Capitolo 17

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La radura era abbastanza grande perché l'ibrido entrasse senza dare segnali. Carl era svenuto contro un albero. Anche se non istruito, l'ibrido era intelligente e vederlo legato avrebbe destato dei sospetti. Del sangue colava dalla testa attirando la sua attenzione. Eravamo nascosti nel fitto del bosco. Eravamo io e Seth, Ross e Dez, Liz e Mary. Stavamo aspettando da due ore, cominciavo a stare scomoda e avevo voglia di cioccolato. Sbuffai cambiando posizione, e non potendo stare a pancia sotto i miei nervi erano al limite della sopportazione. Proprio non sapevo come facesse Seth a stare fermo per ore nella stessa posizione. Mi lanciò un'occhiata preoccupata all'ennesimo movimento e io scossi la testa. Inspirai forte e sentii il profumo di cioccolato di Seth. Lo fissai come se fosse un dolce cioccolatino. Lui lo aveva notato e i suoi occhi d'oro si erano accesi di desiderio. Ripensai al piano per non pensare che Seth aveva lo stesso sapore del cioccolato: quando sarebbe attivato l'ibrido, Mary sarebbe uscita allo scoperto per mettere a frutto le sue capacità di conversazione, e al primo avviso di pericolo da parte di Mary saremmo usciti allo scoperto. Non lo sentii arrivare. Non lo vidi nemmeno. Un attimo non c'era, l'attimo dopo era proprio davanti a Carl. Porca puzzola. All'improvviso, cominciò ad annusare l'aria, e quando Mary uscì allo scoperto si girò verso di lei. La ragazza fece un piccolo sorriso salutando con la mano《ciao...》l'ibrido la guardò attento, poi fece un piccolo passo avanti. Guardandolo bene, dovetti ammettere che era davvero bello. Era altissimo, quanto Seth, aveva la carnagione di una tonalità calda, i capelli erano color caffè e aveva occhi chiari. Non riuscii a notare altro. Si stava avvicinando lentamente a Mary, che lo guardava con i suoi enormi occhi azzurri sgranati.《Come ti chiami?》chiese lei esitante e lui si accigliò leggermente《VLb12》rispose con voce piatta. Anche la sua voce era bella《questo non è un nome, io per esempio mi chiamo Mary, perché non ti scegli un nome?》l'ibrido continuava ad avvicinarsi e c'era qualcosa che stava illuminando molto lentamente quegli occhi scuri.《Lui mi ha dato questo nome》Mary fece un sorrisino un tantino feroce《si be', lui è un deficiente》l'ibrido era a due metri da lei ormai《cosa vuol dire "deficiente"?》Mary rise e lui batté le palpebre《prendi in considerazione lui, il significato di "deficiente" lo trovi semplicemente guardandolo》le labbra dell'ibrido si contrassero leggermente, e pensai che stesse sorridendo. Quando le fu proprio davanti, mi preparai a scattare, ma mi bloccai quando sollevò piano la mano e le accarezzò i capelli con le dita per passare al viso. Mary ammutolì mentre l'ibrido la sfiorava delicato. Vedendo la meraviglia negli occhi dell'ibrido non potei fare a meno di asciugarmi una lacrimuccia.

POV MARY
Ne avevo visti tanti di maschi, ma questo li superava tutti. Mi superava di almeno trenta centimetri in altezza, il fisico muscoloso e snello senza essere pompato, i movimenti felini e i muscoli guizzanti. Una sensualità che poteva solo esplodere. Avevo voglia di sfiorare quella pelle così calda, volevo affondare le dita tra quei capelli così folti. Il suo profumo di caramello mi stava avvolgendo come una coperta. Avevo voglia di baciarlo. Le sue dita lunghe e affusolate mi sfiorarono le guance, il sangue salì ai punti che toccava e il mio petto si alzava e abbassava velocemente. Le sue labbra si schiusero, la pupilla divenne verticale e l'argento dei suoi occhi divenne liquido. Intravidi la punta delle zanne affilate, caratteristica dei vampiri. Quella vista avrebbe dovuto spaventarmi, o quanto meno disgustarmi, ma avevo solo un folle bisogno di sentirle affondare nella mia carne e sentirlo bere il mio sangue. Inspirai e il suo profumo andò dritto al cervello. Sentii le sue dita sfiorare le labbra e si schiusero. Deglutì e io ansimai. Si leccò le labbra e io seguii il movimento con gli occhi.《Hmm...ma guarda chi si vede》il ragazzo, non potevo riferirmi a lui come "l'ibrido", si girò di scatto verso Carl. Quell'idiota lo fissava con un sorrisetto sadico. Prese una pistola e la puntò contro il ragazzo. Non fece in tempo a sparare che un coltello volò per l'area della radura e si conficcato nell'albero contro cui Carl era appoggiato. Il sottoscritto urlò lasciando cadere la pistola e sostenne l'orecchio con le mani《maledetta puttana! Vaffanculo!》mi girai e vidi Brigit in piedi fuori dal nascondiglio. Seth uscì dopo di lei. Ridacchiai vedendo i suoi capelli scompigliati, gli occhi sgranati e le labbra arrossate. Brigit non era in condizioni molto diverse. Mi voltai e rimasi sorpresa di non trovare il ragazzo. Se ne era andato. Sospirai sconsolata. Non lo avrei mai ritrovato. Non sapevo da dove veniva quel pensiero, ma io volevo rivedere quel ragazzo. Decisi che dovevo assolutamente andare a farmi un giro, così infilai il cappotto e misi la sciarpa. Uscii nel freddo del mondo esterno e mi diressi verso i parchi del paese. Per tutto il tragitto di andata e ritorno sentii degli occhi addosso, uno sguardo intenso che mi faceva scorrere dei brividi caldi dalla schiena fino al ventre e su verso i seni. Quella sera a casa, mi addormentai sentendo quegli occhi addosso.

POV VLB12
Stava dormendo. Era stesa in una stanza colorata e illuminata da una luce fievole. I capelli biondi erano sparsi sul cuscino dall'aria soffice. Le labbra rosee erano schiuse e le palpebre nascondevano i sui grandi occhi azzurro ghiaccio. Per essere un licantropo era bassa. Tra il metro e sessantacinque e il metro e settanta. Era davvero minuscola, ma le curve compensavano alla grande. Ripensai a quel momento nella radura, quando il profumo del suo sangue mi aveva inebriato i sensi e la voglia di farla mia mi aveva travolto. Poi una tizia rossa aveva rovinato il momento. E Carl non era morto. Riportai gli occhi su Mary. Aveva un nome lei, e non era una sequenza di lettere e numeri. Era un nome vero, un nome bellissimo. Era mia.

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