capitolo 27

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Jake pov's ( papà di Jessica)

Prendo il telefono e accetto la chiamata.

''Cosa vuoi?'' domando acido.

''Voglio lei. Voglio loro. Voglio parlare con loro due'' mi risponde freddamente.

''Io non ti permetterò di avvicinarti a loro due. Tu le farai solo soffrire e io non voglio.''

''Tu non le puoi comandare. Loro devono sapere'' ribatte acida.

''Cosa devono sapere? Devono sapere che la persona più importante della loro vita è un'alcolizzata ed è una puttana. Io non te lo permetterò. Io non permetterò che tu le facci soffrire. ''

''Non sei nessuno per decidere se loro vogliono o non vedermi. Loro due sono le mie figlie e io non ti permetterò che me le allontani di nuovo'' urla mentre tira qualcosa contro al muro.

''Tu sei pazza e lo sarai per sempre. Sei un pericolo per la gente. Jessica e Lilith sono cresciute sapendo che la loro madre era morta per un incidente e così resterà. Tu rimarrai morta per loro due''

''Lilith e Jessica mi vogliono bene e sanno che io gli dirò la verità.'' mi risponde mentre tira ancora qualcosa altro alla parete.

''Quindi loro ti vorranno ancora bene quando scopriranno che hai ucciso una persona? Ti vorranno ancora bene quando scopriranno che tu hai ammazzato una persona perché la tua mente è malata? Dimmi! Ti vorranno ancora bene?'' urlo mentre sbatto con forza una sedia sul pavimento.

''Tu lo sai che la dovevo per forza uccidere. Lei ti sta portando via da me e io questo non lo accettavo'' risponde.

''Per mia sfortuna era troppo tardi quando mi sono accorto che persona sei realmente e me ne pento amaramente. Ma non mi pento di quello che c'è stato tra noi. Non mi pento di averti messo incinta perché da quell'unione sono nate due bellissime bambine forti e coraggiose a cui voglio molto bene e non ti permetterò di farle soffrire per i tuoi sporchi giochi. Giovanna io te lo ripeto per l'ultima volta: non ti azzardare a richiamarmi perché giuro che ti vengo a cercare e ti ammazzo con le mie stesse mani. Vai affanculo tu e quella fottuta mente che ti ritrovi'' dico tutto d'un fiate riattaccando.

Emily entra in cucina allarmata.

''Cosa è successo?'' chiede preoccupata.

Mi alzo e l'abbraccio.

''Giovanna'' rispondo.

Emily si irrigidisce e mi stringe più forte.

''Jake stai calmo. Jessica e Lilith capiranno. Tu lo hai fatto per loro. Le hai protette da una madre che non si può definire tale. Tu hai pensato a loro e alla loro sicurezza.'' mi dice asciugandomi le lacrime sfuggite.

''Loro mi odieranno'' sussurro.

''No che non ti odieranno. Ora però non pensare a questo. Dobbiamo andare a cercare Jessica''

Mi irrigidisco di colpo. E se Giovanna l'avesse rapita.

Emily capisce subito la direzione presa dai miei pensieri e mi trascina fuori di casa.

Jessica pov's.

''Allora?'' chiedo.

''Niente. Non risponde'' dice mettendo giù il telefono.

La guardo e mi accorgo solo ora che ho fatto un casino della madonna.

''Zia?'' la richiamo.

''Mmm'' mi risponde

''Posso restare qui per stanotte? Poi ti giuro che domani me ne ritorno a casa'' la prego.

''Tesoro lo sai che tu qui puoi restare tutto il tempo che vuoi ma mi devi giurare che domani chiami tuo padre e lo fai venire qui a prenderti. Non mi fido a mandarti da sola anche se lo hai già fatto'' mi risponde sorridendo.

''Mi aiuti a preparare il pranzo?'' mi chiede.

Annuisco e mi alzo per aiutarla.

''Cosa pensavi di preparare?'' chiedo mentre stendo la tovaglia sul tavolo.

''Amore sono a casa'' urla una voce seguita da altre tre.

Entrano in cucina e appena mi vedono i miei cugini mi saltano addosso.

''Jess che bello sei qui. Mi sei mancata'' urla Dasy.

''Anche a noi'' urlacchiano i gemelli.

Dasy è mia cugina di 11 anni ed è la prima figlia di mia zia e di mio zio. Invece i gemelli, Francesco e Luca, sono i più piccoli. Hanno 7 anni e sono delle pesti.

''Ei mi state strangolando'' esclamo.

Ridacchiando e finalmente mi lasciano.

''Zio D'' urlo saltandogli in braccio come una bambina piccola.

Ride di gusto e mi posa a terra.

''Anche io sono felice di rivederti Jess. Come stai? E tuo padre dov'è?'' mi chiede sorridendo.

''Io sto benissimo e papà....'' mi interrompo lanciando una veloce occhiata a mia zia.

''Dylan vieni con me ti devo spiegare delle cose'' esclama trascinando via mio zio.

Mi giro a guardare quelle tre pesti che mi sorridono innocentemente.

''Io vi uccido'' esclamo.

''E ora cosa abbiamo fatto?'' dicono contemporaneamente.

''Io vi avverto: fatemi uno scherzo come quello dell'altra volta e io vi uccido'' dico minacciosamente non riuscendo a trattenere un sorriso.

Senza rispondere corrono ad abbracciarmi un'altra volta.

''Ci sei mancata così tanto'' dice Luca.

''Anche voi a me piccole pesti'' rispondo baciando le testoline bionde.

Mia zia e mio zio dopo una buona mezz'ora rientrano in cucina e zio D mi rivolge un'occhiata rassicurante.

''Non ti preoccupare. Ora ci siamo noi'' mi sussurra.

''Grazie zio D'' sussurro abbracciandolo.

Il pomeriggio lo passo a chiacchierare e a giocare con i miei cugini.

Chissà come starà papà? E Emily? E Lilith? E Margot? E Nate? Lui sicuramente starà benissimo visto che mi odia. Sarà un sollievo sapere che sono scomparsa ma domano dovrò rifare la mia ricomparsa. Forse è meglio riposare. Domani mi aspettano le pesanti sgridate di mio padre e ha perfettamente ragione a volermi sgridare. Con questi pensieri mi addormento.

il mio nuovo fratellastro ° Cameron Dallas°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora