Capitolo trentatre.

36.8K 1.8K 596
                                    

Questo capitolo non è adatto ad un pubblico debole di cuore. *si nasconde sotto un tombino insieme al pagliaccio che sbrana i bambini*

Mi sveglio solo quando sento l'orologio a pendolo scoccare mezzogiorno.

-Stupido orologio...- Bofonchia Lucifero al mio fianco.

-Zitto, voglio dormire...- Lo ammonisco, veramente assonnata.

Poi inizio a fare due più due.

Caccio un urlo degno di lode e sobbalzo dal letto portando dietro tutte le coperte, ma ci inciampo sopra e rotolo sul pavimento.

-Che grazia...- Dice sarcastico il demone, mentre mi guarda riluttante.

Io sono ancora a terra e lo guardo con gli occhi sgranati.

-Oh, che bello ! Finalmente ti sei mozzata quella linguaccia che ti ritrovi.- Mi prende in giro.

Cambio immediatamente la mia espressione e gli salto addosso nel vano tentativo di picchiarlo.

-Stupido, bastardo senza cuore...- Urlo in lacrime mentre vorrei tirargli dei pugni sul petto, ma la mia debolezza fisica è evidente e lui mi blocca i polsi. -Sei un mostro !- urlo ancora più disperata.

Inizio a scalciare e Lucifero mi blocca sia le braccia che le mani. Mi resta solo piangere e urlare imprecazioni su di lui, mentre nemmeno lo vedo, ho gli occhi chiusi e appannati dalle numerose lacrime.

-Non lo volevo fare ! Ma tu sei talmente arrogante che non hai capito quanto io mi sentivo uno schifo !- Urlo con il fiato mozzato.
-Ma tu adesso mi odi...- singhiozzo.
-Mi o...- ma non finisco nemmeno la frase.

Le calde labbra di Lucifero sono sopra le mie.
È un bacio forte e arrogante ma allo stesso tempo rude e passionale.
Insinua la sua lingua nella mia bocca e io non posso che essere trasportata da tutti quei gesti.

-Non piangere...- Sussurra prendendomi il viso tra le mani, poggia la sua fronte sulla mia e mantiene gli occhi chiusi. -Odio quando piangi. Non lo fare mai più...per favore...- continua a sussurrare.

-Ma tu...- Inizio, ma anche stavolta non riesco a finire.

-Io niente, non dare conto a me, io non conto niente...quando si tratta di te.- Tra una frase e l'altra, mi stampa dei forti e disperati baci sulla bocca.

-Lucifero...- Lo guardo con gli occhi sgranati.

-Lucia...dimmelo ,dimmi quello che provi per me...- Sussurra. -Ti prego...-

-Io...Lucifero...io ti amo...- Stringo gli occhi per trattenere altre lacrime.

-Assurdo...- sussurra.

-Cosa ?- Lo guardo torva, ma lui ha ancora gli occhi chiusi.

-Che io mi senta maledettamente bene quando me lo dici.- Inizia a baciarmi con più intensità di prima.

La mia mente è nella confusione più totale, anche quando lui mi toglie la camicia da notte con delicatezza.
Io di tutta risposta gli tolgo la maglietta.

Le sue mani accarezzano ogni parte del mio corpo, mentre ci baciamo e beviamo il sangue l'uno nella bocca dell'altro.

In tutta la stanza regnano i nostri respiri mozzati e gli schiocchi dei nostri numerosi baci.

Mi sento così bene...così vicina a lui. Dopo quello che mi ha detto, non ho più alcun dubbio; mando a farsi maledire mio padre e i suoi sogni di avere Michael come genero.

Mi spoglia con la sua delicatezza disarmante, ed ora, il mio corpo è nudo davanti al suo.

Mi bacia il collo, le spalle e adesso persino il seno. Lo fa con un trasporto tale da farmi perdere ancora di più la poca ragione che mi è rimasta.

Infiltrata nel male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora