Capitolo 5

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La giornata passa lentamente e io non vedo l'ora di arrivare a casa e prepararmi. Finalmente finite le ore mi avvio verso il cortile. Tutti mi guardano in modo strano...non che sarebbe la prima volta, ma non do impotanza devo arrivare a casa subito e sistemarmi per l'appuntamento.

<"Finalmente arrivata"> penso ansiosa. Butto lo zaino e mi precipito verso l'armadio per cercare qualcosa da mettermi. Non ho dei vestiti molto carini...ma mi viene in mente il vestitino bianco con delle rose rosse cucite a mano , regalo della mia adorata nonna prima di lasciarci. Questo vestito ha molta importanza per me come anche questo giorno quindi decido di mettermelo. Lascio i cappelli sulle spalle e li pettino. Tolgo gli occhiali così non sembro più tanto nerd poi , dopo aver preso i trucchi di mia madre, mi precipito allo specchio e mi "trucco" a modo mio. Finalmente sono pronta! Mi guardo imbarazzata allo specchio. ..nn sembro più io, ma il nuovo aspetto mi piace tanto.

Scendo le scale senza farmi vedere da nessuno per evitare di rispondere a domande imbarazzanti come "Dove vai? Con chi? Quando torni? "ed esco frettolosa per non far ritardo.

Arrivo nel parco. Non ce nessuno,si sente quel vento dolce e il canto degli uccelli. <Forse sono arrivata troppo presto> mi dico. Dopo un po di tempo vedo Dario da lontano. Indossa una camicia bianca e dei jeans blu strappati, il vento muove i suoi cappelli su quel viso perfetto. I suoi occhi neri mi fissano mentre si avvicina piano. Corro verso di lui molto ansiosa e imbarazzata.
<Ciao Dario!> gli dico con un sorriso. Lui mi guarda attentamente <sei molto carina con quel vestito> arrisosco leggermente e mi copro il viso per nn farlo notare < g-grazie > dico tremando. Lui si avvicina a me. Il suo profumo mi "ubriaca" ... ma..ma sta per baciarmi!!
Il cuore mi batte troppo...i miei occhi luccicanti lo guardano meravigliati come si avvicina. Chiudo gli occhi per godermi quel attimo indimenticabile.
Mi sento osservata...apro gli occhi,Dario non c'è più! Sono circondata da ragazzi con uova e farina. <c-cosa sta succedendo?!> chiedo spaventata. Mi guardano con quei volti perfidi...cosa vogliono da me? <cosa volete da me?> dico ancora spaventata mentre nn so dove guardare piu per cercare una via di fuga...sono circondata...

Mi attaccano...mi lanciano le uova addosso e mi coprono poi di farina. Cado a terra per il dolore delle uova lanciate fortemente contro di me. Il mio vestito è rovinato. Uno si avvicina con una webcam e mi lancia un calcio<sorridi bella!> dice ridendo. Mi metto in ginocchia cercando di alzarmi e scappare. <ringrazia il tuo bel principe per averti fatta venire qua! > dice quello con la webcam. Il mio principe?Si riferisce a Dario? No! Lui non lo farebbe! <Bugiardi!> grido io mentre sto per piangere. Allora lui si fa avanti...lui...è stato lui...ma ma come ha potuto farmi questo?
<come hai potuto...proprio tu, sappi che scoprire che sei stato tu fa più male di tutto questo...non ti pensavo così...non pensavo potessi arrivare a questo...giusto per un po di divertimento > scoppio a piangere. Comincia a piovere...il cielo si e oscurato e i lampi accompagnati dai tuoni si fanno sentire. Tutti corrono a riparo. Io lì in mezzo al parco sto ancora per terra...piango...e non riesco a credere che vivo in un mondo così crudele...alzo il viso sporco di fango verso il cielo <PERCHÉ? PERCHÉ A ME?PERCHÉ VERSI LA TUA IRA CONTRO DI ME?!> grido con tutte le mie forze. Il mio vestito bianco e ora sporco. Mi alzo e corro...corro verso casa...corro e non tengo conto di niente...corro! Non ce la faccio quasi più ma devo arrivare a casa! Corro e la mia vista si oscura. La pioggia cade violentemente. Non si vede quasi niente...le strade sono vuote...e io attraverso ,incosciente, frettolosa...e da qui tutto si oscura. Sento dolore...molto dolore ma non vedo niente. Grido! Ma nessuno mi sente. Dolore....sento molto dolore...

Un camion con della legna mi investe e mi lancia a circa 15m. La strada si fa rossa...rossa come il rosso delle rose sul mio vestito...e la pioggia cade violenta...e i fulmini...e i tuoni...e il silenzio che c'è...e il dolore che pian piano sta sparendo una volta con me.

***
Finalmente dopo tutto questo silenzio sento qualcosa...

<respira!>
<la stiamo perdendo!>
<respira! lei respira!>

***

Vedo una luce davanti...dove mi trovo? Perché non sento più il dolore di prima. Mi guardo intorno e non c'è niente...tutto bianco.

<Lucia,cara mia...cosa ci fai qui?> Spalanco gli occhi spaventata...quella voce...non può essere è la voce della mia cara nonna. <nonna!> grido mentre le lacrime mi stanno scendendo sul viso. Vedo qualcosa...una sedia a rotelle...la sua sedia a rotelle...ma è vuota! <nonna dove sei?!> ...
<sono qui mia cara , dietro di te.> Mi giro e ritrovo quel volto caldo e quei occhi griggi che non vedo da tanto. <nonna, dove sono?> <tu non dovresti essere qui...dovresti stare laggiù! >
<non capisco, dove mi trovo?tu perché stai qui?nonna ti prego rispondimi> La nonna si allontana...sento ancora la sua voce <torna laggiù mia cara>
<nonna non andare! torna ti prego!non voglio andare da nessuna parte voglio stare con te!> La vista si annebbia...

*bip bip bip*

<"cos'è questo suono? Dove sono?"> penso mentre guardo il soffitto bianco di quel luogo. Sento delle mani che mi accarezzano i cappelli, con grande fatica giro la testa e osservo mia madre che piange vicino.
<m-mamma...>
<oh Lucia ,mia cara bambina, come ti senti?>
<d-dove sono...>
<sei in ospedale...Finalmente ti sento parlare dopo una settimana,sei stata fortunata...ti hanno portata qui subito dopo l'incidente>
<incidente...> La vista si e oscurata e sono caduta in un lungo sonno. Mi sveglio dopo qualche tempo e riesco a vedere e sentire meglio. Sto su un letto d'ospedale,sullo scaffale vicino a me ci sono dei fiori e delle lettere. Non penso siano per me...chi mai si interesserebbe a me? Sento arrivare qualcuno e faccio finta di dormire. Il dottore entra nel salone con la sua infermiera. Li sento parlare. <è lei?> dice l'infermiera molto sorpresa. <è proprio lei...come ti ho già detto qua ho asistito ad un vero miracolo. quel giorno il suo cuore si fermò...fui molto dispiaciuto, ma al improvviso andò via la corrente per qualche istante e quando tornò il cuore della ragazza ricominciò a battere...era in coma, ma era viva>
<incredibile! quindi dovro stare qui ad asistirla?> dice l'infermiera. < si!> dice il dottore mentre chiude la porta. Faccio finta di essermi appena svegliata e chiedo di essere portata in bagno. Dopo aver preso la sedia a rotelle l'infermiera mi porta in bagno e chiedo di essere lasciata sola. Siccome lo specchio e basso riesco a vedermi. Osservo qualcosa : i miei occhi...i miei occhi sono azzurri, ma un azzurro di quello freddo...ghiacciato. Cos'è successo? Perché questo cambiamento? Perché sono così pallida?

Chiamo l'infermiera per farmi uscire dal bagno e andare all'aria aperta. Andiamo insieme su quel corridoio lungo e finalmente arriviamo nel giardinetto. E una giornata calda e il sole splende forte in quel cielo limpido. Mi faccio mettere su quella panchina da sola e chiedo di essere lasciata lì , mentre l'infermiera lascia la sedia vicino e si allontana.

La ragazza dagli occhi di ghiaccio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora