capitolo 41.

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Dal capitolo precedente:
''Io dichiaro la signora Giovanna Nielsen..''

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Tutti i presenti trattengono il respiro, almeno credo, aspettando che il giudice parli. Mi sudano le mani mentre mio padre si è irrigidito sul posto. Guardo Giovanna che ha dipinto sul volto un sorriso vittorioso mentre il suo avvocato appoggia i gomiti sul tavolo con nonchalange. Sposto il mio sguardo e lo punto sulla figura del giudice che sta ancora parlottando con gli altri.

Sono stati mezz'ora dentro quella fottuta stanza e ora devono parlare.

Il giudice baffuto sposta lo sguardo sulle foto che tiene in mano e il suo viso assume un espressione disgustata. Vorrei tanto sapere cosa c'è in quelle foto anche se posso immaginarmelo.

''Io dichiaro la signora Giovanna Nielsen colpevole di un omicidio e di uno tentato. La pena è l'ergastolo.'' afferma freddamente.

Salto in piedi e abbraccio mio padre allacciando le gambe intorno al suo bacino. Si rilassa e ricambia la stretta. Emily si alza e abbraccia mia sorella. Sciolto l'abbraccio con mio padre, mia sorella stringendomi forte. Sorrido tra i suoi capelli e mi asciugo le lacrime. Nate e Emily si affiancano a noi per poi travolgerci in un caloroso abbraccio.

''Guardie portatela via e assicuratevi che non scappi'' ordina il giudice.

Le guardie la scortano via mentre lei cerca invano di divincolarsi.

''Io ve la faccio pagare'' urla.

Mi avvicino a lei e le assesto un ceffone sulla guancia destra. ''Ora non puoi fare niente. Sei fottuta. Addio'' sussurro allontanandomi da lei e da tutto quello che la riguarda.

L'avvocato Williams ci raggiunge e lo ringraziamo per il suo aiuto. Mio padre e lui scambiano qualche parola per poi dividersi.

Usciamo dalla stanza e veniamo subito travolti dalle mille domande di mia zia. ''Allora? Com'è andata? Le hanno già dato la pena da scontare oppure l'udienza è stata di nuovo rinviata? Forza! Parlate!''

La prendo per le spalle e la scuoto energicamente per le spalle cercando di mettere fine al fiume di domande che ormai sono fuoriuscite dalla sua bocca. ''Zia è fatta. Le hanno dato l'ergastolo. Non ci darà più fastidio'' dico sorridendo.

Scoppia a piangere e mi abbraccia per poi passare a mio padre continuando fino ad arrivare a Nate.

''Finalmente posso vivere sapendo che le mie figlie sono al sicuro'' dice mio padre sorridendo.

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''Si Allison le hanno dato l'ergastolo e finalmente non la rivedrò mai più. Almeno lo spero'' dico buttandomi sul mio adorato letto.

''Sei contenta?'' mi chiede dall'altra parte del telefono.

''Contenta? Davvero? Contenta è una parola che non descrive pienamente il mio stato d'animo. Mi sento raggiante, felice. Ora posso godermi la vita in pace senza preoccuparmi di quella..''

''Chiamala come vuoi. Ormai sono abituata alla volgarità. Se stai con James ti abitui a tutto. A proposito sai dov'è?''

''Di quella puttana stronza. Comunque James è qui a casa mia. È con Nate nella sua stanza'' rispondo alzandomi dal letto.

''Ah ecco dove si è cacciato. Aspettami sto arrivando.'' mi dice attaccando il telefono.

Ridacchio e apro la finestra beandomi del leggero venticello che tira. Mi siedo sul letto e comincio a twittare aspettando Alli. Dopo venti minuti il campanello suona. Mi precipito ad aprire la porta. Allison si precipita verso le scale e le sale due a due. La seguo fino ad arrivare alla stanza di Nate.

''Comunque ciao anche a te'' dico ironicamente.

''Ops scusa. Ciao Jess'' dice abbracciandomi.

Alzo gli occhi al cielo e la stringo. Si stacca di colpo e apre la porta infuriata.

Come fa a cambiare umore? Da arrabbiata a felice. Da felice ad annoiata. E viceversa.

''James Justin Colper!'' grida entrando nella stanza.

Il fidanzato sussulta appena sente la voce infuriata della mia amica.

''Allison amore mio. Cosa ci fai qui?'' le chiede.

''Ti ho cercato per tutto il giorno e non ti trovavo da nessuna parte. Avevo paura che mi stessi tradendo'' piagnucola triste.

Ma che caz..? Ora è triste e due minuti fa aveva il fumo che le usciva dalle orecchie.

''Ma tu lo sai che non potrei mai farlo. Ti amo troppo.'' risponde abbracciandola.

Guardo Nate che ha la fronte aggrottata nel vedere il suo migliore amico dire ti amo alla sua fidanzata.

Coglione svegliati!

Mi siedo sul bordo del letto e fisso i due innamorati baciarsi appassionatamente.

Speriamo che non si mettano a scopare davanti a noi.

''La volete finire voi due. Mi state per far vomitare il panettone che ho mangiato a Natale'' dice Nate con una faccia schifata.

I due si staccano e James lo guarda male mentre Alli arrossisce.

''Io ti uccido'' esclama James.

''Amico stavate per scopare davanti a noi nella mia stanza'' risponde Nate scrollando le spalle con aria innocente.

Il moro si becca una cuscinata in faccia da James. Lo colpisce con così tanta forza che lo scaraventa a terra. Scoppiamo a ridere gustandoci la scena di un Nate a terra mentre si massaggia la testa emettendo gemiti di dolore. Dopo alcuni secondi si unisce anche lui a noi. Il telefono di Alli comincia a suonare. Lo prende e legge il messaggio alzando gli occhi al cielo.

''Mia madre mi sta minacciando. Se non ritorno subito a casa mi posso considerare morta stecchita.'' ci comunica mettendo via il telefono.

''Perché tua madre è cosi severa?'' borbotta James.

Alli alza le spalle e si schiarisce la voce. ''Comunque stasera si va in discoteca e non voglio obiezioni. Ciao a tutti'' dice uscendo dalla camera.

James ci saluta e segue la mia amica. Mi butto sul letto e mi copro la faccia con il cuscino di Nate. Ha il suo profumo. Lo adoro. Lo amo. Me lo tolgo dalla faccia e vedo che Nate è ancora a terra mentre mi fissa di sottecchi.

''Perché mi fissi in quel modo?'' chiedo alzando le sopracciglia.

Si alza continuando a guardarmi in quel modo che sta diventando fastidioso.

''Nate? Cosa ti prende ora?'' sbuffo spazzientita.

''Niente. Ti stavo osservando semplicemente.''

''E perché?'' domando notando nei suoi occhi un pizzico di malizia.

Deglutisco e quando sta per rispondere la voce di mio padre mi richiama. Sbuffo ed esco dalla stanza lanciando un'ultima occhiata a Nate.

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❌ ANGOLO AUTRICE ❌

Maledetti compiti. Maledetti professori. Maledetto studio. Maledetta scuola che insegna cazzate. Non sono riuscita a pubblicare prima per i motivi scritti qui sopra. Ma eccoli qui freschi e appena scritti. Grazie per le visualizzazioni e i mi piace.

il mio nuovo fratellastro ° Cameron Dallas°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora