti che mi viene difficile:-Solo forti intrecci di rami- Ethan dice come leggendomi nel pensiero:-Come li vedi?- sorride lievemente e risponde:-I nostri occhi..quando brillano, funzionano anche da infrarossi- annuisco sorpresa è interessata ma mentre apro la bocca per ribattere una debole voce mi chiama:-Erica..?- mi giro e da mezzo ad alcune folte chiome di foglie esce una figura:-Dylan- dico a mia volta riconoscendolo subito, non appena il suo fa ingresso nella fievole luce:-Tu..io..come stai?- balbetta guardandomi a bocca aperta:-Più che bene..- rispondo:-Dylan, tu mi hai salvato la vita..io non posso essere arrabbiata con te, molte persone preferirebbero morire che essere una strana creati immortale e piuttosto strana, ma io no, voglio vivere Dylan, a qualunque costo- un ombra di sorriso compare nel viso di Dylan che ha ancora un'aria lievemente sconvolta:-D-Davvero?- chiede incredulo. Faccio segno di sì con la testa e avanzo di un pass verso di lui:-È meglio così eh?- chiedo stupidamente..lui però non sorride ancora, ha sempre un'espressione malinconica e triste:-Che succede Dylan?- scuote la testa e con il respiro che accelera a ogni sua parola dice di fretta:-Devo andare- e risparisce. Vorrei inseguirlo ma Ethan mi ferma:-Lascialo pensare- annuisco anche se non sono del tutto convinta e ripercorro la strada per tornare verso il parco. :-Ti va di provare le tue nuove funzionalità?- domanda Ethan scherzosamente:-Si..perché no!-
Nell' incrocio che porta a casa mia faccio per andare dritta ma Ethan mi fa girare a destra:-Dove vai?- :-Non possiamo certo andare a casa tua!- risponde trascinandomi per un braccio in un marciapiede malandato verso una stradina sterrata in lontananza. Raggiungiamo un campetto in lontananza, non c'è nessuno. L'erba è ancora bassa e copre a malapena i miei piedi, Ethan fa un giretto e poi torna da me con un sorriso:-Allora..- dice mettendo la sua mano destra davanti a me, la tira su e con un scatto la riporta giù facendo scattare qualcosa, dalle sue dita sono spuntati degli artigli appuntiti, sussulto lievemente e guardò ammirata la sua mano. :-Prova- dice portando la mano dietro la schiena e poi la riporta accanto a me con le solite unghie mangiucchiate. Cerco di ripetere il movimento che lui ha compiuto ma quando nella mia mano dovrebbe scattare qualcosa restano le mie solite unghie smaltato di un lucido nero. Sbuffo lievemente e riprovo. Ancora niente. Sbatto un piede a terra e inizio ad agitarmi:-No no no- dice Ethan prendendomi la mano:-Stai tranquilla..rilassati- mi rassicura traendo un profondo respiro. Lo imito e quando con uno scatto faccio saettare la mano sento una leggera fitta di un secondo, e quando la guardo speranzosa e vedo sorpresa che nella mia dita sono spuntati dei grossi artigli spessi e lunghi. Li fisso e allontano la mano per guardarli da più lontano:-Sono più belli dei tuoi- scherzo ridacchiando, traggo un profondo respiro e involontariamente con un'altra lieve fitta ritrovo le mie normalissime unghie. :-O Dio- sospiro sventolandomi con la mano. :-Vuoi farti colorare gli occhi?- chiede scherzosamente sbattendo le palpebre. Incrocio il suo sguardo e quando e palpebre si alzano al posto dei solito occhi a cui sono abituata ci sono un paio di brillanti occhi verde smeraldo. Mi scappa un sorriso e sposto lo sguardo all'erba circostante. :-Emh..bene- dico facendo dei cerchi con il piede sull'erba. :-Prova- annuisco e respiro profondamente nuovamente e chiudo gli occhi, aspetto qualcosa, una breve fitta di dolore, uno scattino, un bruciore, ma tutto rimane normale:-Ethan non funziona- chiedo riaprendo gli occhi:-Sicura?- chiede lui con un sorriso:-Davvero?? Funziona?- chiedo entusiasta. Annuisce felice e io richiudo gli occhi respiro nuovamente e senza sentire alcun movimento chiedo:-Sono..andati via?- :-Si sì- risponde Ethan. Sorrido lievemente e prendo a correre per tutto il campo, faccio numerosi giri e mi accorgo di non essere minimamente stanca. :-Ma Aiden non si è fatto sentire?- chiedo fermandomi dopo qualche giro vicino a Ethan. Scuote la testa e prende il telefono:-Niente..- risponde leggermente preoccupato.
Camminiamo per un po' per le vie del paese e ci fermiamo su una panchina in pietra in una zona piuttosto isolata. Verso sera decido di tornare a casa, mentre cammino lascio Ethan in una piazza, dopo che mi ha promesso di darmi notizie di suo fratello. Lui gira a destra mentre io vado dritta. Entro nel giardino e poi dentro casa, sul divano mio padre guarda la TV, appena mi vede si alza felice:-Eccoti qui!- esclama allegro. Ricambio il suo abbraccio e poi mi siedo accanto a lui:-Oggi viene a cena Louis, il mio amico..- annuncia cambiando canale:-Ah, quello simpatico?- chiedo facendomi un riassunto delle amicizie di mio padre-Si, quello!- afferma ridendo. Poco dopo il campanello suona e io vado ad aprire. Davanti a me non c'è un uomo dell'età di mio padre, barbuto e baffuto ma c'è un ragazzo con i vestiti completamente bagnato:-P-Posso aiutarti?- chiedo sconcertata fissandolo. :-Si..posso entrare ad asciugare i vestiti?- lo guardo per un attimo, aspettando che mi dica che è uno scherzo. Mio padre mi raggiunge:-Che succede?- chiede avvicinandosi alla porta:-Mi hanno tirato dell'acqua addosso, posso entrare per asciugare i vestiti?- mio padre esita ma poi annuisce e lo lascia passare:-Tesoro accompagnalo in bagno e dagli il phon.- annuisco e gli faccio cenno di seguirmi. Lo accompagno al piano di su, e lo portò in bagno, apro il mobiletto e prendo il phon:-Ecco- dico porgendoglielo. Mi ringrazia e io faccio per uscire ma lui mi trattiene prendendomi per un braccio, mi giro spaventata ma lui allenta la presa e mi fissa negli occhi con una tale intensità da consumarmi. Scosto il braccio ed esco dal bagno senza di una parola. Lo aspetto fuori ma dopo qualche minuto mi avvicino per stare certa che sia tutto apposto ma quando scosto la porta della stanza e rimango un attimo sconcertata, il phon ancora acceso è poggiato sul marmo del lavandino e la finestra è spalancata. :-Ma cosa..?- mi chiedo spegnendo l'elettrodomestico. Chiudo la finestra e scendo di nuovo al piano di sotto, mio padre scherza e ride con un uomo leggermente poi giovane di lui:-Erica!- esclama l'uomo vedendomi. Saluto allegramente e mi siedo accanto a loro. :-Come sei cresciuta- esclama. Rispondo con un sorriso e poi prendo il telefono che vibra nella mia tasca. È un messaggio di Ethan "Aiden gravemente ferito, siamo nel bosco, ti vengo a prendere al confine." Mi alzo subito e riferisco a mio padre che Aiden non sta bene, e poi esco correndo di casa "Chi è stato?" scrivo mentre corro verso il parco, mentre continuo a correre leggo la risposta e mi fermo un attimo perché rimango senza fiato "Dylan".

The Wood||Dylan O'Brien||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora