4. La fame

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Poggiai le chiavi dell' auto sul comodino e passeggiai per la casa,vuota e buia,fino ad arrivare alla camera mia e di Dave.
Molto probabilmente,ci avrebbero messo ancora un'ora.
Conoscendo mia sorella, per saziarsi bene ci mette molto.
Forse sarei dovuto rimanere con loro,almeno per tenerli d'occhio,visto che sono soliti a combinare guai.
Ma non potevo nemmeno lasciare la da sola la vicina,in più ubriaca,con un'amica ubriaca.
E con la mia auto,soprattutto. Nonostante avrei preferito che il tipo se la facesse in un cesso,evitandomi così tutta quella scena,era ovvio che sua madre si sarebbe preoccupata e probabilmente se la sarebbe presa con Shannon.
Il che,effettivamente,non e' una brutta idea. Almeno ci starebbe alla larga,una volta per tutte. E poi,alla vista della sua ferita,del suo sangue ancora fresco,per poco non causavo un incidente. Ho dovuto accorrere a tutte le mie forze per non strapparle quell'arto e divorarlo. Per poi passare all'altra gamba,alle braccia,il collo,il torace ... Calmati Calum.
Quella ragazzina ha risvegliato in me la fame.
Al contrario di ciò che crede lei,che pensa di aver risvegliato qual cos altro... Adoro prenderla in giro. Ù
Il suo respiro affannoso e le guance rosse quando faccio qualche commento sul suo corpo.
Vedo come si trattiene dal saltarmi addosso.
Anche io lo vorrei.
Ma se solo sapesse per cosa.
Ecco,ora oltre la gola ha risvegliato anche un'altro organo.
Mi alzo dal letto e prendo le chiavi.
Forse dovrei inviare un messaggio a Dave. Ma no,immaginerà sicuramente cosa starò facendo.
Metto in moto e mi avvio verso al locale più vicino,il Contry Den. Non è proprio il posto dove rimorchiare,soprattutto a quest'ora,ma è l'unico locale nelle vicinanze e sicuramente troverò qualche ragazza per soddisfare i miei piaceri.
Tutti e due.
Arrivo al Contry velocemente e parcheggio di fronte.
Ci sono poche auto,e gente che esce dal locale per tornare a casa.
Non ho la minima intenzione di stare più di cinque minuti,nonostante abbia mangiato prima di partire,Quella Winniet mi ha fatto tornare una fame pazzesca.
E già che ci sono,soddisfo anche qualcos'altro.
Il locale è appunto quasi vuoto. La musica è bassa e le cameriere stanno pulendo i tavoli.
Gli ultimi rimasti sono quattro ubriaconi seduti al bancone a bere la loro ennesima birra.
Splendido.
Mi siedo poco distante da uno di essi,e ordino al barman una birra piccola.
Anche se qualcosa di più forte sarebbe meglio.
Non ho idea di dove andare. Certo,uno di questi uomini al mio fianco soddisferebbe almeno un po' la mia fame,ma col tempo ho imparato che la qualità vale.
E il sangue di una ragazza,magari vergine,vale molto ma molto di più.
Cavoli,sono sicuro che la vicina lo è.
Da quanto tempo non assaggio una vergine? Ho la qualità di fronte a casa e non posso approfittarne! E poi,l'ubriacone non soddisferebbe l'altra mia voglia.

Da quanto tempo non assaggio una vergine? Ho la qualità di fronte a casa e non posso approfittarne! E poi,l'ubriacone non soddisferebbe l'altra mia voglia

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Appoggio il bicchiere ormai vuoto al bancone e chiedo il conto alla cameriera.
Mi porta lo scontrino e mi sorride lasciva..
Ma certo... Perché non ci ho pensato prima.
Qui è pieno di cameriere sexy vestite da cowboy.
-Tenga il resto.-
-Oh...g-grazie.-
Eccone un'altra.
Un altra che si lascerebbe trombare sul banco del bar.
E' così timida e dolce. Mi fa quasi pena sapere che non potrà più lavorare con quel suo sguardo grazioso. Spero solo che non sia vergine.
Sarebbe un peccato sverginarla e poi mangiarla,perdendo la possibilità di gustare sangue di prima qualità. Se glielo chiedo è scortese?
-Come ti chiami?-
-M-Melissa.-
Ha la voce così fievole e bassa. E'arrossita velocemente e volge continuamente lo sguardo.
Cavoli,mi sa che è vergine.
Potrei succhiarle il sangue e poi farmi l'altra cameriera dalle tette grosse,leggermente strabica e sovrappeso,ma sicuramente non vergine.
E magari poi mi mangio anche lei.
Nahh,meglio di no,due cameriere morte in una sera desterebbero troppi dubbi.
D'accorso,vergine o no,scelgo lei.
-Dev'essere dura lavorare qua,fino a tardi...-
-Si...un po'-
Continua a sistemarsi il cappello da cowboy sulla quella testa rossa,visibilmente a disagio.
-Ti ho notata,le altre volte.-
Anche se e' la prima volta che vengo.
-Davvero?-
Cerca di nascondere il suo entusiasmo,fallendo miseramente.
-Si...sei molto carina.-
Ed era vero. Sono molto pignolo sulle mie prede.
-Grazie...ehm...-
-Calum.-
-Calum.-
-Quando finisci qui?-
Forse stavo velocizzando un po' le cose,Ma ne avevo proprio bisogno.
Di solito non sono queste le generi di donne che scelgo,timide ed inesperte,ma quando c'è fretta...
-Fra cinque minuti.-
-Ti va di andare a fare un giro?-
-Io...ehm...ok.-
-Bene. Ti aspetto.-
-D'accordo. Vado a cambiarmi.-
Alla fine ero riuscito a procurarmi il pasto anche in luogo come questo,E non importa che fosse così piccola e indifesa.
Si sa,le santarelline sono le migliori...
-Ehi amico...- Biascica l'uomo al mio fianco.
Non si regge in piedi.
-Questa sera ti diverti eh,con Meli!-
-Gia'...-
-Sei fortunato. E' difficile farle togliere quelle mutandine di castità! Ahahaha!-
-Si già. Per fortuna sarà più facile toglierle la vita.-
L'uomo aggrottò la fronte e poggiò la birra sul bancone.
-C-cosa?-
-Cosa, cosa?-
-Lei ha detto...-
-Io non le ho mai parlato,signore.-
-Oh...- Disse guardando confusamente la sua birra.
- Bah...forse per oggi può bastare. Buon divertimento!- Disse scolando l'ultimo goccio della bevanda e uscendo.
-Buona notte!-
Pff! Questi ubriaconi!
-Sono pronta.-
Melissa uscì dal retro con indosso dei semplici jeans e una maglia,togliendomi così la visuale di quei shorts inguinali e quella canotta sexy.
-Andiamo?-
-Si,certo.-
-Ciao Jim! Ciao Tea!-
Salutò il personale e uscimmo.
-Bella auto.- Disse sedendosi al mio fianco.
-Grazie...allora Melissa...Da quanto lavori qui?-
Dovevo sembrare il più interessante se volevo concludere qualcosa.
-Da...cinque mesi ormai...i soldi mi servono per pagare il college.-
Annuì,come se le avessi chiesto cosa ne faceva dei soldi.
-Vai al college? Forte. A che hanno sei?-
Domanda nascosta: Quanti anni hai?
-Al primo.Tu cosa fai?-
Cosa rispondo? Non potevo certo dirle che la mia famiglia conduceva esperimenti scientifici illegali dal 1850! -
Lo scienziato.-
Per metà era vero.
Non ho mai voluto prendere parte agli esperimenti,ma infondo i miei parenti lo sono,quindi di conseguenza anche io,no?
-Davvero?!?-
-E' quello che ho detto.-
-Oh...ehm...forte! e che cosa fate?-
-Esperimenti.-
-Di che tipo?-
O merda.
-Terapeutici...-
-oh wow! siete la nostra salvezza allora!-
Io direi il contrario,piccola.
-Eh già...Che ne dici di fermarci e guardare le stelle? Ce ne sono così tante stanotte.-
-Oh! Che idea stupenda Calum! D'accordo.-
Accosto vicino ad un Albero e apro la tettoia dell'auto.
-Che bello.-Dice alzando lo sguardo.
-Gia'.-
Non riesco più a resistere.
La fame cresce sempre di più,seguita a ruota dall' eccitazione.
Prendo delicatamente la sua mano piccola e la appoggio sul mio membro duro.
Lei arrossisce e si morde il labbro,ma non toglie la mano.
-Questo e' quello che mi fai.-
Arrossì nuovamente e tolse la mano esitante.
-Ti voglio,Melissa.-
Portai le mie mani sul suo collo,così caldo che... No no,fermati,non è ancora arrivato il momento.
Le mie mani percorrono la linea del suo corpo esile,mentre la mia bocca reclama bramosa la sua.
-Aspetta Calum...- Dice staccandosi leggermente.
-Cosa c'e'? Non vuoi?
-Non e' questo...-
-Sei vergine?-
Di di no. Ti prego di di no.
-No...io...non ho preservativi,ce li hai?-
Si ce li ho,ma che senso avrebbe usarlo.
-No...ma non preoccuparti.- Dissi accarezzandole le guance rosse.
-Ma...-
-Esco prima,tranquilla.-
Non era vero.
Non c'erano probabilità che rimanesse incinta da morta.
-D'accordo.-
Corsi con le mani giù per il suo corpo finché trovai le ginocchi e le divaricai dolcemente.
La presi in braccio e la misi cavalcioni su di me.
Si aggrappò con le mani alla mia maglia e tirò.
Capì e interrompi il bacio per togliermela e lanciarla via.
Fece scorrere le dita sulle braccia,sul solido rigonfiamento dei bicipiti.
Spostò le mani sul petto' e accarezzò ogni curva degli addominali,sospirando di piacere per quanto erano scolpiti.
Mi ritrassi e incominciai a sbottonarle la camicetta.
Arrivato all'ultimo bottone la aprì e abbassai il reggiseno.
Feci saettare la lingua e le leccai il capezzolo,poi passai all' altro e ripetei lo stesso gesto. il suo corpo si inarcò contro il mio.
L'erezione era ora fra le sue gambe,premuta proprio dove ne avevo bisogno.
-Ah!- Gemette strofinandosi contro di me, impaziente di ricevere di più.
Feci uscire il capezzolo di bocca e,tenendo lo sguardo su di lei,le sbottonai i jeans.
Mi abbassai i jeans e i boxer e scostai le sue mutandine.
Le divaricai più le gambe e la penetrai velocemente.
Gridò aggrappandosi al mio collo e inarcò la schiena.
Spinsi avanti il bacino con un colpo deciso e lei iniziò a muoversi piano.
Le strinsi forte le natiche e la feci muovere più velocemente.
-Calum!-
Fu quello,il mio nome pronunciato in quel modo,a devastarmi.
Venimmo insieme e Melissa si appoggiò al mio petto.
I nostri respiri affannosi si confondevano in quell'auto dai vetri ormai appannati.
Ci stacciamo e Melissa si sedette nel sedile affianco,infilandosi la maglia e il reggiseno.
Mi vestì a mia volta e aprì la porta.
-Che dici,ti va di veder le stelle da fuori prima di tornare?-
Non mi andava di sporcare la macchina.
-Ottima idea.- Mi sorrise e uscimmo insieme,ammirando il cielo stellato.
Ci appoggiamo al cruscotto e alzammo lo sguardo.
-E' stato bello.- Disse sorridendomi dolcemente.
- Oh si.- Le sorrisi a mia volta. -Vieni qui.- la presi per la vita e la avvicinai a me.
Le nostre bocche si unirono nuovamente.
-E' un peccato...- Dissi scendendo sul suo collo e continuando a bacandola.
-Ah...- Quasi quasi un'altra botta... No,ora devo pensare a soddisfare qualcos'altro.
-Cosa e' un peccato?-
-Non poter più assaporare questo corpicino...- Dissi stringendola a me e leccandole quel suo collo così caldo e succulento.
-P-perche' ? Non vuoi più vedermi?-
-Oh,non è per questo,piccola.-
Mi leccai le labbra e affondai i canini sulla sua carne morbida. Emise un urlo stridulo e su aggrappò alle mie spalle.
Sentivo Quel sapore metallico scivolarmi giù per la gola e non volli fermarmi più.
Così buono,così giovane.
Dopo pochi minuti,la ragazza svenne. La presi in braccio e la spostai dietro un albero,per finire il lavoro.

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