Mi trovo sdraiata sul mio letto, è completamente buio, le persiane della finestra sono chiuse quindi non so se è ancora giorno o meno. Mi ricordo di essermi sentita male, mentre parlavo con Aiden e Ethan e poi niente. Mi rigiro tra le lenzuola e alla fine, annoiata mi alzo e vado al piano di sotto. Eh si, è notte. Guardo l'orologio, segna le 4:57, torno su a malavoglia e mi rimetto a letto, costringendo la mia testa a dormire.
:-ERICA- ripete una voce accanto a me, apro lentamente gli occhi e davanti a me mio padre sorride. :-Buongiorno- sbuffo con un mezzo sorriso. :-Hai dormito ieri, tutto il giorno, credo che sia ora di fare qualcosa- annuisco e mi metto a sedere:-va bene, arrivo tra cinque minuti- dico. Papà annuisce e si allontana chiudendo la porta. Prendo il cellulare e guardo l'ora, 10:46. Bene. Niente scuola nemmeno oggi, meglio. Ho un messaggio da Ethan "Niente scuola per te eh?" Sorrido e rispondo "La fortuna di sentirsi male" Mi alzo dal letto e corro in bagno, faccio un bel bagno caldo e indosso un maglione bianco lungo e dei leggins neri. Vado in cucina e faccio colazione, non smetto un attimo di pensare a Dylan. Ora avrà freddo, fame e sete, spero che con lui avesse del cibo...come faccio senza di lui? In più Maia non la smette di fare la povera triste vittima e tutti gli stanno attorno come se fosse lei la più dispiaciuta, Alice non la smette di fissarmi e chiamarmi per chiedermi come sto, mi solo sentire peggio è Isaac, beh, ha veramente problemi con la famiglia e al di fuori di qualche messaggio o chiamata non lo sto più vedendo. Gli unici che davvero mi stanno vicino sono Aiden e Ethan, mi fanno ridere davvero e gli voglio davvero tanto bene, mi stanno rassicurando e aiutando a stare meglio. :-Accidenti!- esclama papà facendomi tornare alla realtà:-Che c'è?- chiedo mangiando un biscotto:-Devo fare la spesa!- dice chiudendo il frigo quasi completamente vuoto. Mi saluta ed esce di casa. Rimango sola chiusa nei miei pensieri. Dico a molte persone che non sto molto bene, ma in realtà sto peggio. A peggiorare la situazione tra 3 giorni i gemelli partono per uno scambio culturale a scuola, quindi in quelle maledette 2 settimane credo che starò davvero davvero male. Riesco persino ad immaginarmi: Seduta sul divano con il telefono in mano mentre guardo qualche film visto già troppe volte, non è difficile da pensare. Il postino arriva in ritardo, consegnandomi una lettere di lavoro per mio padre, la Poggio sul tavolo ma poi il campanello risuona, sarà il postino,avrà dimenticato qualcosa, penso uscendo dalla porta. Davanti al cancello non c'è nessuno sono un pacchetto ricoperto da una carta colorata. Lo prendo in mano cercando una scritta, un indirizzo ma non c'è nessuno dei due. Entro in casa e scarto il pacco, all'interno trovo una scatola di cartone, la apro per vedere il contenuto, e quando me lo ritrovo tra le mani non posso fare altro che rimanere senza parole. Davanti ai miei occhi trovo una foto incorniciata mia e di Dylan, stiamo addobbando il grande albero di Natale che si trova sulla piazza della città, mi ricordo benissimo quel giorno, ero così felice, allegra, dopo aver scattato la foto avevo detto che avrei voluto incorniciarla. Non può essere una coincidenza. Chi mi ha mandato la foto? Lui. Me la deve aver mandata lui. Nessun altro. Una lacrima cade sopra la mia mano, ma non penso ad altro che a lui, a lui che mi ha mandato la foto, a lui che ritornerà ora. Però non capisco perché non sia venuto a cercarmi, insomma, se è tornato perché non è venuto da me? Porto la foto in camera mia, con ancora quelle domande che passeggiano nella mia mente, devo calmarmi, penso sedendomi. Mi metto le scarpe e prendo la borsa. Esco di casa e inizio a vagare senza meta finché non mi viene in mente un posto tranquillo in cui andare. Entro nel locale e un'ondata di calore mi assale, cammino sul pavimento scricchiolante e mi siedo su un tavolo in disparte. Il cameriere del The Wood, quello dell'altro giorno, si avvicina a me con aria felice, vorrei sorridere come fa lui. :-Di nuovo qui?- domanda prendendo una penna:-Eh si!- esclamo sforzando un sorriso. Ordino un cappuccino, e Liam, così si chiama lui, si allontana verso il bancone. Giro la faccia verso la finestra alla mia destra e noto che la città è sommersa dalla nebbia, in lontananza mi sembra di scorgere qualcuno di familiare, strizzo gli occhi e sbatto più volte le palpebre, ma quando apro gli occhi la figura è scomparsa. Rivolgo nuovamente lo sguardo davanti a me e vedo Liam che si avvicina con un vassoio in mano, poggia la tazza davanti a me e con un cenno si dirige nel tavolo accanto al mio. Sposto uno sguardo da Liam al mio cappuccino e vedo che sopra con il cioccolato c'è disegnata una faccina sorridente, sorrido sinceramente e bevo velocemente, svuotando la tazza in un attimo, aspetto pochi minuti è il cameriere ritorna da me:-Grazie per il disegno- scherzo accennando una leggera risata. :-Modestamente sono un buon pittore- esclama prendendo la tazza. Prendo i soldi per pagare ma il ragazzo con una mano tira via la mia mano:-Offro io- dice. Insisto un attimo ma alla fine vince lui e io lo ringrazio uscendo dal locale. Fuori il freddo mi costringe a stringermi tra le mie braccia, respiro profondamente e vado più avanti verso il parco. In una panchina si trova Isaac, che guarda dritto davanti a se, mi faccio forza e vado verso di lui, mi siedo accanto, ma lui resta in silenzio, senza dire una parola, credo non mi abbia ancora notato:-Isaac- dico. Lui si gira, e io posso scorgere la tristezza nei suoi occhi, sono lievemente rossi e lucidi. Stava piangendo:-Erica- dice quasi sorpreso. :-Isaac che succede?- chiedo preoccupata per lui. :-Mio padre è morto- dice senza giri di parole. :-Oh Isaac- sussurro triste abbracciandolo, lui si stringe a me tirando su con il naso:-È terribile- singhiozza facendomi versare qualche lacrima. Cerco di rassicurarlo ma è quasi inutile, so come si sente e so anche che nessuna parola potrà farlo stare meglio. Dopo aver passato del tempo in silenzio lui se ne va, mi ringrazia e torna a casa sua. Ormai è tardi e anche io mi dirigo a casa, nel tragitto riesco solo a pensare a quanto può essere ingiusta la vita. Penso a Dylan, a mia madre e al padre di Isaac, perdiamo sempre le persone più care eh? Arrivo a casa e trovo mio padre che mi aspetta sul divano, mi vede e sorride:-Tesoro ha chiamato la signora O'Brien, dice che ha delle novità!- il mio cuore si riempie di speranza, corro fuori di casa senza aspettare mio padre che mi voleva dare un passaggio, arrivo a casa Dylan, convinta di trovarlo fuori casa, o in salotto ma invece quando entro vedo le faccine più afflitte del mondo. :-C-che succede?- chiedo preoccupata. La signora O'Brien si avvicina a suo marito e gli stringe la mano:-Cara, hanno trovato delle impronte di sangue nel bosco, e quel sangue è di Dylan, quindi pensano che sia...- non finisce la frase, io urlo:-NOO- scoppio in lacrime, ed esco fuori da quella casa evitando le persone che mi urlano dietro. Lui non è morto. No. Torno a casa e vado in camera mia urlando, sbatto la porta e mi ci siedo davanti, tremo come una foglia, e piango disperatamente. Alzo la faccia verso il letto e noto un biglietto poggiato sopra, mi alzo strofinando gli occhi e prendo in mano il foglietto, lo spero e leggo "Passa oltre, ti amo" il biglietto non è firmato ma so benissimo da parte di chi sia. Dylan è vivo, ne sono certa, sicura. Ma io non capisco cosa cavolo succede, mi manda foto, biglietti ma non si fa vedere e mi scrive di passare oltre? È imbecille o cosa? "Magari non è lui" suggerisce una vocina nella mia mente, ma mi rifiuto di ascoltarla. Prendo un foglio e una penna e scrivo a lettere maiuscole" Mi rifiuto di passare oltre" senza dire una parola esco di casa e mi incammino verso il bosco, mi siedo su quella roccia e incastro sotto di essa il foglietto, poi mi siedo su una panchina ad aspettare, e a chiedermi il perché di molte cose. Una lunga ora dopo mi avvicino alla roccia notando che il biglietto è ancora lì. Rimango delusa, ma infondo cosa speravo di ottenere? Lo tiro fuori e mi avvivo verso casa. Noto che il biglietto è umidiccio e stropicciato, per curiosità lo apro e leggo"Dovrai farlo".
Autrice:
Bene bene, secondo voi chi scrive i messaggi è Dylan o qualcun altro? E secondo voi Erica riuscirà a voltare pagina? Spero che il capitolo vi piaccia!
Un bacetto,
D.S.
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The Wood||Dylan O'Brien||
Fiksi PenggemarDopo la morte della madre, Erica si trasferisce insieme al padre, in una piccola città Americana, MysticRivers, nella quale, durante il suo ultimo anno di liceo stringerà un amicizia speciale per lei,quella con Dylan. Quest'ultimo un giorno scompare...