.28.

290 20 1
                                    

Apro gli occhi e subito mi sento completamente indolenzita, la stanza è tutta buia e le catene ai polsi e alle caviglie sono sparite lasciando dei segni rossi. Mi metto a sedere e subito un forte dolore sulla pancia mi costringe a rimettermi sdraiata, qualcuno apre la porta lasciando entrare un po' di luce nella camera. La luce si accende rivelando la cantina con pareti e pavimento di legno, :-Erica Erica- dice una voce roca. Mi stropiccio gli occhi e Aiden mi viene vicino, mi aiuta ad alzarmi ma le gambe non mi reggono. Ricado sul pavimento, arriva anche Ethan e mi prendono in braccio, mi adagiano sul divano e mi poggiano la testa su un cuscino:-Cosa...è S-successo?- chiedo sopportando il bruciore alla gola. :-Diciamo che siamo a stento riusciti a trattenerti- risponde Aiden grattandosi la testa pensieroso. La stanchezza prende di nuovo il sopravvento e mi addormento nuovamente.
:-Buon giorno- mi saluta Ethan seduto vicino ai miei piedi:-Buon giorno- dico scoprendo che il bruciore alla gola è sparito. Provò anche ad alzarmi e mi accorgo di ritrovarmi in ottima forma:-Che ore sono?- chiedo :-Sono le due del pomeriggio- risponde porgendomi un bicchiere d'acqua e un intruglio che pare assomigliare ad una zuppa. Mangio tutto in fretta e furia e vado in bagno, mi guardo allo specchio e noto la mia espressione stanca, le occhiaie molto evidenti e i miei capelli sudaticci e completamente spettinati. Faccio una doccia e mi pettino velocemente, trovò sullo sgabello dei vestiti puliti, una larga maglietta nera e dei jeans molto larghi. Decido di indossare la maglietta nera ma lascio perdere i pantaloni i troppo larghi. Esco dal bagno e subito Aiden sorride:-I pantaloni erano troppo larghi eh?- chiede ridacchiando, annuisco e indico la maglietta:-Grazie...te la riporterò al più presto- cammino verso la porta e dico:-Mi dispiace per stanotte...- :-Non devi, hai ceduto subito, dopo aver quasi rotto le catene- mi rassicura Ethan. Annuisco e abbasso la maniglia:-Ora vado a casa...a più tardi- mi salutano in coro e mi incammino verso casa. Nel tragitto Dylan mi viene incontro:-Erica, santo cielo, come stai?- mi chiede abbracciandomi:-Ora sto bene, Dylan.- dico sciogliendo l'abbraccio. Mi fissa da capo a piedi e sofferma il suo sguardo sulla mia maglietta:-Chi ti ha dato la maglietta?- mi chiede senza distogliere lo sguardo:-Aiden, la mia era tutta rovinata- dico incrociando le braccia:-Che carini! Ora vi scambiate anche l'abbigliamento, come funziona? Domani lui mette i tuoi jeans?- chiede sarcasticamente:-Molto spiritoso- dico fingendo una risata:-Ora se non ti dispiace vorrei tornare a casa- dico spostandomi per passare:-Ti accompagno- dice affiancandosi a me:-Non ho bisogno della scorta- ribatto bruscamente accellerando il passo. Continuo a camminare senza accorgenrmi in un primo momento che Dylan si è fermato a sulla strada e mi guarda da lontano. Sono tentata dal fermarmi ma decido di continuare a passo svelto. Torno a casa e mio padre mi accoglie preoccupato:-Che fine avevi fatto?- :-Sono rimasta a dormire da
...Alice!- esclamo stropicciando gli occhi, sembra sul punto di fare una scenata isterica ma lascia cadere le braccia e si limita a dire:-Va bene ma..la prossima volta avvisa- annuisco e vado in camera mia, dove seduto sul letto trovo Dylan. Trasalisco appena lo vedo e mi avvicino a lui:-Che ci fai qui?- chiedo chiudendo piano la porta. :-Erica, perché ti comporti così con me?- mi chiede alzando lo sguardo:-In che senso?- ribatto sbuffando:-Mi eviti- dice alzandosi dal letto:-Io non ti ev...- inizio ma mi interrompe:-No no, tranquilla- dice arrabbiato per poi uscire dalla finestra senza lasciami aggiungere altro. Sono stanca per litigare o inseguirlo, cosi opto per rimandare la questione a domani, mi sdraio sul letto ma non ho sonno, così rimango a occhi chiusi a lasciare che i miei pensieri mi inondino la mente. Non lo sto evitano...o forse sì? Non riesco a sopportare il fatto che ha fatto ciò che ha fatto a Aiden solo perché si è arrabbiato, poteva ucciderlo. Inoltre sto passando un periodo un po' strano per me, insomma, sono un lupo mannaro, una cosa che se la dicessi a qualcuno probabilmente finirei in un ospedale psichiatrico. La porta si apre e mio padre entra nella stanza:-Hai visite- dietro di lui Isaac entra nella stanza:-Isaac?- urlo alzandomi dal letto. Corro ad abbracciarlo:-Isaac- ripeto ancora. Mio padre ci lascia soli e io mi risiedo sul letto con un sorriso raggiante:-Mi sono comportato da vero stupido Erica, me ne sono andato quando tu avevi più bisogno di me...non ho scuse- dice dispiaciuto abbassando lo sguardo ai suoi piedi:-Non ti preoccupare- lo rassicuro senza far scomparire il mio sorriso:-Ora va tutto bene...- alza di nuovo lo sguardo e accenna un sorriso:-Quindi mi perdoni?- chiede speranzoso, annuisco:-Certo- mi abbraccia e io ricambio. In quel momento qualcuno irrompe nella stanza, e chi poteva essere se non...:-Dylan?- Isaac si allontana da me mentre Dylan diventa tutto rosso e sbarra gli occhi:-Scusate...- dice chiudendo la porta. :-Aspetta!- esclamo correndogli dietro:-Dylan, Dio mio aspetta!- si ferma solo quando gli strattono il braccio in giardino:-DYLAN, mi spieghi che fai?!- si gira, alza gli occhi verso il cielo e risponde infastidito:-Niente, piuttosto, TU che fai?- scuoto la testa:-Io non...- Isaac ci raggiunge:-Benissimo- bisbiglia Dylan:-Tutto bene?- chiede mettendosi davanti a me. Io dico di si proprio mentre Dylan dice di no. :-Isaac, ci sentiamo...- Dylan annuisce e continua:-Si vi sentite, ciao adesso- fa un cenno ad Isaac come per dire di andarsene:-Senti, tu non mi dici cosa fare- ribatte Isaac a Dylan che stringe in pugni fino a far sbiancare le nocche:-Io credo di sì- :-Isaac...- lo richiamo, ma lui mi ignora e si avvicina a Dylan:-Fossi in te abbasserei la cresta- dice con disprezzo. Dylan accenna una risata finta e da una leggere spinta a Isaac, che indietreggia per non cadere:-Non toccarmi!- urla Isaac. Dylan di rimando gli tira un pugno sulla mascella, Isaac cade a terra con la mano sul viso, Dylan si avvicina ma io lo spingo indietro facendolo cadere e gli urlo contro:-Ma lo vuoi uccidere? Vattene Dylan- Lui si alza e mi guarda, poi mi dice:-Scusa?- Mi inginocchio accanto ad Isaac:-Ho detto, vattene Dylan- ripeto alla persona davanti che credevo di conoscere, ma a quanto pare mi sbagliavo. Mi guarda e poi se ne va sbattendo il cancello:-Come va?- chiedo ad Isaac che ha gli occhi chiusi:-Eh...non benissimo- lo aiuto ad alzarsi e lo porto in cucina:-Che è successo?- chiede mio padre venendo a sorreggere Isaac:-Dylan si è arrabbiato con lui...- dico aprendo il freezer per cercare qualcosa da mettere sulla sua ferita. Prendo un ghiacciolo e lo avvolgo in un telo:-Ecco qua...- dico porgendoglielo:-Mi dispiace Isaac...- aggiungo. Mi prende la mano libera e dice:-Non hai niente di cui preoccuparti, non è colpa tua...Dylan ha bisogno di un corso per tenere a bada la rabbia a quanto pare...- abbozzò un sorriso e sussurro:-Già...- Isaac resta a cena da noi e più tardi lo riaccompagno a casa:-Di solito è il ragazzo che accompagna la ragazza- scherza davanti al cancello di casa sua, ridacchio ma non ribatto. Si avvicina a me e mi prende il viso tra le mani, posa le sue labbra sulle mie ma lo allontano subito dopo:-Isaac, io non credo che sia il momento...- dico:-Scusami...ti capisco- dice, per poi entrare in casa:-Ci sentiamo presto eh?- mi chiede :-Certo, a presto- rispondo allegra. Lo saluto con la mano e percorro la via per tornare a casa:-Da Aiden a Isaac, da Isaac a Aiden...vedo proprio che ti dai da fare- dice una voce arrogante accanto a me, Dylan mi cammina accanto:-Che vuoi?- chiedo infastidita continuando a camminare:-Niente, era solo per dire...- dice con un sorriso che mi dà sui nervi. Resto zitta per evitare di aprire una discussione che non voglio avere, alla fine però non riesco a trattenermi da fermarmi e urlagli contro:-Mi spieghi perché ti comporti così? Non ti riconosco più, prima eri così dolce, disponibile, mentre invece ora sei arrogante, fastidioso, pieno di rabbia e persino...un idiota.- rimane impassibile ma alla fine il suo sorrisetto svanisce dal suo viso:-Perché Dylan, dimmi perché.- continuo ad urlare. Dylan ribatte subito urlando:-PERCHÉ TI AMO-.

The Wood||Dylan O'Brien||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora