Capitolo 6

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Vedo che l'infermiera non è entrata dentro,ma mi osserva da lontano...è inquietante e mi sembra che fa da guardia...
Fisso quel panorama che trasmette tranquillità e d'un tratto sento un forte dolore alla testa. <" perché mi sento così debole?"> e cado a terra incosciente. Dopo un po apro gli occhi e mi ritrovo dinuovo su quel dannato letto d'ospedale.
<non puoi farla uscire nelle sue condizioni! Dovevi stare attenta!> rimprovera il dottore l'infermiera. <è stata tutta colpa mia...io ho insistito per farmi portare, non la sgridi.>dico io con fatica, cercando di spostare la la testa verso di lui. <...E comprensibile signorina...però che non si ripeta piu!hai avuto un incidente abbastanza grave e devi stare sotto controllo>.
Il dottore se ne va sbattendo la porta.

<quanto mi sta antipatico!>dice l'infermiera voltandosi verso di me. < ahaha è un po irritante a quanto pare...lei come si chiama?> <oh,ti prego non darmi del lei...non sono così vecchia,mi chiamo Sara.> <piacere,sono Lucia ma penso che già lo sapevi.> <sisi tranquilla cara...sai mi hanno assunta da poco e in qualche modo mi mettono da parte perché mi considerano inesperta...> < so come ti senti...>

La nostra conversazione viene interrotta dalla voce di mia madre che grida gioiosa il mio nome. Quanto mi è mancata...
<Mia cara figlia! Come ti senti?> <Mamma mi sei mancata tanto...dove sono gli altri?> <Sono qui fuori aspettano di vederti > < falli entrare su su > dico io contenta guardando mia madre negli occhi. In quel momento vedo impallidire mia madre...
<Lucia...i tuoi occhi...i tuoi occhi...> < si mamma ho visto...>
Non faccio in tempo a finire che la porta si sente aprire...sono papà e Raffael. Si avvicinano frettolosi e Raffael poggia un mazzo di fiori vicino al mio cucino. <hei sorellina...come ti senti?> dice lui guardandomi dolcemente. <mi sento meglio >
papà si avvicina e mi bacia sulla fronte poi mi abbraccia. <io e tua madre andiamo a parlare con il dottore e vedremo quando ti possiamo far venire a casa>

I miei se ne vanno insieme a Sara e rimaniamo io e mio fratello da soli. Il silenzio nella stanza e interrotto da lui : < sai...a scuola hanno pregato per te> <per me??> mi meraviglio io spalancando gli occhi. <Lucia i tuoi occhi...> non lo faccio finire la frase <sisi lo so lo so...non importa, dimmi cos'è successo a scuola > <bhe...hanno saputo due giorni dopo del incidente...parecchi erano dispiaciuti e hanno fatto anche la preghiera per te nel auditorium. Ma dimmi...cos'è andato male quel giorno? Da quel che ho capito...l uomo che guidava il camion ti ha vista comparire al imporvviso davanti e non ha fatto in tempo ad evitarti....cos'è successo? > subito divento triste e mi ricordo di quello che mi hanno fatto...faccio finta di tossire e guardo Raffael < non sono stata attenta tutto qui...> Lui mi guarda come se volesse dire <" tanto so che mi stai mentendo">

***
E passato tanto tempo e finalmente posso tornare a casa. Sono molto felice, potrò ritornare anche a scuola. Il tempo che sono stata in ospedale ci ho riflettuto sulla mia vita e anche su quello che farò d'ora in poi...tutto cambierà perché se ho vinto contro la morte vincerò contro tutti. Riesco a camminare sulle mie gambe e anche se qualche volta cado c'è sempre Raffael che mi sta vicino...finalmente si è deciso a fare il "fratello" con me. Mi sento rinata...sento un altra me dentro. Il giorno dopo voglio subito tornare a scuola ma i miei me lo vietano ancora perché sono preoccupati, ma io sto bene...sono loro che non capiscono. Decido di andare nella mia cameretta ad accendere il computer. Apro la mia e-mail e trovo sorpresa tanti messaggi da compagni di classe e gente che non conosco, forse ragazzi della scuola. Al inizio volevo rispondere a tutti ma poi...poi perché rispondere a loro che non mi hanno mai parlato? Forse hanno mandato i messaggi perché qualcuno di autoritario come genitori o preside li hanno obbligati...che schifo...cancello tutto e chiudo.

Cerco la mia uniforme. È esattamente come l'ho lasciata quel giorno che sono andata lì...la prendo e la metto sul letto. Ho una voglia matta di guardarmi nello specchio, quindi prendo quella sediola mia e mi ci metto davanti. La mia pelle bianca mette in risalto i miei cappelli neri come la notte. Gli occhi color ghiaccio si osservano molto. D'un tratto rimango pietrificata...nello specchio dietro di me si osserva una figura femminile che mi osserva...ha il volto scuro ma porta un abito lungo. Mi giro spaventata e osservo che non ce nessuno lì, forse sto vedendo cose che non esistono...succede quando si ha un incidente grave come il mio.

Dopo circa una settimana convinco i miei a lasciarmi andare a scuola finalmente. Sto rimanendo indietro con le lezioni e non vorrei essere bocciata. Aspetto con ansia il lunedì.

La ragazza dagli occhi di ghiaccio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora