:-Ti ho portato il tuo rossetto preferito- annuncia Alice sventolando un tubetto in aria, ridacchio mentre lei me lo passa lentamente sulle labbra:-Perfetto- sussurra richiudendolo. :-Hai portato anche il mascara e l'eye-liner?- chiedo speranzosa:-Ovvioo!- urletta battendo le mani. Traccia una linea sottile sopra la palpebra e allunga le nere ciglia, infine mi mette un po' di fard sulle guance e mi passa uno specchietto:-Grazie- dico con un sorriso. La porta della mia camera si apre e mio padre entra con una scatola rosa lucida:-Io vado- dice Alice ma mio padre la ferma:-No no tranquilla! Sono passato un attimo, il lavoro mi chiama!- Alice si risiede e mio padre avanza verso di me:-Come va?- mi chiede prendendomi la mano:-Bene- rispondo. Sorride e porge ad Alice là scatola, poi ci saluta ed esce dopo averci salutato. :-Apro?- chiede accarezzando la superficie, annuisco e lei alza il coperchio. Si lecca le labbra e strofina le mani mostrandomi il contenuto. All'interno ci sono 2 cupcake con sopra glassa bianca cosparsa da palline colorate:-Dammene uno! Adessooo- esclamo con gli occhi a cuoricino. Ride e ne prende, poi me lo sventola vicino al naso, me lo infila nella mano libera e me lo porto alla bocca masticando con gusto quella delizia, lei fa lo stesso, sporcandosi la punta del naso con la glassa. Dopo aver mangiato nella stanza entrano i due gemelli:-Ciao bellissima!- esclama Ethan. Aiden mi saluta timidamente e si siede nella seconda sedia sulla stanza:-Ci sentiamo domani Eri, torno di mattina- dice uscendo dalla stanza. Ethan prende il suo posto e quando mi sono accettata che lei se ne stia andata assumo una espressione sconcertata. :-Che succede?- chiede Ethan avvicinandosi. :-Dylan ieri mi ha detto una cosa...- dico abbassando lo sguardo, entrambi i ragazzi mi guardano e fanno segno di andare avanti:-Lui ha ucciso una persona per vendetta- dico d'un tratto con le lacrime agli occhi. Vedo le loro facce sorprese, si rivolgono un occhiata e poi come se si fossero parlati nel pensiero Aiden parla a nome di entrambi:-Noi...pensiamo che non sia stata del tutto colpa sua, insomma non conosceva la sua "nuova forza"- un po' gli do ragione ma ancora non concepisco il fatto che lui abbia ucciso una persona. Respiro profondamente e dico:-Si...forse è così- mento anche a me stessa dicendo che non penso più a quello e che l'ho superato ma ora non voglio affrontare l'argomento. Chiacchieriamo del più e del meno per un infinità di tempo, fino a quando stanchissima non chiudo gli occhi e mi addormento. :-Mi dispiace così tanto,davvero ma...devo farlo...- una voce parla vicino a me, e io la ascolto inconsapevolmente, mentre sto per aprire gli occhi capisco che a parlare è Dylan e credo stiano dicendo una cosa importante:-Meglio se dormi sai? Non riuscirei mai a dirti addio guardandoti negli occhi.- Addio? Addio? Cosa? Addio? Cerco di restare calma, senza far tremare le palpebre, devo sapere cos'altro ha da dire. :-Io...ti lascio il foglio sotto il cuscino, spero di meritare la tua comprensione...- sento il suo respiro pesante avvicinarsi e nel punto in cui le sue labbra sfiorano la mia fronte apro gli occhi. :-E-Erica- dice quasi spaventato, si porta una mano sulla faccia mentre io resto in silenzio guardando in alto:-Cosa stai dicendo Dylan? Cosa vuol dire questo addio?- dico senza voltarmi con la voce un po' tremolante:-Io...devo andare- balbetta alzandosi in piedi:-Dylan O'Brien, fermo dove sei!- urlo facendolo sobbalzare, si risiede prendendosi la testa tra le mani. :-Cosa vuoi dire con Addio?- ripeto guadando i suoi piedi che si muovono nervosamente:-Io devo proteggerti Erica, e restando qui ti metto so più in pericolo- dice alzando lo sguardo, ha gli occhi un po' rossi, lucidi, quasi mi fa pena. :-Lasciandomi di nuovo peggiori le cose Dylan, è questo che non capisci- dico a voce bassa, quasi un sussurro. Una lacrima tenta di uscire e io chiudendo gli occhi le permetto di bagnarmi la guancia, costringendo Dylan a scuotere la testa tristemente. :-Io...- inizia ma le parole restano a mezz'aria, si alza ed esce dalla porta senza aggiungere altro, sbattendo violentemente la porta. Mi sono stancata di questo Dylan protettivo e stupido, non capisce che lasciandomi mi fa stare male, se ne va per proteggermi, ma è proprio andandosene che mi rende più vulnerabile. La mia mente mi riconduce alla sera in cui quel ragazzo mi stava facendo male, se non ci fosse stato lui solo Dio sa cosa sarebbe successo. Tra una lacrima e l'altra capisco che devo uscire da qui, se resto seduta in questo lettino di ospedale non risolverò le cose...Non voglio aspettare ancora quattro giorni, in quel tempo potrebbe succedere il fini mondo nella mia vita, cerco di attirare l'attenzione di un medico che passa lì accanto:-Dimmi cara- dice entrando nella stanza:-Voglio andarmene- dico decisa mettendomi seduta sul lettino:-Emh...- si avvicina e prende da vicino al letto una cartellina, gli dà un occhiata, la ripoggia:-Tra quattro giorni- risponde sfoggiando un sorriso falso:-Ma io voglio andarmene adesso- ribatto. In risposta il medico scuote la testa e con un sorriso lascia la stanza chiedendosi la testa alle spalle. Mi ributto all'indietro cercando di scacciare i pensieri, forse dovrei comprare uno scaccia pensieri, magari aiuta.
Negli ultimi quattro giorni, Dylan non si presenta e nessuno sa che fine abbia fatto, cerco di sfoggiare sorrisi smagliati e di comportamenti allegramente in modo da uscire qui il prima possibile, chiacchierate con Alice, i gemelli mio padre e in poco tempo mi sto infilando i miei vestiti pronta per uscire da questa struttura. :-Sicura di stare bene?- mi richiede mio padre per l'ennesima volta, annuisco e ridacchio al fianco di Ethan. Salgo in macchina e quando finalmente arrivo a casa esco subito, diretta verso la dimora di Dylan. Arrivo in poco tempo, suono al campanello e subito dopo la madre di Dylan appare sulla soglia:-Erica- esclama deliziata:-Come stai cara?- mi chiede sorridente:-Bene bene, dove è Dylan?- chiedo sembrando un po' maleducata:-Perfavore- aggiungo timidamente, la signora sorride ed entra in casa, :-Dylan!- urla, in un attimo la figura del ragazzo compare in cima alle scale, e mi raggiunge:-Sei uscita- afferma fissandomi con uno strano sguardo annoiato. Senza pensarci due volte mi getto tra le sue braccia, facendolo barcollare all'indietro, dopo un attimo di esitazione ricambia l'abbraccio stringendomi forte appoggiando la testa dietro la mia nuca. :-Non te ne andare okay?- chiedo con la testa schiacciata contro la sua spalla:-Okay- risponde stringendomi più forte. Mi stacco da lui dopo almeno un paio di minuti, lo guardo negli occhi e rimango estasiata, sorrido accorgendomi di aver sorriso spontaneamente, per la prima volta da tanto, davvero tanto. Si avvicina a me e poggia le sue labbra sulle mie, un tocco leggero, pieno di vuoti e mancanze, disperazioni e lacrime. Mi bacia più forte stringendomi a se, :-Ti amo- sussurra poggiando la sua fronte contro la mia:-Ti amo- rispondo sussurrando a mia volta.
Arrivo a casa di notte, con il sorriso stampato sulla faccia, entro e mio padre mi accoglie caldamente, con la tavola imbandita:-Ciao Papino!- esclamo andando verso di lui e scoccandole un bacio sulla guancia, sorpreso di questa dolcezza mi guarda sconcertato:-Mi sono perso qualcosa?- chiede versando un po' di acqua in un bicchieri:-Nah!- risposto con un misterioso sorriso. :-Perché ci sono quattro posti?- a riposta della mia domanda i gemelli entrano in cucina. Li saluto abbracciandoli. Consumiamo la cena, buonissima, e poi salgo in camera. Prendo il cellulare, un messaggio da Dylan"Ehi, sono felice di aver passato la serata con te" sorrido allo schermo e digito la riposta"Sono più felice io" Aiden e Ethan entrando in camera e mi guardano confusi:-A cosa si deve tutta questa felicità?- chiede Ethan sedendosi sul letto:-Io è Dylan siamo tornati insieme- dico abbassando la testa per paura della reazione di Aiden. Quest ultimo rimane in silenzio e si porta le mani alla bocca.:-Io devo andare- annuncia con rabbia uscendo dalla porta:-No Aiden, aspetta!- dico sbuffando:-Che c'è? Sono stanco adesso, torno a casa- se ne va e io mi butto sul letto:-Scusalo- dice Ethan prima di salutarmi e andarsene. Certo scusalo...sono io la stupida qui, lo so che io gli piaccio, ma io penso solo a Dylan, a me e Dylan. Con mille pensieri per la testa mi addormento, svegliandomi più volte a causa di incubi, terribili incubi.
Autrice:
Sono mortificata per il ritardo, ma non avevo idee per questo capitolo, ma ora so bene cosa scrivere. Spero tanto che la storia vi piaccia! Non manca molto alla fine...ma non ci pensiamo ora! A presto lucciole luminose<3
Baciiiiniiiiiii,
D.S.
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The Wood||Dylan O'Brien||
Hayran KurguDopo la morte della madre, Erica si trasferisce insieme al padre, in una piccola città Americana, MysticRivers, nella quale, durante il suo ultimo anno di liceo stringerà un amicizia speciale per lei,quella con Dylan. Quest'ultimo un giorno scompare...