6. Vuoi fare un gioco?

11K 447 18
                                    

Parcheggiai l'auto e mi avviai verso il grande palazzo rosso.
La luce del laboratorio era l'unica accesa,segno che papà stava ancora lavorando. Suonai il campanello e dopo qualche secondo la voce roca di Larson rispose.
Entrai in quel ascensore ultramoderno,a differenza da ciò che appare all'esterno.
Raggiunsi il terzo piano e attraversai il lungo corridoio,raggiungendo l'ultima porta a sinistra.
Mio padre era seduto nella sua scrivania,con i suoi occhiali spessi e il camice bianco leggermente sbottonato da cui si intravedeva il maglione verde.
Aveva l'aria stanca e dimostrava molto di più della sua età.
Larson era al suo fianco assieme a Mark e ascoltavano distrattamente ciò che diceva.
Nel lettino posto al centro della stanza una ragazza dai capelli biondi e lunghi stava dormendo. La sua pelle era chiarissima e le sue labbra erano violacee.
Mi ricordava tremendamente qualcuno che non riuscivo a memorizzare...
-Calum...-
La voce di mio padre mi risuonò forte nelle orecchie.
Si alzarono e si avvicinarono.
Larson andò dalla ragazza e le tastò il polso magro.
-Cosa volete.-
-Dobbiamo parlarti.-
-L'avevo capito. Ma spero davvero che sia un motivo valido per farmi venire fino a Wellbourne.-
-Lo è. Siediti.-
-Non voglio sedermi.-
-D'accordo.-
Papà si avvicinò al lettino e abbassò la grande lampada luminosa al viso della ragazza.
-Come ben sai,gli esperimenti non stanno dando dei risultati soddisfacenti. Una persona su trecento non è ancora abbastanza. Dobbiamo collaborare tutti insieme e aumentare le ricerche. -
-Che stai cercando di dirmi?-
-Calum,ci devi aiutare. Siamo andati fino in North Dakota,ma da soli siamo troppo pochi. Silver è stato l'unico che è riuscito a trovare una cavia positiva,ed ora se ne è andato. Non ci riusciamo da soli.- Disse Mark.
-Cosa?! Davvero me lo state chiedendo?Non sono stato abbastanza chiaro?-
-Sta calmo. Tieni - Papà mi tirò una bottiglietta di sangue.- Siediti e bevi. Ne parliamo con calma.-
-Non voglio questa merda di sangue sintetico!-
Sbattei forte la bottiglia nella scrivania,rischiando di romperla.
-Non posso credere che me lo state chiedendo. Non ho intenzione di fare parte di questa merda.- Dissi guardando la stanza in qui mi trovavo.
-Lo sai Calum...i vampiri hanno solo due possibilità per mantenersi...-
Si alzò e cominciò a camminare avanti e indietro.-O sono dei sangue blu...- Si fermò e puntò i suoi occhi grigi sui miei.-O fanno quello che facciamo noi.-
-E con ciò? Non basta essere entrambi le cose?-
-Non capisci. Ho rinnegato la corte e di conseguenza anche tu e i tuoi figli e i tuoi nipoti. Siamo dei sangue blu di nome,non di fatto.-
-Arriva al punto papà.-
-Sto dicendo,che per avere qualcosa bisogna guadagnarselo. E dubito che tuo nonno ti includa nell'eredita.-
-Cosa?! Stai dicendo sul serio?-
-Non è così strano. Per avere soldi bisogna lavorare ,Calum.- Disse Larson.
-Stai zitto.-
-È arrivato il momento che tu ti prenda le tue responsabilità. Shannon ha già consentito.
Altrimenti puoi andare a elemosinare dai tuoi nonni o trovarti un lavoro. Non posso mantenerti se non fai nulla.-
-Preferisco pulire le fogne piuttosto che fare questo.-
-È andata.- Disse Larson tastando ancora una volta il polso della ragazza.
Larson era un vampiro purosangue,come noi,i suoi genitori erano grandi amici dei miei, e da sempre collabora con la nostra famiglia. Ha la mia età e non andiamo molto d'accordo.
Le scosta i capelli dal viso e le accarezza la pelle.
Rabbrividisco quando sulla mia mente visualizzo il volto familiare della vicina.
Gli stessi capelli,gli stessi tratti...e le parole di Mark in piscina.
"Lei è perfetta per la prova"
-Un'altro esperimento non riuscito.-
-Mm...d'accordo. Finitela ed eliminate il corpo.-
Gli occhi di Mark diventarono improvvisamente rossi e Larson la prese in braccio leccandosi le labbra.
-Eliminate il corpo?- Chiesi confuso.
-Si.i cadaveri trovati fanno destare troppi sospetti e paure,e le persone escono sempre meno. Il che non ci aiuta. La cremazione ci semplifica le cose.-
Non riuscivo a credere a ciò che ha detto. È davvero mio padre?
-Vuoi unirti a noi?- Chiese Mark.
Uscì velocemente da quella stanza.
Mi stava venendo la nausea a sentire tutte quelle cose.
"Pensaci"
Le parole di mio padre mi risuonavano ancora nella mente.
"Cremazione"
Uscì dal palazzo e mi avviai a piedi nelle strade buie di Wellbourne.

Vampire next door - salvatori di animeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora