Capitolo sedici.

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Buon Halloween belli miei ❤️

-Allora ti piace la tua nuova stanza ?- Chiede Lucifero tranquillo.

Stiamo passeggiando nel fitto bosco, facendo qualche chiacchiera.
Non ha più fatto l'acido, fortunatamente. E anche io devo dire che mi sono sciolta di più.

-Si molto. Ma ancora devo capire perché i colori predominanti sono il bianco ed il nero.- Guardo avanti a me, maledicendo il giorno in cui sono stati inventati i tacchi, o almeno, chi ha messo solo quelli nel mio armadio.

-Non ti piace ?- Lucifero si gira verso di me e aggrotta la fronte.

-Si che mi piace. Il nero e il rosso sono degli abbinamenti troppo forti, o almeno per me.- Spiego tranquilla.

-Meno male...- Sussurra accennando ad un sorriso. -Comunque ho voluto far sottolineare la tua personalità "Neutra"- continua a sorridere, mentre riposiziona lo sguardo davanti a se.

Sorrido per il pensiero. È stato carino da parte sua, ma meglio non dirglielo, potrebbe dare di matto alla semplice affermazione 'carino'.

Sono ormai stufa, quindi mi chino ed inizio a slacciare la piccola fibbia delle scarpe.

-Ma che fai ?- Domanda Lucifero notando che sto combattendo con quella dannata linguetta.

-Voglio togliermi le scarpe ! O almeno vorrei provarci.- Gracchio, piegata in due. -Ah, maledizione !- sbotto per la mia innata goffaggine. -Al diavolo !- rinuncio e inizio a camminare con passi pesanti. Ma subito dopo mi tradiscono, perché inciampo. -Dannazione !-

Ma non faccio nemmeno in tempo a toccare terra che Lucifero mi prende al volo. -Vedi ? Nominare il nome di satana invano...- Ridacchia. Rido anche io mentre mi rimetto in piedi. -Sentimi bene.- mi inchioda con il suo sguardo e io rabbrividisco leggermente. 
-Questa è la prima e ultima volta che lo faccio, e giuro che se ti azzardi a dirlo a qualcuno ti faccio fuori, veramente...- Ringhia l'ultima parola.

In un primo momento penso "Ecco, al diavolo la promessa, solo perché mi ha presa in braccio" ma poi lo vedo chinarsi a terra e con gesti leggeri, mi slaccia la prima scarpa, per poi passare all'altra.

-Grazie...- Sussurro sbigottita mentre prendo le scarpe.

-Di niente.- Risponde freddo e distaccato. Ma i suoi occhi non lo seguono.

Continuiamo a camminare e io mi beo della fantastica natura, tanto che come una bambina...inseguo una graziosa farfalla gialla.

-Tanto ti prendo !- Dico fra delle risate innocenti, mentre inseguo il piccolo animale colorato.

La farfalla volteggia di qua e di la, come se mi stesse prendendo in giro, è come se stesse veramente giocando con me.

Non smetto di ridacchiare, inseguendola ormai con la vera intenzione di prenderla.

Ma qualcuno mi precede.

Lucifero si avvicina a me con un sorriso mozzafiato, stranamente senza alcuna malizia, e con la farfalla chiusa nelle sue mani.

-Tieni...- Sussurra. Aprendo le mani.

La farfalla è sulla mano di Lucifero, delicatamente poggiata, come se anche lei trovasse affascinante quell'essere quanto odiabile che amabile.

Nella paura di disturbarla non la tocco, ma lei, come se mi avesse capita, spicca il volo, e si posa sulla mia mano.

La avvicino al mio occhio, studiandola.

-È pelosa...- Osservo mentre la guardo seria.

-Non avevi mai vistò una farfalla prima d'ora ?- Lucifero sembra meravigliato.

Infiltrata nel male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora