DYLAN'S POV
Le rivolgo uno sguardo leggero mentre mi volto per raggiungere la porta, il senso di colpa è colpa è così forte da divorarmi, se non giocassi di continuo con i suoi sentimenti questo non sarebbe mai accaduto, se me ne fossi andato e l'avessi lasciata vivere. Dovevo ascoltare i gemelli, quando mi hanno detto che dovevo lasciarla in pace, c'erano loro con lei, l'avrebbero aiutata a superare tutto e a dimenticarmi. Afferro la maniglia della porta ma in un attimo con uno scatto ritorno accanto a lei, senza pensarci afferro il suo braccio e ci affondo i denti, non lo lascio andare fino a quando non sono certo che sia abbastanza profondo. Stacco la bocca e guardò il braccio sanguinante accanto a me, lo avvolgo con delle bende e abbasso la manica del camice. Solo quando alzo lo sguardo verso il suo viso inespressivo, capisco quello che ho fatto, è debole. Troppo debole. E se vivrà sarà senza un branco, perché io non ho un branco, e mi odierà per quello che ho fatto. Mi allontano disgustato dal mio lavoro ed esclusivamente fuori dalla stanza, inizio a correre, tutte le persone mi guardano scioccate, ma io corro, corro finché non raggiungo il bosco, mi ci fiondo dentro e mi rifugio nelle mie disperazioni e nei miei dubbi.
AIDEN'S POV
Appena Dylan esce dalla stanza corre velocissimo fuori dalla struttura lasciando le persone sconcertate. Io e Ethan ci scambiamo un occhiata e raggiungiamo la porta. Titubante la apro e rivolgo uno sguardo a Erica, immobile. Il suo respiro non è debole come pensassi. Ci avviciniamo lentamente e Ethan scoppia subito in un pianto silenzioso, sento uno strano odore, sangue. Povera, deve soffrire così tanto. Erica, io...noi volevamo...- le mie parole vengono interrotte da un forte rumore. Il monitor dell'elettrocardiogramma inizia a suonare, il suo cuore batte così veloce che..Erica è seduta con gli occhi sbarrati che respira pesantemente portandosi una mano al petto. :-C-cosa?...- inizio a dire, ma non appena lei alza la manica del camice capisco. Ha una fasciatura intorno al braccio, nella quale si nascondono i residui di un morso ormai quasi guarito. :-O Dio!- urla. Una folla di medici entrano nella stanza:-Ma cosa è successo?- urla uno di essi stupefatto. :-Era lì, quando ad un tratto si è seduta e ha iniziato a respirare regolarmente- dico io veloce nascondendo il braccio. :-Ma è uno scherzo?- urla una donna mentre nell'aria si diffonde un brusio generale. :-Signori, signori state calmi!- esclama un uomo di mezza età:-Questo un miracolo!!- mi viene quasi da ridere a quelle parole. I miei pensieri però sono tutti rivolti a lei. Un lupo? Lei? No. Da una parte sono felice, felicissimo che lei sia viva ma dall'altro vorrei trovare Dylan e ucciderlo. Lei doveva aver diritto di scegliere, mentre ora è condannata a essere così per sempre. Ci fanno uscire dalla stanza, devono fargli degli esami e tutto. Ci sediamo ad aspettare e nel mentre io e Ethan non spiccichiamo parola. Passano due ore e finalmente una donna ci chiama e dice:-Ragazzi, potete andare a vedere la vostra amica- ci alziamo ed entriamo nella stanza, lei sta mangiando una zuppa calda e ci guarda entrare sorridendo:-Non ho niente! Niente! Domani torno a casa- è così allegra. Perché è così allegra? Sorrido anche io e mi avvicino:-L'hai presa bene vedo- dice Ethan con un mezzo sorriso. :-Che cosa?- chiede lei facendo una smorfia. Lei non sa? Lei non sa? Oh no. Oh no. :- Niente- precedo Ethan. :-Okay- risponde lei, mangiando. :-Mi dite che è successo? I miei ricordi non sono ben vividi- le racconto brevemente cosa è accaduto e lei ascolta con le lacrime agli occhi. Dopo qualche minuto di conversazione qualcuno bussa alla porta:-La mia bambina- esclama Frank con un sorriso a trentadue denti. Lei fa un urletto di gioia e sprofonda tra le braccia del padre che la stritolano. :-Sapevo che ce l'arresto fatta amore mio!- continua lui cercando di tenere a freno l'allegria. Dopo un po' il padre esce dalla stanza e Erica non smette di sorridere. :-Sono stanchissima ragazzi, ci sentiamo domani okay?- ci chiede sfoggiando un altro sorriso. Annuiamo e la salutiamo.
ERICA'S POV.
Dov'è Dylan? La prima cosa che mi chiedo. Sarebbe stato normale chiedermi perché sono viva! Ma no, io voglio sapere dove si trova Dylan. Le palpebre mi si chiudono da sole ma il pensiero di Dylan non abbandona in miei pensieri..
:-Buongiorno!- esclama una voce appena apro gli occhi. Li stropiccio e riesco a distinguere la forma accanto me. Ethan siede allegramente vicino al mio letto, da solo. :-Ethan?- domando guardandomi intorno:-Non è potuto venire- annuisco e apro la bocca per dire qualcosa ma una voce mi precede:-Non dovresti arrivare così tardi- dice una voce, inarco le sopracciglia e mi guardo intorno, non c'è nessuno se non Ethan. :-C-cos..- inizio ma un altra voce parla:-Ho avuto un contrattempo- si ammassano così tante voci che la testa mi sembra scoppiare. Chi sono? Perché non stanno zitte? Mi tappo le orecchie e mi appoggio la testa alle ginocchia:-Eri! Che succede?- Ethan interrompe il fracasso nella mia testa:-Io sento..voci- assume un'espressione indecifrabile:-Ethan?- lo riscuoto dai suoi pensieri. Alza lo sguardo su di me:-Devi sapere una cosa-. Dice con decisione. Tendo le orecchie oltre la porta:-Salve signora..si vada tutta a destra- annuncia una voce di una donna di non giovane età. :-La ringrazio- risponde grata un'altra voce. Ritorno alle quattro mura della stanza:-Oddio, Ethan perché sento lì fuori?- chiedo spaventata indicando la porta. Ma poi capisco sola:-Il mio risveglio non è stato un miracolo vero?- chiedo sapendo che è una domanda retorica:-No..- sussurra rassegnato. Non so se piangere, ringraziare Aiden che mi ha morso, che mi fa vivere ancora:-Devi dire a Aiden di non preoccuparsi- Ethan fa una smorfia confuso:-Cos..- lo interrompo:-Lui mi ha salvato la vita..e sinceramente è meglio essere così che morire..- ammetto. :-No, hai frainteso! È stato Dylan- dice mordendosi un labbro:-A morderti- precisa pensando che non avessi capito. :-Oh- è tutto quello che esce dalla mia bocca. :-E lui dov'è?- chiedo impaziente, mi trasforma in un essere con occhi brillanti e poi sparisce? Questa volta andarsene non sarà così semplice. Cerco di alzarmi da letto ma Ethan mi blocca:-Non ti hanno detto che puoi andare- mi avverte. Mi ributto sul cuscino e penso che sarebbe anche ora! Sto così bene, ho solo voglia di sgranchirmi le gambe. Sento dei passi avvicinarsi decisi e la porta si spalanca:-Buongiorno- esclama un uomo baffuto entrando nella stanza. Ricambio il saluto raggiante pronta per indossare i miei vestiti e andarmene da qui:-La vedo attiva signorina- aggiunge con un gran sorriso:-Non vedo l'ora di uscire!- mi giustifico. L'uomo annuisce e dice:-Beh, nonostante le sue condizioni siano buone credo che i danni fisici subito siano ben gravi, non sono certo che le sue gambe, per il momento, siano in grado di...- lo zittisco scendendo da letto e facendo un piccolo saltello sul posto, muovo le braccia in alto, e lui spalanca la bocca sbalordito:-Oh santo cielo!- dice poggiandosi le mani sulle guance paffute:-Lei, lei! È un miracolo del Signore!- e se ne va saltellando lasciando aperta la porta. Ridacchio e controllo il mio "comodino", una maglietta e un paio di pantaloni scordinati sono posati sopra, con l'aggiunta delle mie scarpe preferite. :-Tuo padre li aveva portati qui..lui era convinto che..- :-Ok- lo zittisco. Solo cose allegre oggi. Non devo pensare che sono una stranissima creatura soprannaturale, e che sono scampata alla morte per un pelo. Ethan esce dalla camera e io mi cambio per poi raggiungerlo nel corridoio:-Dove va signorina?- mi ferma la donna alla reception:-Io sono il miracolo dell'ospedale!- scherzo continuando a camminare verso l'uscita. Il sole mi acceca quasi, la sensazione che provo è indescrivibile, il canto delle rondini, il rumore della leggera brezza del vento. Vedo fin da qui le campagne ai confini della città. :-Wow..- sussurro ammirando il panorama che mi ritrovo a guardare da un parcheggio di un ospedale. :-Bello eh?- mi chiede mettendosi le mani in tasca. Annuisco debolmente e senza preavviso inizio a correre, non mi stanza farlo, anzi mi sento più viva a ogni passo, vedo le cose scorrere veloci accanto a me e sento il rumore delle macchine vicino alla strada che mi raggiungono con difficoltà. Il vento si fa più forte durante la corsa e mi rinfresca dal caldo che mi avvolge una volta giunta al parco. Cammino a passo svelto verso il bosco, Dylan è lì..deve essere lì. Una voce chiama il mio nome. Ethan è accanto a me:-Cosa vuoi fare?- chiede. :-Cercare Dylan.- rispondo decisa:-Sei un lupo mannaro da dieci minuti, tu non puoi entrare nel bosco e..- :-Si che posso.- lo interrompo addentrandomi nell'oscurità.
Autrice:
Eheheh! Ehehehe! Eheheh! Okay stop.
Che succede ora? Vivono tutti felici e contenti? Ovviamente NO! Non è ancora giunta la fine..spero che il capitolo vi piaccia, piccoli ARMADILLI.
PS: scusate per la foto a cavolo😁.
Bacini😘Bacini😘,
D.S.
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The Wood||Dylan O'Brien||
أدب الهواةDopo la morte della madre, Erica si trasferisce insieme al padre, in una piccola città Americana, MysticRivers, nella quale, durante il suo ultimo anno di liceo stringerà un amicizia speciale per lei,quella con Dylan. Quest'ultimo un giorno scompare...