capitolo 26.

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Sono davanti al portone della gigantesca villa che conosco fin troppo bene. Questa villa è stata la mia seconda casa.

Con le mani che tremano suono il campanello. Da dentro sento il rumore di tacchi e una voce che urla.
Il pesante portone di legno si apre e appare la figura di mia zia che mi guarda a occhi spalancati.

''Jessica'' sussurra mentre un sorriso a trentadue denti si forma sul suo splendido volto.

''Zia'' esclamo abbracciandola.

''Che ci fai qui piccola?'' mi chiede dolcemente.

Abbasso il capo e mia zia mi prende il polso facendomi entrare in casa. Percorriamo il lungo corridoio fino ad arrivare al grande salotto. Ci sediamo una di fronte all'altra e mentre mia zia mi fissa io sospiro.

''Jess che è successo? Dov'è tuo padre con Emily? Dove sono tutti?'' mi domanda accarezzandomi la guancia.

''È successo un casino. Ho fatto un casino. Sia a scuola che nella mia mente.'' dico mentre sento le lacrime che combattono per uscire.

Le respingo e mi massaggio le tempie con le mani. Mia zia mi guarda e sospira.

''Jess dimmi tutto. Non avere paura a parlare con me'' mi dice mentre mi abbraccia.

''Amo il mio fratellastro'' sussurro mentre scoppio a piangere.

Come sempre nelle ultime due settimane.

''Nate?'' chiede inarcando un sopracciglio.

Annuisco.

''Lui non ricambia i tuoi sentimenti vero?''

Scuoto la testa e singhiozzo.

''Ne sei sicura? Glielo hai chiesto?'' mi chiede mentre si avvia verso la cucina facendomi segno di seguirla.

''No io non glielo ho chiesto.'' esclamo mentre mi siedo su una sedia.

''Allora come fai a saperlo?'' chiede mettendo sul fuoco una tegliera piena d'acqua.

''Si vede zia. Lui non mi difende mai. Mi viene sempre contro e litighiamo sempre anche per un piccolo particolare'' dico asciugando le lacrime.

Zia si appoggia al ripiano di marmo e sospira guardandomi.

''Un giorno la mia mamma mi disse che se un ragazzo continua a infastidire una ragazza è perché gli piace o solamente perché la odia.'' esclama prendendo due tazze.

La guardo mentre versa l'acqua nelle tazze e mette dentro una bustina di thè al limone.

''Allora mi odia. Tanto lo sapevo già'' rispondo facendo spallucce.

''Jess non puoi sapere se ti odia o no. Può essere che anche lui sia innamorato di te e visto che a scuola ha la sua,chiamiamola, reputazione forse ha solo paura che tutti lo deridano e così cerca di fare lo stronzo'' dice porgendomi la tazza calda.

''Preferisce la sua stupida reputazione a una ragazza che lo ama'' dico prendendo un sorso di thè.

''I maschi purtroppo sono tutti così. Pensa che tuo zio era come Nate. Quando ho capito di che pasta era fatto mi sono giurata che non mi sarei mai innamorata di lui. E poi boom.......mi sono innamorata di lui e guarda ora dove mi trovo'' esclama indicando in giro.

Ridacchio e comincio a pensare che la zia è una donna fantastica.

Mia zia mi prende le mani e mi guarda con serietà.

''Jess dov'è tuo padre?'' mi chiede seriamente.

''I-io sono uscita senza permesso da scuola e ho preso subito un aereo per Los Angeles senza avvertire nessuno. Ho fatto tutto di testa mia'' rispondo deglutendo.

''Ma come ti salta in mente. Ora saranno tutti preoccupati. Li devo subito avvisare'' esclama alzandosi dalla sedia.

Le prendo per il polso prima che possa raggiungere il telefono e la giro verso di me.

''Zia ti posso chiedere un favore prima?'' chiedo.

Annuisce sedendosi.

''Mi devi aiutare'' esclamo torturandomi le mani.

''Per fare cosa?''

''Per dire tutto a papà e Emily. Li potresti fare venire qui per spiegargli tutto?'' rispondo pregandola con le mani congiunte a mo di preghiera.

''Ok li faccio venire qui ma tu gli dici tutto per filo e per segno'' mi risponde prendendo il telefono.

Jake pov's ( papà di Jessica)

''Emily cosa significa che Jessica non è tornata a casa?'' le urlo.

''Jake ieri non è tornata. Io ho provato a telefonarti in ufficio ma il telefono era spento e questa mattina sei rientrato alle quattro.'' mi risponde con gli occhi lucidi.

''Cosa succede qui?'' chiede Nate entrando in cucina stripicciandosi gli occhi.

''Jess è scomparsa. È da ieri che non rientra e non si fa viva.'' risponde Emily mentre io mi passo una mano sul viso disperato.

Dov'è mia figlia? Cosa le è successo?

Nate sbianca e si strozza con la sua stessa saliva.

''C-come s-scomparsa?'' balbetta mentre si accascia sulla sedia.

''Non è tornata a casa ieri pomeriggio'' dico cercando di calmarmi.

''Io l'ultima volta che lo vista era ieri a scuola. Stava litigando con Lola e poi se ne è andata senza dire niente a nessuno'' dice Nate.

''Ok. Chiamiamo Allison forse Jessica si è messa in contatto con lei'' dico mentre prendo il telefono.

Dopo due squilli una voce assonnata risponde al telefono.

''Chi cazzo sei? E cosa vuoi a quest'ora?''

''Allison sono Jake il padre di Jessica''

''O mio dio. Mi scusi molto se le ho risposto così. La mattina sono un po rimbambita e non ho guardato lo schermo del telefono. Mi scusi un'altra volta. Non era mia intenzione'' esclama imbarazzata.

''Non preoccuparti. Ti ho chiamato per chiederti se hai visto o sentito Jessica''

''Io l'ho vista l' ultima volta a scuola ieri. Perché mi fa questa domanda? È successo qualcosa a Jess?''

''Jessica non è tornata a casa ieri. Non sappiamo dov'è'' rispondo mentre faccio di tutto per non scoppiare a piangere.

''Come non sapete dov'è? Avete fatto la denuncia alla polizia? L'avete cercata? Avete fatto qualcosa?'' chiede mentre dall'altra parte del telefono sento un singhiozzo.

''Ora noi la andiamo a cercare per tutta la città. Vuoi venire con noi?'' le chiedo strofinandomi la guancia destra proprio dove una piccola lacrima ha rigato il mio viso.

''Si vengo subito. Mi dia dieci minuti e sono da voi'' risponde per poi attaccare il telefono.

Appoggio il telefono sul tavolo e sospiro per poi rivolgermi a Emily e a Nate.

''Nate porta le bambine a scuola e poi per piacere ritorna qui. Dobbiamo cercare Jessica e se non si trova andremo dalla polizia. Invece tu Emily per piacere prova a richiamare Jess'' ordino massaggiandomi la testa.

Annuiscono e fanno come gli è stato ordinato. Il telefono sul tavolo comincia a vibrare. Lo prendo e leggo il nome. Quando ho letto mi viene quasi un colpo.

Ora cosa vorrà?.

il mio nuovo fratellastro ° Cameron Dallas°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora