The old diary of secrets
Sala comune dei grifondoro ore 23.05.
Quel libro che avevo trovato cela molti segreti, la prima cosa che vedo quando l'ho aperto è che non possiede scritte, eppure deve pur essere di qualcuno.
Prendo la piuma e inizio a scrivere sopra, ma la carta assorbe l'inchiostro, scrivo: ciao, io mi chiamo Nicole Midgen. Il libro assorbe poi fa comparire la scritta: ciao Nicole, io sono Tom riddle. scrivo: puoi parlarmi della camera dei segreti? Lui risponde: No, ma posso fartelo vedere.
Mi trovo nella Hogwarts di dieci anni fa, Tom Riddle sta parlando con Silente e Hagrid è stato condotto ad Azkaban, incolpato di aver aperto la camera dei segreti.
Chiudo il diario e mi metto a letto addormentandomi poco dopo.
Sala grande tavolo dei grifondoro 6.30.
Masticando una crostata e bevendo succo di zucca ripenso alle cose che il diario mi aveva fatto vedere.
- Nicky! Nicky! Devi vedere, devi venire a vedere!- dice Draco con il fiatone.
- Cos'è successo?!- chiedo quasi stronzzandomi con il succo di zucca.
- Tu vieni!- dice prendendomi il polso.
In infermeria.
- Madama Chips cos'è successo?- chiedo mettendomi a posto i capelli.
- Brutta faccenda, pietrificazione.- dice mostrando Hermione che giace ferma sul letto.
- Hermione!- grido buttandole le braccia al collo, freddo come il ghiaccio.
- Guarirà vero?- chiedo.
- Ma certo, un po' di polvere di mandracola adulta e tornerà in perfetta salute.- risponde la donna.
Sospiro, la mia cara Hermione si sarebbe rimessa presto, ma nel frattempo non l'avrei avuta con me.
Inizio a piangere, le lacrime che solcano il mio viso sono amare come l'acqua del mare e cristalline e pure come un diamante mai toccato.
- Tranquilla. - dice Draco stringendomi a sè.
Le sue calde braccia mi consolano, so che con lui sono al sicuro e che non può succedere nulla, ma allo stesso tempo continuo a piangere lacrime amare per Hermione, per non averla fermata prima che sarebbe potuto succederle qualcosa.
Mi da' un bacio sulla fronte e mi coccola.
- I vado a diagon Alley, vieni?- dice.
Preferivo rimanere vicino a Hermione, ma accetto comunque la proposta.
- Sì, mi vado a vestire.- corro in camera e mi metto abiti per lo più babbani, una camicia e un paio di jeans blu, prendo i miei galeone, chiusi un un sacchetto e vado verso Draco.
Un ragazzo che andava di fretta però mi urta facendomi inciampare e cadere davanti al mio ragazzo che mi prede al volo, si accorge che mi tengo il piede e mi chiede:
- Ti sei slogata il piede?-
- Credo di si!- rispondo massagiandomi il tendine e l'osso doloranti.
- Da Madama Chips!- dice lui, mi prende a mo' di sposa e mi porta in infermeria.
- Madama! Madama!- grida adagiandomi su un lettino facendo in modo che non sforzi troppo il piede.
- Sì?- dice la donna entrando poco dopo.
- Per la miseria.- dice.
- Branchium Emendo.- la mia gamba torna a posto.
- Grazie Madama.- dico.
- Non c'è di che cara.- risponde dolce.
- Ora a diagon Alley.- dice Draco.
Mi prende ancora a mo' di sposa e mi porta al camino più vicino.
Lui prende un po' di polvere e dice:
- Diagon Alley! -
- Diagon Alley.- lo imito.
- Wow!- dico guardando I vestiti esposti nella vetrina di un negozio.
- Vieni dai.- dice entrando nel negozio.
Giro un po' tra gli scaffali finchè non trovo un vestito rosso lungo la cui gonna dietro è più lunga che davanti e la scollatura non è troppo evidente.
Lo prendo tra le braccia e me lo vado a provare.
- Perfetto.- dico a Draco tornando dal camerino.
- Cos'hai preso?- chiedo.
- Cinture e pantaloni.- risponde.
- Andiamo?- chiedo.
- Ti basta quel vestito?- chiede fermandomi.
Annuisco.
Lui mi prende per un braccio, senza farmi male e portandomi ad un reparto femminile mi mostra una maglia molto elegante verde con ricami in oro e un piccolo collo in pizzo, è fantastico!
- Ma... sono a posto.- dico.
- Andiamo allora.- dice lui mano nella mano.
- Quali negozi vuoi visitare ora?- chiede.
- Io vorrei fare un giro nei negozi di vestiti tu?- dico.
- Io avrei una commissione da sbrigare nel reparto quiddicht, possiamo vederci qui tra mezz'ora ok?- risponde.
Annuisco e mi dirigo ai negozi.
- Mm...- mugugno davanti un modello che mostra una maglia nera.
- Le serve aiuto signorina?- chiede l'assistente.
- No, no.- dico.
Lei annusce e se ne va.
Mezz'ora dopo.
- Devo sbrigarmi!- dico prendendo in mano le borse con i vestiti.
- Finalmente! Sono dieci minuti che ti aspetto.- dice Draco.
- Lo so.- rispondo.
La sera a Hogwarts.
- Hermione è...- sto per dire quando Ron mi ferma.
- Lo sappiamo.- dicono all'unisono.
- Ieri sera, quel libro, Hagrid.- balbetto.
- Calmati.- dice Harry.
- Ricordate il libro che hanno lanciato a Mirtilla? L'ho recuperato, apparteneva a un certo Tom Riddle, mi ha fatto vedere che Hagrid veniva portato ad Azkaban accusato di aver aperto la camera dei segreti.
Harry prende il martello dell'invisibilità e ci dirigiamo alla capanna di Hagrid, che ci accoglie molto calorosamente.
- Ragazzi, prego entrate. - dice spostandosi dalla porta.
- Noi volevamo sapere se... sei stato tu ad aprire la camera dei segreti? - chiedo.
- No, non ora nè dieci anni fa.- risponde lui.
Qualcuno bussa alla porta.
- Presto! Nascondetevi. - sussurra.
Sotto il mantello dell'invisibilità osserviamo in silenzio.
Dalla porta entrano un Auror e Lucius Malfoy.
"Il signor Malfoy? Cosa ci fa qui?!" Penso, sto per dire qualcosa ma Ronald mi tappa la bocca scuotendo la testa.
Finita la discussione Hagrid sta per essere cacciato da Hogwarts e portato ad Azkaban, ma prima che possa uscire dice:
- Se qualcuno volesse scoprirne di più segua i ragni.-
Ron rabbrividisce.
- Ragni?! Non potevano essere farfalle?!- dice quando tutti se ne sono andati.
Vedo piccoli ragni che risalgono lungo il bordo della finestra aperta, poi dico indicandoli:
- Per di quà. -
Dopo aver seguito i ragni.
Finalmente il percorso è finito e, noi siamo arrivati al nido del ragno.
- Noi siamo amici di Hagrid.- dico al mega ragno chiamato Aragon.
- Oh.- risponde lui.
- Volevamo chiederti se sai qualcosa sella camera dei segreti e se è stato Hagrid ad aprirla.- chiede Harry.
- Hagrid non ha aperta la camera dei segreti.- dice lui quasi arrabbiato.
- Sai per caso quale mostro vi alloggi dentro?- chiedo.
- Un mostro che tutti noi ragni temiamo.- risponde.
- Ok, grazie Aragon ora noi andiamo.- dico guardando male Ronald che ci strattona la maglia
- No, ora che abbiamo sottomano un po' di carne umana non c'è la lasceremo scappare.- dice lui, migliaia di ragni spuntano dall'ombra.
- Meglio se corriamo!- grido.
La macchina rossa di Ronald spunta davanti a noi aprendoci le portiere, entriamo e, mentre io sparo incantesimi a raffica contro i ragno che si accumulano sul parabrezza Ron continua a guidare tremando in preda al panico.
Fuori dal bosco prendiamo respiri profondi e ci rimettiamo il mantello dell'invisibilità tornando nei dormitori.
Il giorno successivo la sera nell'infermeria.
- Ho capito!- dico a Harry e Ron.
- Il mostro era un basilisco!- continuo vedendo i loro volti sconvolti.
- E come avrebbe fatto a infiltrarsi nella scuola?- chiede Ron.
- La nostra cara Hermione ha risposto a questo.- dice Harry porgendogli un biglietto.
- Tubature?!- chiede il ragazzo.
- Signor Lockhart ora tocca a lei.- dice la Mc.Granitt.
Tre professori erano fermi davanti alla scritta comparsa settimane fa.
- Di cosa parla Minerva?- chiede.
- Il mostro ha rapito una ragazza. - risponde Piton.
- Posso sapere chi?- chiede.
- Ginny Weasley.- risponde Minerva.
- Ora tocca a lei, aveva affermato di sapersela cavare con mostri di ogni genere.- dice Minerva.
- Bene, vado nel mio studio a prepararmi.- dice lui andandosene.
Nell'ufficio di Lockhart.
- Non può andarsene adesso.- dice Harry.
- Sì che posso.- dice voltandosi.
Quando si gira si ritrova le nostre tre bacchette alla gola.
- Ok, va bene.- dice il professore.
Ci dirigiamo verso il terzo piano tenendo la bacchetta puntata sul professore codardo.
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la magia non è un sogno: destinati da una scelta
Random- C'è qualcosa in te che non mi permette di distruggerti, ma cosa?-mi chiese la figura incappucciata. non risposi e cercai di allontanarmi, sapevo chi era quell'uomo, lo temevo, temevo che arrivasse ad Hogwarts. - Rispondi!- disse alzando la bacche...