Capitolo uno.

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-Padre ! Sono a casa !- La mia voce riecheggia nella mia enorme abitazione.

Sembra che non ci sia nessuno. Questo è un buon momento per scappare !

Poso sul tavolo le varie pergamene e mi appresto a spiegare le mie maestose e potenti ali per volare verso la terra.

Fortunatamente nessuno mi ha vista mentre passavo per i vari cori. Quindi aumento la mia velocità facendomi cadere in picchiata.

Atterro nel solito bosco, dove mi posso cambiare d'abito tranquillamente. Credo che gli umani si stranierebbero se vedessero una tipa con una tunica bianca e scalza.

Il mio abbigliamento è abbastanza normale. Jeans e felpa accompagnate da delle scarpe sportive.

Vado in città e passeggio. Adoro vedere gli umani mentre fanno le varie cose. E ad alcuni posso anche dare una mano.
Per esempio, una volta, mi imbattei d'innanzi ad una rissa. Bastò un semplice sussurro all'orecchio dei due ragazzi, per farli andare d'amore e d'accordo successivamente.

Studio gli umani ormai da secoli e ammetto che sto iniziando a capire il modo in cui ragionano e a comprendere i loro dubbi.
In fondo non hanno tutti i torni. Hanno troppi segreti che ancora non ci è permesso svelare.

Mentre passeggio distratta, vado a sbattere contro qualcuno.

Appena alzo lo sguardo rimango pietrificata. Metadron !

-Ma come è piccolo il mondo.- Sorride.

-Padre...mi dispiace.- abbasso lo sguardo mortificata.

-Non ti preoccupare, ho sempre saputo che venivi qui. Non c'è niente di male ad osservare, studiare e ammirare l'opera di Dio.- mi prende la mano e iniziamo a passeggiare insieme.

-Quindi il Padre non ce l'ha con me ?- Sorrido.

-Certo che no, figlia mia. Anzi, lui è fiero che un Serafino si interessi così tanto alla razza umana. Ed è fiero anche di come tu ci tenga a Lui.- Continua a mantenere il suo sorriso.

-Mi chiedo se un giorno...potrei mai arrivare arrivare a sentire la sua parola. Oppure vederlo.- Confesso.

Lui si blocca all'istante e mi guarda sbalordito. -Sierraiah cara...-

Ma lo interrompo. -Sierra.-

-Sierra.- Si corregge. -Lo sai, nessuno può vedere l'Altissimo. Non siamo abbastanza puri.- Mi scruta severo.

-Padre, la mia non è una pretesa, ma un desiderio, che penso abbiano tutti gli angeli.- Alzo un sopracciglio.

-Hai ragione.- Continua a camminare.

Ritorniamo insieme in paradiso, dove incontro una mia amica.

-Sierra ! - Corre ad abbracciarmi.

-Sophiah, come stai ?- Sorrido.

-Benissimo !- Sorride.

Quando mai un angelo sta male ? Ma che domande faccio.

Non che voglia il loro male, sia chiaro, ma alle volte diventa stancante ascoltare solo: bene, benissimo, meravigliosamente e splendidamente.

-Sei stata sulla terra vero ? Sento odore di umano.- Arriccia il naso.

-Si. Infatti adesso vado a farmi una doccia. Ci vediamo dopo !- la stringo in un abbraccio.

Non che gli umani puzzino, per l'amor di Dio, è solo che con lo smog, la vastità delle persone che ti spintonano ecc. è facile non

-Sierra.- Mi chiama mio padre appena uscita dal bagno. -Preparati, questa sera abbiamo una riunione.-

Eh no...! Non mi piacciono le riunioni, sono molto noiose.
Parlano, parlano e alla fine non concludono quasi niente. E mio padre che mi ci vuole portare solo perché sono sua figlia.

Arrivata nel palazzo delle riunioni noto che ci sono sempre i soliti:
Ehyah.
Jelel.
Sitael.
Elemiah.
Mahasiah.
Lelahel.
Achaiah.
Cachetel.

Tutti gli Angeli Custodi che fanno parte della gerarchia dei Serafini.

-Gli umani si stanno allontanando !- dice Lelahel arrabbiato.

-Calmati. Noi abbiamo il compito di proteggerli. Sono pur sempre nostri fratelli.- risponde mio padre.

-Fratelli ?! Metradon ! Non possiamo paragonarli a noi ! Sono inferiori ! Piccoli esseri che a malapena sanno badare a loro stessi.- A parlare è Mahasiah con aria sdegnata.

-Questo è lo stesso ragionamento di Lucifero ! Non dimenticatevelo, siete pur sempre angeli ! Secondo me, tutto questo tempo che state passando con gli umani vi sta facendo male. Noi li proteggiamo e li proteggeremo sempre ! Sono l'opera di Dio ! Il suo desiderio ! E noi dobbiamo compiacerlo. Lo sapete.- Tuona mio padre.

-Hai ragione.- Sussurrano tutti in coro.

-Siamo Serafini, la gerarchia più vicina all'Altissimo. I più puri ! I più benevoli ! Cari fratelli, non infanghiamo la nostra razza con il modo di pensare umano.- Si rattrista.

-Metadron.- Questa volta è Elemiah che parla. -Abbiamo notato che Lucifero ha triplicato i suoi infiltrati tra la razza umana...noi non abbiamo il permesso di uccidere sulla terra e nemmeno di passarci del tempo essendo troppo occupati con loro. Mi chiedevo se potevamo infiltrare un angelo che non avesse nessun umano essegnato e di cui ci potessimo fidare ciecamente. Sierraiah ad esempio.-

-Cosa, io ?- La guardo stupita.

-No.- Si intromette mio padre.

-Metadron ragiona ! Sierraiah è l'unica di cui ci potremmo fidare.
Lei ha una stima assoluta per l'Altissimo. E poi la sua natura demoniaca ci può tornare utile ! Sarà sicuramente ammessa all'inferno. E poi parliamoci chiaro. È anche un Serafino, Lucifero sarà contentissimo di avere un'altro Serafino a corte. La vedrà come una specie di dispetto, anche verso i tuoi confronti.- Dice Jelel.

-Dovrò pensarci...- sussurra papà.

-Dovremo pensarci !- Lo guardo male.

-Dovremmo...- Sussurra nelll'ombra di un sorriso.

Infiltrata nel male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora