Capitolo sette.

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Sto per perdere i sensi sotto alla sua potente presa.
Nei suoi occhi vedo odio e rancore.
Ho scatenato tutto questo ?

All'improvviso un'attacco di adrenalina si impossessa di me e, con una forza che non avrei mai immaginato mi appartenesse, gli tiro un forte spintone facendogli attraversare l'intera stanza in aria.

Mi sbalordisco della mia stessa forza e lo guardo sbalordita.
Lui è dentro il muro dove ha creato un tunnel.

-Tu...- Ringhia. -Come osi ?!- Tuona prima di balzare fuori dal buco.

Non ho nemmeno il tempo di controbattere che lo vedo estrarre un'arma benedetta dalla sua giacca.

-Lucifero...non avrai intenzione di ammazzarmi ?- Sussurro guardandolo allibita.

-Secondo te ?- Gioca con l'arma guardandomi con aria diabolica, prima di fiondarsi immediatamente su di me.

Blocco all'istante il suo braccio armato e poggio un mano sul suo petto perfetto per bloccarlo.

Punto i miei ghiacciai nei suoi iceberg.
Per una frazione di secondo Lucifero si blocca, ma solo per un secondo, poi inizia nuovamente a spingere e io sbatto nuovamente sul muro.

Il suo pugnale punta dritto al mio cuore. Ma ringraziando Dio gli tengo abbastanza testa.

Inizio ad innervosirmi e faccio diventare i miei occhi neri. -Lucifero...ADESSO BASTA !- Urlo.

Ma lui non demorde e continua a premere mantenendo la sua espressione sadica.

-Smettila !- I miei occhi tornano azzurri.

-Tu...morirai...- Ringhia.

Non ce la faccio più a sopportarlo e con le ultime forze che mi ritrovo, lo spingo via.
Io cado da una parte e lui dall'altra.

Come se poi non bastasse, cado sulla scrivania dove il tagliacarte mi lacera la mano.

-Aia !- Dico mentre sento l'acciaio affondare nel mio palmo.

Rammento all'istante tutto quello che è successo stamattina.
Giro il mio sguardo lentamente su Lucifero.

È per terra, a quattro zampe e con il capo chino. Lo vedo respirare con affanno.
All'improvviso alza la testa e vedo che i suoi occhi sono neri, mentre le zanne sono pericolosamente spiegare.

Mi guarda con desideri e rabbia.

-Lucifero...calmati, ti prego.- Sussurro spaventata.

-A me non mi preghi. Ci siamo intesi ?!- E appena finisce la frase mi salta addosso.

Combatto con tutta me stessa per impedirgli di mordermi.

Ma lui ci riesce e affonda i suoi grandi canini nel mio collo.

All'inizio provo un grande dolore, tremendo.
Sento che si ciba di me con ingordigia.
Continua a tirare a se il mio sangue; io gemo di dolore.

-Fermati.- Sussurro nuovamente.

-Sei buonissima.- Dice con una voce pericolosamente roca.

Girando inizia nuovamente a bere la mia linfa, è più leggero e lo fa con trasporto.
Io mi rilasso e inizio a inebriarmi del suo morso.

Inizio a sentire le sue mani che scivolano su tutto il mio corpo accarezzandomi e ammaliandomi.

Sento anche io il suo forte odore, e non resisto.
I miei occhi diventano tutti neri e spiego anche io i miei canini.

Affondo nel suo collo e lui sussulta, lui si blocca e io non ho ancora succhiato il suo sangue.

Ma poi si rilassa e ricomincia mentre inizio anche io.

Infiltrata nel male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora