la fine rappresenta un inizio...

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" Si sbaglia sempre. Si sbaglia per rabbia, per amore, per gelosia. Si sbaglia per imparare. Imparare a non ripetere mai certi sbagli. Si sbaglia per poter chiedere scusa, per poter ammettere di aver sbagliato. Si sbaglia per crescere e per maturare."
"Si sbaglia perchè non si è perfetti."

Biblioteca...
Mi avvicino alla finestra, ormai divorata dalla distruzione, e osservo Harry, in piedi con in mano due bacchette.
"Il Prescelto... ha messo fine a tutto questo."
- Harry, grazie...- sussurro.
Draco mi circonda le spalle con il suo braccio e mi dice a fil di voce:
- Allora... liberat animas?-
Annuisco e mi risveglio dal mio sogno e, correndo prendere il libro scendo in fretta le scale per trovarmi con Draco all'ingresso di Hogwarts dove c'era tutta la famiglia Weasley. Tutti tranne Fred.
- Ragazzi, dov'è Fred?-
Tutti abbassano gli sguardi e io capisco.
- Mi dispiace davvero tanto.- mormoro.
Dopo averli abbracciati tutti a turno, proseguo arrivando al ponte, dove Harry, Ronald e Hermione, la nuova coppia parlano.
- Harry, guarda.- gli dico indicando la formula.
- Come ci sei arrivata?-
- Intuito.- rispondo euforica iniziando a correre alla sala grande.
Alla sala grande.
Nuovamente mi inginocchio davanti ai miei genitori e pronuncio puntando la bacchetta su entrambi, a turni:
- Liberat Animas!-
I corpi riprendono colore, ricominciarono a respirare, muoversi fino a dopo alzarsi e abbracciarsi piangendo.
- Vieni qui.- mi dicono in lacrime dopo essersi lasciati.
Vedo Draco sorridere forzatamente.
- Cosa fai tu lì? Vieni!- gli dico prendendogli la mano e portandolo verso di me.
Dopo poco, il mio sorriso si disfa in una smorfia di tristezza;
- Cosa c'è che non va?-
- Stavo pensando a mio padre. Anche con un Liberat Animas non si può portare indietro, il suo corpo è sparito nell'oblio.-
Lui scuote il capo.
- Come no?-
Mi porge il libro e mi indica una frase minuscola sul fondo della pagina;
Pensate a qualcuno molto intensamente, potreste riuscire a farlo veramente tornare in vita.
Chiudo gli occhi e, reggendo la bacchetta con l'aiuto della mano di Draco, sussurro:
- Liberat Animas. Liberat Animas. Liberat Animas.-
"Non è successo nulla."
"BENE! Fantastico, un altro modo per avere ragione."
"Ma io da quando seguo la voce della Ragione?"
"Dici bene, brava... cosa?!"
Chiudo gli occhi e sorrido amaramente, Sirius non è tornato; sento Draco stringermi ancora più forte a sè, poi dire:
- Quindi... siamo nuovamente insieme?-
Vedo James guardarlo severamente poi affermare:
- Ti avviso Malfoy, falla soffrire... e io ti spezzo le gambe con le mie stesse mani.-
- Tranquillo, Harry. Non succederà.-
"Frena, frena, frena! Lo ha chiamato Harry veramente?"
- Ehi, Potter, possiamo parlare un attimo da soli?-
- Sì, va bene.-

~~~
"Cosa vorrà dirmi?"
- So di essere stato molto... invidioso di te in questi anni, ma mi sono reso conto di non poter continuare così, perciò...- mi tende la mano, -ricominciamo da capo. Io sono Malfoy, Draco Malfoy.-
Gli stringo la mano.
- Io sono Harry, Harry Potter.-

~~~
Più tardi...
Seduta davanti a Hogwarts ci sono io, ma non sono sola.
Strabuzzo gli occhi osservando una figura nera camminare lungo il ponte, mezzo distrutto; bacchetta alla mano mi alzo e mi avvicino lentamente, per scorgere la figura.
Capelli dal colore nero, occhi dello stesso colore dei capelli. Sorrido e respirando velocemente, per l'emozione, lascio cadere la bacchetta a terra per correre verso il professore che credevo morto.
- Professore! La credevo morto!- grido fermandomi davanti a lui. - Come ha fatto?-
- Ecco, te lo rendo, Black.- dice il professore porgendomi il bracciale di pietra. - Grazie. Non credevo tu possedessi il bracciale di Silente.-
Sorrido e vedo Draco raggiungermi:
- Cosa... -
- Placa le tue domande. Malfoy.-
Lui gli sorride, poi insieme ci allontaniamo verso il castello.
- Nicole! Nicole!- grida Seamus correndomi incontro. - L'hanno trovata!-
Scuoto il capo:
- Chi? Chi è stata trovata, Seam?-
- Tua madre.-
Guardo Draco e lui guarda me.
- Dove?-
- Lavora in un ristorante, qui a Londra, vicino al Tamigi.-
Stringo i pugni e mi smaterializzo lì.
"Che disgusto. Questo ristorante fa' pena."
Ne varco la soglia, a pugni chiusi, quando mi ritrovo Draco difianco.
- Mi scusi...per caso c'è una donna di nome Marianne, qui?- chiedo a una commessa, una ragazza mora, molto carina.
- Sì, vuoi che te la chiami?-
Annuisco con fare distratto.
Davanti a noi una donna dai capelli rossi, occhi celesti, e un sorriso forzato, compare.
- No. Non puoi essere tu...-
- Mamma!- grido abbracciandola. - Perchè non mi hai mai scritto una lettera?-
- Vedi, non sapevo come spedirtela.- risponde gesticolando. - Lui chi è?-
- Il mio ragazzo, si chiama Draco...-
- Lo so perfettamente il cognome!-
- Cosa ti prende? Calmati.-
- Cosa prende a te. Uscire con un Malfoy!-
Draco indietreggia,  fa per dire qualcosa, ma io lo precedo:
- Io non ti riconosco più. Guardo nei tuoi occhi e non trovo più la persona che conoscevo.- sussurro.
- Ti sto solo dicendo quello che penso!-
- Infatti tu sai come rendere felice tua figlia! Mentendole! Come hai fatti sempre! Non mi hai mai detto chi era mio padre, mai detto di Hogwarts! Su cosa dovrei ancora ascoltarti?-
Boccheggia più volte senza mai rispondere e io, scocciata mi smaterializzo, mano nella mano con Draco.
Posto sconosciuto...
- Ebbene? Dove sono?- chiedo a me stessa, costringendomi a scrollare le spalle.
- Bonjour madame.- mi saluta un passante.
- Bonjour.-
"Fortuna che Fleur mi aveva insegnato qualche parola."
"Ebbene, non ho più dubbi. Se esiste un solo posto dela Francia in cui il mio corpo avrebbe voluto andare è Orleans."
- Già, cosa c'è di meglio di Orleans.-
Roteo gli occhi sorridendo e affermo voltandomi:
- Non sei costretto a seguirmi ovunque io vada.-
- Scherzi?! Ti seguirei fino in capo al mondo.-
Gli do un bacio sulla guancia e tenendogli la mano, comincio a camminare per i marciapiedi di Parigi.   
Un anno dopo, Francia, Orleans...
- Quindi... come va là a Hogwarts?- chiede papà, dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua.
- Bene...-
- Sarebbe stato meglio se ti avesse chiesto scusa, ma dopotutto, un Malfoy chiede sempre scusa, no?-
- Stai cercando di essere sarcastico?- chiedo sfoderando una risata ironica.
- Remus...- lo ammonisce mamma.
- Sto solo cercando di dire che ti fossi fidanzata con un altro ragazzo, avrebbe saputo renderti felice!-
- Ma sentilo!-
- Hai qualcosa da ridire, perchè?-
- BASTA! Non ti sopporto più! Me ne vado!- grido correndo al piano superiore.
- Potevi anche evitare di parlare di questo, Remus! Sai che non lo sopporta. NICOLE!- sbraita Tonks.
Prendo la valigia per la mano, ma mi ritrovo, senza essermi smaterializzata, a Londra; una sagoma bionda osserva il paesaggio nebbioso.
- Sapevo che la passaporta avrebbe funzionato.-
- Al solito, Malfoy.-
- Sicura?- sussura voltandosi.
- Sì.-
- Come stai?-
- Niente male.-
- Nessuna intenzione di tornare qui?-
- Nessuna.-
Quelle poche parole colmano l'aria di tristezza, troppe parole erano state rivelate.
- Nessuna.- ripete.
- E tu? Come stai?-
- Male.-
Lo osservo prima che lui possa parlare ancora:
- Mio padre... è finito ad Azkaban, mia madre è distrutta da ciò e...-
- Continua.-
- E tu mi manchi da morire.-
Sorrido. Un sorriso piccolo, ma pieno di emozione.
Deglutisce per poi chiedermi:
- Magari... possiamo ricominciare...- sorride. - Da capo.-
Riluttante sul da farsi lo scruto, come solo il mio possente gatto nero avrebbe saputo fare, e poi, decisa più che mai, gli porgo la mano dicendo:
- Piacere, il mio nome è Nicole Marianne Lupin Black, grifondoro.-
- Piacere mio, Draco Malfoy, serpeverde.-
Chiudo gli occhi e, quando li riapro Draco è in ginocchio davanti a me, le mani a prendere le mie, il viso bianco leggermente arrossito.
- N-Nicole, non so da quanto aspetto questo momento... vorresti sposarmi?- scopre una scatola nera in cui riposa un anello oro con in piccolo diamante scintillante incastonato.
Osservo l'anello, Draco, e poi il paesaggio di fronte a noi, scommetterei che Pansy Parkison vedendo l'anello si sarebbe buttata su Draco.
"Adesso ti metti a pensare alla Parkison?"
"Al diavolo la mia dannata ragione!"
Sorrido cercando di trattenermi e dopo aver tossicchiato, dico:
- Sinceramente... anch'io aspettavo da tempo questo giorno, Draco Malfoy.- i nostri occhi si incrociano, prima che io arrossisco.  - La sai già la risposta... Sì, ovvio che voglio sposarti!-
Lui si alza abbracciandomi e io finalmente mi sento libera, da ogni pericolo, da ogni... uhm, da ogni... da ogni problema, ecco la parola giusta.

la magia non è un sogno: destinati da una sceltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora