Capitolo trentacinque.

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-Svegliati...- Lucifero mi lascia dei caldi e umidi baci sul collo.

-Mhhh...- Faccio svogliata, girandomi verso di lui.

Apro gli occhi e il volto perfetto e glaciale di Lucifero fa la sua comparsa davanti a me.
È meraviglioso in tutta la sua bellezza mattutina e io non posso fare a meno di sorridere davanti a quel viso tanto beato, come se non avesse nessun pensiero in questo momento.

-Ma buongiorno.- Sussurra in un sorriso impercettibile, prendendomi per un fianco e portandomi alle sue braccia.

-'Giorno...- Lo bacio teneramente.

Certo però...tutte le mattine della mia vita, svegliarmi in questo modo...non sarebbe male.

-Andiamo, devi svegliare anche il moccioso.- Annuncia alzandosi.

-Che bel culetto...- Mugolo, vedendolo in mutande mentre si appresta a prendere i vestiti per oggi.

-Sul serio ? Culetto ?- Mi guarda mentre alza un sopracciglio.

-Si...- Faccio il sorriso più beffardo che posso e mi nascono sotto le coperte, lasciando libero solo un occhio, in modo che io possa vederlo.

-Nessuno si era mai azzardato a fare degli apprezzamenti sul mio culetto...lo terrò a mente.- Dice in un sorriso impercettibile.

***

-Loan...- Sussurro cauta, scuotendo leggermente il ragazzo che sta dormendo beatamente sul mio letto.

Lui sussulta e indietreggia, mentre mi guarda come se lo avessi appena minacciato di morte.

-Tranquillo.- Sorrido. -Purtroppo per te, sono solo io.- Continuo a sorridere.

Lui si calma. -Perché mi hai svegliato così presto ?- domanda stropicciandosi un occhio.

-C'è la colazione e tu sei invitato sotto mia espressa richiesta.- Dico altezzosa, poggiando i vestiti puliti per il ragazzo sul letto. -Questi li ho presi per te; la doccia è oltre quella porta.- indico il bagno. -La colazione comincia alle sette ma tu vieni prima. Lucifero odia i ritardi.- Faccio una smorfia e Loan ride.

Allo scoccare delle sette io e Lucifero facciamo la nostra entrata. Al mio fianco c'è Loan, invece del solito Joe, che si trova accanto al ragazzino.

-Buon appetito.- Annuncia Lucifero, con un insolito e bellissimo sorriso.

Tutto lo guardano incantati, per poi cominciare la loro colazione con degli sguardi complici e maliziosi.

-La colazione è di tuo gradimento, moccioso ?- Lucifero guarda Loan con un isolato sguardo.

-Si, mio signore...- Sussurra questo intimidito.

-Ha un nome.- Guardo male il demone a capotavola.

-Anche io ne ho uno, eppure tutti qui dentro mi chiamano "mio signore" oppure "sire" è una forma di rispetto.- Spiega il Re, con quell'aria alla "so tutto io".

-"Moccioso" non mi sembra una forma di rispetto.- Lo guardo ancora più male di prima.

-Per me si.- Alza le spalle e torna a mangiare i suoi pancake.

-Non ci fare caso, lui è fatto così.- Bisbiglio all'orecchio di Loan.

Finita la colazione, Lucifero va a compiere qualche commissione nell'Inferno vero e proprio e io, che mi rifiuto rigorosamente di entrare in quel posto, porto Loan a fare un'altra passeggiata all'aperto.

Infiltrata nel male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora