Capitolo trentanove.

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Cado per terra, abbandonando la presa sul diamante infucato.

Sento qualcosa, delle grida forse, ma non capisco niente.
Sono inondata da delle sensazioni orribili e molto profonde, che mi fanno venir voglia di urlare, ma allo stesso tempo non me lo lasciano fare.

Sento frustrazione, odio e disperazione. Un cocktail perfetto, se vuoi tentare il suicidio insomma.

Mi sento prendere in braccio, ma è ancora tutto molto confuso e riesco solo a mugolare delle cose senza il ben che minimo controllo.

Quando riacquisto la ragione mi sveglio di soprassalto,prendendo boccate profonde di aria e guardandomi attorno spaesata.

Sono in una sala bianca e inondata dalla luce, talmente forte che mi porta a chiudere gli occhi.

-Ma dove sono...?- Riesco solo a sussurrare, presa ormai dall'agitazione.

-Nella mia dimora...- Sento una voce profonda e rigida, ma che allo stesso tempo ti trasmette una tale sicurezza e armonia, che ti verrebbe la voglia di abbandonarti ad essa per tutti i giorni della tua vita.

-Padre...? Siete voi ?!- Domando timorosa.

-Lucia cara, sento della paura. Tu che hai sempre voluto solo sentire la mia voce, ma che adesso, sei persino dinnanzi a me. Sono confuso.- Ammette solare.

Vorrei sgranare gli occhi dall'incredulità, ma non posso, dato che questi bruciano come braci ardenti.

L'unica cosa che posso fare è inginocchiarmi.

-Alzati, figlia mia. Non serve.- Sembra che dalla voce stia sorridendo. -Più che altro, spiegami i tuoi timori.-

-Non nascondo che ho paura, caro Padre, di essere giudicata da Voi. Mi sono innamorata di Lucifero, vostro primogenito. Non volevo deluderVi.- Confesso.

-Ma l'amore non è una delusione, figlia Mia. Anche se questo è rivolto a Lucifero. Non temere, non ti ho fatto venire qui perché dovevi essere giudicata.- Risponde tranquillo.

-L'amore per l'essere perfetto non è un peccato ?!- Dico incredula.

-No se questo è derivato dal cuore e dal sentimento e non dalla tentazione e dalla sua meravigliosa bellezza. Devo ammettere che Lucifero a volte è molto amato, oserei dire. Ma questo amore non sfora mai più della completa attrazione, figlia mia. Cosa che tu hai saputo scansare con valore e astuzia, facendo incanalare nel tuo cuore non il desiderio di lui, ma il bisogno. Che sono due cose completamente diverse da un certo punto di vista.- Spiega in modo dolce.

-Non sapeTe quanto questo mi faccia piacere...- Sorrido in modo spontaneo. -Era questo quello che mi volevaTe dire ?- domando più raggiante del solito.

-Oh no, carissima figlia. Volevo solo avvertirti. Tra non molto dovrai fare tante scelte, molto importanti. Ho voluto darti solo questa informazione perché mi stai particolarmente a cuore e non devi pensare che Io ti odi, anzi, sei stata bravissima e hai portato avanti la tua missione con valore, anche se ti sei lasciata distrarre, ma non hai mai dimenticato il tuo compito e la tua casa, tantomeno Me. Sono fiero di te, figlia Mia.-

Sto per piangere. Mi sono talmente emozionata che vorrei piangere come non mai.

-Grazie mille Padre...- Sussurro in un sorriso.

Infiltrata nel male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora