Capitolo 20

17.1K 536 0
                                    

Aprii gli occhi ancora assonnata. Ero sola nel letto, ma percepivo Seth in camera. Da un po' di tempo c'era qualcosa di strano nel suo comportamento, non lo notavi se non lo conoscevi bene, e per quanto abbia fatto per nascondere questa cosa sapevo che gli stava succedendo qualcosa. Non c'entrava niente con la situazione di Victor, era tutto risolto ormai, ma qualcosa lo opprimeva. Mi alzai dal letto e lo vidi alla finestra, con addosso i pantaloni del pigiama e basta nonostante il freddo che entrava dalla finestra. Mi misi una maglia in lana. Andavo a dormire vestita leggera, Seth era abbastanza caldo da scaldare tutto il letto. Lo abbracciai da dietro e lo baciai sulla schiena《che ti sta succedendo?》chiesi a bassa voce. Mi afferrò le mani e la sua presa era troppo tesa《niente, non preoccuparti》sospirai e strofinai il naso contro la sua pelle morbida《vado a preparare la colazione, ti chiamo quando è pronto》mi voltai per andare in cucina ma la sua mano mi afferrò il polso e mi voltai verso di lui《col cazzo, sei tu quella incinta, mica io e quindi ti rimetti a letto e la colazione la faccio io》scossi la testa e i suoi occhi d'oro mi trafissero《Brigit, non...》《Seth, è evidente che c'è qualcosa che ti preoccupa o un pensiero che ti assilla e so che ci devi riflettere ancora. Non ti presserò per sapere cosa c'è che non va, me ne parlerai quando vuoi tu e preparando la colazione potresti dare fuoco alla casa, ti chiamo quando è pronto》scesi in cucina e attesi la sua resa. Non riusciva a nascondermi niente. Sorrisi a quel pensiero e scossi la testa sorridendo. Cominciai a preparare le omelette e accesi la macchinetta per il caffè. Passarono trenta minuti spaccati prima che scendesse, mi abbracciasse e posasse delicato le mani sul ventre. Gli strinsi le mani con le mie e nascose il viso nella curva tra spalla e collo.《Allora, che hai?》chiesi baciandolo sulla guancia《non ho proprio voglia di parlarne, ma ti basti sapere per ora che è successa una cosa e oggi è l'anniversario di quella cosa》mi girai tra le sue braccia e gli accarezzai il petto《ed è una cosa brutta?》annuì serio e io lo baciai dolcemente《quando sarai pronto me me parlerai, okkey?》annuì e sorrise《ho fame》ridacchiai《siediti e mangia allora》.

Due ore dopo Seth aveva ucciso il suo telefono. Siccome si era paralizzato per ore e non dava segni di ripresa Seth decise che doveva porre file alla sua sofferenza. Lo aveva messo sul tavolino in veranda e lo aveva fatto fuori con un colpo di martello. Veloce e indolore, disse rientrando in casa. Mi scoccò un bacio sulla guancia e lo vidi tirare fuori un altro telefono da un cassetto《devo andare a...Seth, cos'è quello?》fuori, in lontananza, c'era qualcosa che penzolava dal ramo di un albero. Qualcosa di grosso. Seth guardò dalla finestra e si accigliò《vado a vedere, tu aspetta qui》uscì e, ovviamente, lo seguii. Sbuffò e mi circondò la vita con il braccio《stammi sempre vicino》sbuffai io sta volta e mi lanciò un'occhiataccia. Quando arrivammo dove la cosa faceva da bandierina, fui sul punto di vomitare capendo che cos'era. Cercai la mano di Seth, ma la trovai rigida e fredda. Mi voltai verso di lui e vidi che era pallido come un ciencio e respirava a malapena《Seth, che hai?》mi stavo preoccupando e anche molto《Seth...Seth...Seth! Per la miseria rispondi!》sembrava sul punto di uno svenimento e mi si riempirono gli occhi di lacrime. Da quando ero rimasta incinta ero super-emotiva. Le lacrime scesero come rivoli di lava incandescente e solo a quel punto Seth ritornò in sé. Mi asciugò le lacrime con la punta delle dita《dobbiamo andare a casa》mi prese tra le braccia ma io lo fermai《ma si può sapere che ti è preso? Lo sai che ultimamente mi preoccupo di qualsiasi cosa ed è imbarazzante e capisco che tu possa essere scosso ma una spiegazione non sarebbe male》serrò la mascella così forte che se gli avessi dato un pugno sarebbero volati via i denti. Mi abbracciò stringendomi forte《quando arriverà il momento ti racconterò tutto ma non adesso...per favore, non adesso》nella sua vice c'era questa cosa a cui non seppi dare un nome, ma mi portò a decidere che lo dovevo lasciare in pace. E così feci. Arrivammo a casa e ci sedemmo sul divano《come stai?》mi chiese stringendomi a sé《io sto bene, ma tu devi assolutamente spiegarmi perché uno scheletro se ne sta appeso al ramo di un albero vicino a casa nostra, sembra che tu lo sappia》la sua faccia mi disse che non volevo sapere cosa sapeva, ma si vedeva che doveva parlare prima di scoppiare.《Va bene, tanto riusciresti a farmi vuotare il sacco anche da addormentato: quando sono scappato da quello stronzo del ribelle, credevo che avrei potuto condurre normalmente la mia vita, ma l'Alpha ha dei doveri no? Un giorno c'è stata una rissa al confine, mi hanno chiamato per intervenire e io sono arrivato al bar tranquillo, sai che sono una specie si sbirro per il clan, e dovevo fermare quella maledetta rissa. Quando sono arrivato ho riconosciuto immediatamente il figlio del ribelle che mi ha rapito da piccolo, e stava picchiando un ragazzino più piccolo di lui e io non ci ho visto più: gli sono andato addosso e l'ho trascinato lontano nel bosco e li mi sono trasformato e l'ho sbranato vivo; non stavo pensando a niente in quel momento, è come se un'altra persona mi stesse controllando e la cosa peggiore è che quando è morto ho continuato a distruggerlo. Alla fine l'ho rispedito al padre, che non aveva buoni rapporto con lui ma evidentemente l'ha presa male》guardai le mille emozioni senza nome attraversare i suoi occhi, le labbra tese e le mani contratte. Le presi tra le mie e le strinsi《ascoltami, quel che hai fatto è sbagliato, ma non lo hai fatto a sangue freddo e non riuscivi a controllarti, quindi non puoi assillarti per questo Seth, non credere che ti amerò di meno solo per questo, ti starò sempre vicina capisci? Ti amo tanto, questo conta...solo questo》mi accarezzò le mani e poi la pancia《questo piccoletto avrà a che fare con una mamma davvero tosta》sorrisi coccolandolo e lui ci coprì con un coperta e accese la tv.《Dobbiamo chiamare gli altri, dubito che abbia appeso quo scheletro proprio lì perché non aveva niente da fare》prese il telefono e chiamò. 《Aspetta, come fai a sapere che...》《i segni sulle ossa, specialmente quelle sul cranio, le ho fatte io nell'attacco e lui aveva una malformazione alla schiena, l'ho riconosciuto subito per quella》. Mi lasciai andare contro di lui. Gli atri sarebbero venuti a sera e una squadra sarebbe venuta a breve per tirare giù il poveretto. Nel frattempo, mi sarei goduta le coccole di Seth.

ANGOLO ME
Scusatemi vi prego per il ritardo *-*. Non volevo tardare ma non sono riuscita a fare niente in questi tre giorni e mi dispiace davvero tanto, la finirò la storia promesso ^.^

Dark WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora