Capitolo sei.

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A svegliarmi,la mattina dopo,è un qualcuno che bussa alla mia porta.
Do quasi per scontato che non sia Lucifero; lui non busserebbe mai.

Mugolo un "avanti" e un maggiordomo entra.

-Mia signora. Fra mezz'ora è attesa per la colazione. Il Re mi ha espressamente ordinato di portarle questo.- Mi porge un vestito.

-Grazie.- Mi tiro su a sedere e mentre mi stropiccio l'occhio e prendo l'abito.

Il maggiordomo mi guarda allibito.

-Ho detto qualcosa di sbagliato ?- Domando insicura.

-No, mia signora. È solo molto insolito che voi mi ringraziate.- Mantiene la sua postura perfettamente dritta.

-Oh, abituatici.- Sorrido gentile.

-La ringrazio.- Fa un leggero inchino e se ne va.

-Ehi !- Lo chiamo.

-Mi dica.- Ritorna subito.

-Come ti chiami ?- Sorrido.

-Paul. Signora.- Accenna ad un sorriso anche lui.

-Bene Paul. Io sono Lucia. E non azzardarti più a chiamarmi signora.- Sorrido.

-Ma..- Dice incerto.

-Niente "Ma". Fallo e basta.- continuo a sorridere.

-Grazie ancora...Lucia.- Completa un sorriso e se ne va.

Arrivo nella sala da pranzo appena in tempo e noto che tutti mi guardano con...desiderio ?

Appena mi siedo arriva Lucifero e l'orologio scocca le otto.

-Buon appetito.- Dice il Re degli inferi rivolto alla miriade di demoni presenti. -Buongiorno.- Si rivolge a me.

-'Giorno...senti posso farti una domanda?- Dico indecisa.

-Dimmi pure.- risponde freddo mentre addenta una brioche.

-Perché tutti mi guardano in modo strano ?- Sussurro avvicinandomi a lui.

-Perché hai un buon odore.- Sussurra guardandomi il collo.

Sento anche io il suo. Ed ecco che la sete si fa nuovamente sentire.

Ci riscuotiamo all'istante e ritorniamo alla nostra colazione, come se non fosse successo nulla.

Mi ritrovo a parlare nuovamente con i Consiglieri.
Sembrano freddi e pacati all'inizio ma noto con gran piacere che sono molto simpatici.

-...ed è così che ho fatto una vera e proprio strage di donne quella sera !- Conclude Belzebú, fiero di se.

Ridiamo tutti. Mio Dio che tipo.

Mentre sto ridendo sento lo sguardo del demone al mio fianco mentre si ostina a guardarmi il collo.

Il tempo di girarmi e chiedergli cosa diamine ha da guardare, lui mi salta addosso con i canini spiegati e gli occhi neri.

Io, presa alla sprovvista, mi ritrovo a terra, con il corpo di quest'estraneo addosso che tenta di mordermi.

In uno scatto lo prendo alla gola e stringo più che posso, facendolo così svenire.

Mi rialzo e sono visibilmente scossa mentre tutti i presenti mi guardano ancora con più desiderio di prima.

Sento un leggero dolore alla mano e noto con grande dispiacere che mi sono tagliata.

Guardo tutti spaventata. Ma nemmeno il tempo di formulare una frase di senso logico e compiuto che i loro occhi si fanno neri e tante serie di canini mi minaccio.

Infiltrata nel male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora