Capitolo 20

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Per qualche istante resto in silenzio ed Eli mi fissa.

<<Cosa c'è, sei troppo silenziosa...>> è preoccupata.

<<Non è mio padre >>

<<Cosa?>> esclama.

<<Non è mio padre quello che stava dietro di me>>

<<E chi diavolo dovrebbe seguirti fin qua? Un ammiratore segreto forse?>>

<<Ma smetti >> dico ridendo ma un po impaurita.

Mi metto a chiacchierare e lascio stare questa cosa.In pochi minuti ci troviamo a casa di Eli. È una villa...anzi un castello...

<<Questa è casa tua?!>>esclamo uscendo dalla macchina.

<<Solo per qualche mese finché non ne compriamo una nuova..>>

<<Scherzi? Comprate questa! >>

<<No...a mamma non piace questa quindi non ci mettiamo a contraddirla che tanto non abbiamo nessuna chance. >>

<<Ahahaha>>

Sembra una di quelle dimore dove abitavano i ricchi,insomma un sogno nel vederla.

Saliamo le scale fino ala sua stanza: letto bianco a baldacchino giocattoli su tutti i mobili e quadri da per tutto.

<<È bellissima! >>

<<Grazie, ma preferivo la mia vecchia stanza.>>

<<Quindi...dobbiamo fare matematica? >>

<<Che sei pazza? È sabato>>

<<Ma...tu l'hai detto>>

<<Era una scusa perché papa mi sentiva mentre ti parlavo...vogliamo passare un po di tempo insieme? >>

<<Che ragazzaccia>> sorrido.

Ci mettiamo a provare vestit e fare sfilate di moda, mi diverto moltissimo.

<<Mettiamo la musica?>>

<<Solo se metti Timmy Trumpet!> sorrido e tolgo il mio cappello elegante dalla testa.

<<Freaks..?>> e inizia a ridere<< non pensavo che i tuoi gusti musicali fossero questi>>

<<Questo e solo per fare il mio speciale e segretissimo ballo casuale>>

<<Mo la metto sono troppo curiosa >>

La musica parte e il mio insolito tipo di ballo fa rotolare Eli dalle risate sul pavimento...è solo invidiosa lo so, nessuno riuscirà mai a copiarlo: ci ho messo anche le camminate degli animali quindi non penso che qualcuno sano di mente si azzardi a copoarmi.

<<Fermati sennò scoppio!>> dice tra le risate.

<<Vieniii ahahahaha>> e ci mettiamo a ballare, non riesco a descrivere la sensazione che ho...mi sento proprio bene in sua compagnia.

Si fa sera e devo tornare da nonna sennò si preoccupa. Guardo l'orologio.

<<Devi andare vero?>>sospira Eli.

<<Si...>> affermo tristemente.

<<Dai non fa niente, domani se vuoi passiamo dinuovo il tempo insieme, a dire il vero sei l'unica con cui sento di aver fatto un legame forte d'amicizia...sei speciale...sei un'amica vera...>>

Sorrido e la abbraccio.

<<Ti voglio bene>>

<<Anch'io >>

Mi accompagna in macchina fino all'incrocio.

<<Luci, dicci dove abiti che ti portiamo davanti casa tua.>>

Non posso andare a casa...ci ho litigato con quelli...non posso dirle questo...

<<Veramente c'è mamma che mi aspetta qualche strada più in là...posso benissimo scendere qui,grazie >> mento.

<<Vabbene amica mia>> mi abbraccia e scendo.

<<A domani Eli >>

<<Alle 9.00 sono qui e ti aspetto>>

<<Ci sarò, ciaoo>>

La macchina se ne torna indietro. Le strade sono buie, solo qualche lampadario le illumina ogni 150m...fa piuttosto freddo. A passo veloce mi dirigo verso la casa della nonna.

Un vento freddo fa sì che questa sera diventi molto inquietante...mi sento osservata.

Affretto il passo, sto quasi correndo, sento che qualcuno mi sta inseguendo ma ho paura di girarmi per vedere.

In quel silenzio assurdo oltre ai miei passi inizio a sentire altri più grossi...da lontano che però si avvicinano...sempre di più.
Il vento soffia violento.
Comincio a correre e mi decido di dare un'occhiata dietro: un tizio vestito di nero è proprio dietro di me.
Ho il respiro affannato, vedo qualcosa davanti...deve essere un operaio credo,corro più veloce che posso.

<<Mi scusi signore, ho bisogno di aiuto qualcuno mi sta insegue...>> e mi accorgo che è solo un manichino posto davanti ad un negozio chiuso.

Inizio a correre più forte che posso. Lo sento è dietro di me!
I passi si fanno più vicini.
Entro nel parco in cui vado di solito e mi nascondo dietro un albero.

Silenzio.

D'un tratto mi sento afferrare da dietro e una mano mi copre la bocca. Sento di morire : sono ghiacciata non mi posso muovere, mi tiene stretto...è finita...

<<Shhh!> sento da dietro.

<<Mmmmmm!!!!>> cerco di liberarmi e do un morso alla mano.

<<Ahi! >> sussurra cercando di non urlare dal dolore <<La prossima volta non ti aiuto più! >>

Qulla voce...è Dario!.

<<Brutto idiota, ti sembra questo il modo di scherzare?! Io ti...>> e mi copre la bocca.

<<Al diavolo! Smetti di gridare sennò ci sente!>>

Annuisco con la testa e mi libera, mi prene per mano e iniziamo a correre . Mentre corriamo il suo profumo mi ubriaca, chiudo gli occhi per godermelo. Quel attimo viene interrotto dai passi di qualcuno: è proprio lo psicopatico di cui tanto si parla in giro.

<<Ho paura!>> esclamo.

<<Corri!>>

<<Non ce la faccio più! >> esclamo piangendo ed inciampo. La mano di Dario si sacca per un attimo, ritorna e mi prende in braccio.

<<Sono pesante!Ci raggiunge! >> dico guardando indietro quel volto oscuro <<Vai più veloce!>>

<<Potresti usare le tue gambe non credi?>> mi dice faticando.

Infine fa una stradicciola ed usciamo davanti alla casa di nonna. Mi mette giù. Entriamo di colpo in casa e io sbatto la porta facendo alzare nonna dal divanetto.

<<Nonna!>> salto tra le sue braccia piangendo.

<<Che hai combinato?>>mi chiede preoccupata. <<Lui chi è?>>

<<Nonna...sediamoci...ti racconto tutto>>


La ragazza dagli occhi di ghiaccio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora