capitolo 4.

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"Un punto di riferimento è un elemento ben riconoscibile del paesaggio, naturale o artificiale, utile per la navigazione e i viaggi in generale, ben distinto nel proprio ambiente e spesso ben visibile da lontano."

Respiro a pieni polmoni l'aria fresca di questa mattina. É una bella giornata, c'é il sole ma non é tanto caldo e forse é meglio cosí, odio il caldo afoso.
La stazione di Roseto degli Abruzzi non é molto grande, eppure continuo a scontrarmi con centinaia di persone che vanno di fretta per prendere il treno. Sará perché é Domenica, oppure semplicemente perché é estate e la gente va e viene.
-Ehi scema!-
Finalmente i miei amici, i miei veri amici.
Mi sento persa senza di loro, terribilmente. Li abbraccio uno per uno, rimarrei tra le loro braccia per tutta la vita.
Per tutte le persone i punti di riferimento sono luoghi, paesaggi, posti. Per me no. I miei punti di riferimento sono i miei amici: so che se vado da loro, non mi perderò mai e non mi ritroveró mai in situazioni difficili.
Sono cosí fortunata ad averli e sicuramente saranno due giorni fantastici.
-Allora dove ci porti Abruzzese?- Luca mi avvolge un braccio attorno al collo e io lo seguo avvolgendoglielo attorno alla vita.
-Non sono Abruzzese!- gli tiro una leggera spinta per poi ridere insieme a lui. -Comunque possiamo andare al mare se volete, qua l'acqua é veramente bella.- propongo anche a Giulia e Chiara.
Tutti sembrano accettare, perciò li faccio salire in macchina e guido fino al lungomare di Roseto.
Parcheggio la macchina a pochi metri dal Lido la Vela e prima di andare verso l'ombrellone, facciamo una sosta nel bagno per permettere ai tre di cambiarsi e mettere i costumi.

-Insomma Lucrezia, hai fatto amicizia con qualcuno?- Chiara é nel lettino di fianco al mio, stiamo tutti prendendo il sole, ma Luca e Giulia da bravi fidanzatini si sono isolati un po.
-Mh, direi di no.- ammetto quasi dispiaciuta. -Ho conosciuto il mio nuovo vicino di casa e le ragazze con cui lavoro, per il resto niente.-
Sicuramente giá conosce Gianluca, Chiara va matta per la musica e ne ascolta di tutti i tipi. Anche se Il Volo sono un trio di tenori, almeno anche solo di nome li conoscerà.
Mi é capitato in questi ultimi giorni di ascoltare le loro canzoni, o meglio, le cover che arrangiano. Hanno delle voci veramente spettacolari, dire che fanno venire i brividi é poco.
-Vicino di casa? Mhh, é carino?- Chiara sorride e lentamente si alza gli occhiali da sole per farmi un occhiolino.
"Carino? É un figo" vorrei dirle, ma mi trattengo.
-Beh si, é molto carino.- dico con un certo tono di insicurezza che neanche immaginavo di avere.
-Ma..?-
Ma non verrebbe mai dietro a me. Non perché non gli piaccia, infondo mi ha fatto capire che se avessi voluto, sarei stata una delle tante ad andare a letto con lui.
Semplicemente non credo che voglia una storia seria, non ce lo vedo a corteggiare una ragazza. A mio parere, é stato abituato troppo male.
-Ma é molto famoso, ne avrà mille dietro.-
alzo il busto ed incrocio le gambe, dopo poco noto che Chiara fa lo stesso.
-Famoso?- non sta capendo niente, si capisce benissimo.
Annuisco e mi lego i capelli in una crocchia molto disordinata.
-É Gianluca Ginoble, uno dei tre tenori de Il Volo.- sussurro in modo che Luca e Giulia non sentono.
-Che cosa?!- urla cosí forte che anche i vicini di ombrellone si girano.
-Che succede?- urla Giulia dal suo lettino, fortunatamente peró non si alza.
-Niente!- le rispondo lanciandole un'occhiata.
-Per quale assurdo motivo non mi hai detto che quel figo di Gianluca Ginoble é il tuo vicino di casa?- continua abbassando di molto il tono della voce.
Sospiro guardandomi intorno: ho il terrore che sbuchi da qualche parte, dovrebbe tornare oggi in cittá.
-Non sapevo neanche che lo conoscessi, Chiara!- esclamo scrollando le spalle.
Le racconto nei minimi dettagli ció che é successo, come si é comportato le prime volte e come poi é venuto educatamente a scusarsi. Mi risparmio peró di dirle che qualche notte fa non riuscivo a dormire per lui.
-Oddio che bello!- Chiara applaude contenta e si alza dal lettino. -Adesso peró andiamo a fare un bel bagno.- mi porge la mano e io subito la stringo.
-Voi due venite?- chiedo a Luca e Giulia che sono letteralmente avvinghiati su un solo lettino. Sono veramente dolci, ma troppo appiccicati a parer mio.
-Si, tra un po' arriviamo.- risponde Luca continuando a baciare Giulia. Si potrebbero prendere una stanza peró eh.
-Proprio non li capisco.- Chiara si bagna leggermente le spalle e i capelli. La osservo per un po, é veramente una bella ragazza: fisico giusto, ne troppo magra, ne troppo grossa, con le forme giuste. Capelli lunghi, rossi e ricci. Occhi verdi e viso pulito, qualsiasi ragazzo le andrebbe dietro. -Siamo venuti qua per stare con te e invece come sempre si isolano.- si gira verso l'immenso mare e respira profondamente l'aria.
In effetti ha ragione, ma loro fanno sempre cosí, ormai siamo tutti abituati.
Mi immergo lentamente nell'acqua fresca, facendo ben attenzione a non bagnarmi i capelli e osservo la spiaggia: oggi c'é piú gente in confronto ai giorni scorsi, stiamo entrando piú nel vivo dell'estate.
-Ahh!- Chiara urla e di scatto mi giro verso di lei.
Qualcuno le ha lanciato una palla in testa e si sta massaggiando la nuca con la mano.
-Tutto bene?- le chiedo avvicinandomi. Annuisce facendo una smorfia e pochi istanti dopo qualcuno si avvicina a noi.
-Scusa, il mio amico tira troppo forte!-
Oddio. É Gianluca.
Non sono sicura che ancora mi abbia vista, ma sta raggiungendo il pallone vicino a me. Ha il sorriso stampato sulle labbra come sempre e le goccioline d'acqua che ha addosso fanno luccicare tutto il suo corpo, come se fosse un angelo.
Chiara mi tira una gomitata, anche lei ha riconosciuto chi é.
-Prendi il pallone.- mi sussurra strattonandomi un braccio. Faccio ció che mi dice e appena é abbastanza vicino glielo lancio.
-Ehi ma ciao!- esordisce prendendo al volo il pallone. Continua ad avanzare verso di noi e dolcemente mi salutata con la mano.
-Ciao.- ricambio il sorriso. Mi sento terribilmente in imbarazzo, sono in costume e senza trucco, mi faccio schifo. Cerco di coprimi il piú possibile con le braccia, ma non ce la faccio piú di tanto.
-Come va?- arriva difronte a me e posiziona il pallone sotto il braccio.
-Tutto bene. Tu invece? Come é andato il concerto?- mi sposto leggermente dietro Chiara, che a sua volta mi lascia spazio per stare davanti a lui. Mi vergogno troppo, non voglio farmi vedere in costume.
-É andato bene, adesso sto una settimana qua a casa e poi riparto, saremo tutta l'estate in tour.- annuncia fiero di se stesso. Deve essere una bella soddisfazione fare un tour in tutta Italia.
-Ah, che bello!- sorrido
-Allora ci vediamo un giorno di questi?-
Sento le guance tingersi di un rosso fuoco e mi manca un battito.
-Ccosa?-
-Hai promesso di farmi un caffé ora che lavori al BereBene!-
-Ah.. Si, certo.- adesso ricordo di quando é venuto a scusarsi. Sospiro e riprendo un colore normale nel viso.
-Comunque piacere, io sono Gianluca.- porge la mano a Chiara e lei imbarazzata la stringe dicendogli il suo nome.
-Adesso devo andare dai miei amici, dopo ci vediamo?-
Vorrei cominciare a ballare per la felicitá, lo ammetto.
-Mh, si! Tanto stiamo qua tutto il giorno.- affermo grattandomi la nuca.
-Allora perfetto, ci vediamo dopo.- si avvicina ancora di piú a me e il cuore comincia battermi forte, troppo forte.
Le narici vengono pervase da un odore buonissimo man mano che si avvicina per poi lasciarmi un delicato bacio sulla guancia.
Si allontana lanciando il pallone verso l'amico.
-Ce ne hai messo di tempo eh!- urla il suo amico biondo.
Non riesco a smettere di sorridere come un'ebete.
-Tu hai dei seri problemi.- Chiara mi tira uno schiaffo sulla schiena provocandomi un dolore lancinante.
-Ahi!- urlo ricambiando il dolore che mi ha provocato con una gomitata nella pancia.
-Perché ti nascondevi?- sembra quasi arrabbiata. Lei sa tutto, sa quello che ho passato. Da quando ci conosciamo mi avrá fatto almeno mille volte lo stesso discorso: dice che sono bellissima e che non devo avere problemi di autostima. Molte volte ho pensato che me lo dicesse perché é una delle mie piú care amiche, e forse é proprio é cosí.
-Non ricominciare con i soliti discorsi, okay?- faccio per uscire dall'acqua, ma afferra il mio polso e mi blocca.
-Adesso passiamo da la.- Fa un cenno con la testa per farmi capire che intende andare verso quella direzione.
La odio quando fa cosí, dove vuole arrivare?
Non ribatto perché so giá che non servirebbe a nulla, Chiara é terribilmente testarda.
Mi fa cenno di andare prima di lei e tenendo lo sguardo basso, passo vicino a Gianluca e il suo amico. Non alzo lo sguardo, sono troppo in imbarazzo e alla vista dei suoi occhi verdi potrei arrossire un po troppo.
Metto un piede fuori dall'acqua e mi giro per vedere se Chiara é dietro di me. Non c'é. É rimasta dove eravamo prima e a quanto pare si diverte a vedermi imbarazzata dal momento che sta trattenendo una risata. Lascio stare e ritorno verso la passerella per andare all'ombrellone. Non ho guardato che cosa ha fatto Gianluca, ma molto probabilmente non si é neanche accorto che sono passata.
Sono cosí stupida, devo smetterla di pensare a lui in quel modo. Non voglio avere altre delusioni d'amore, perché conoscendomi, giá so che ci starei malissimo.
Mi rimetto a sedere sul lettino e con molta agitazione, accendo una sigaretta.
-Tutto bene Luc?- Giulia e Luca si siedono di fianco a me vedendomi abbastanza nervosa.
Si, va tutto bene. Devo solo togliermi dalla testa quegli occhi e quel sorriso.
Annuisco portandomi alla bocca la sigaretta.
-Quando l'hai preso questo pacchetto?- Giulia prende in mano il pacchetto di Camel e lo scuote sentendo il rumore delle poche sigarette all'interno.
Solo ora mi rendo conto di quante ne ho fumate tra ieri e oggi.
-Ieri pomeriggio.- cerco di evitare i loro sguardi, ma riesco a capire che si stanno alterano.
-Tu mi stai dicendo che ti sei fumata 15 sigarette da ieri pomeriggio ad ora?- Giulia si alza in piedi, ma Luca la rimette a sedere prendendola per un braccio e tranquillizandola.
Non me ne sono neanche resa conto, Dio mio sono proprio un disastro.
-Amore raggiungi Chiara in acqua.- le lascia un leggero bacio sulla guancia per salutarla.
-Allora, che succede?- Luca si sposta piú vicino a me e mi poggia una mano sulla spalla.
Niente, non succede veramente niente. Semplicemente mi faccio troppi complessi mentali e penso troppo ad una persona.
-Non é da te fumare cosí tanto.- continua tenendo gli occhi fissi sulla sigaretta.
Ha ragione, di solito ne fumo solo cinque al giorno, ma l'agitazione mi porta a questo.
-Soltanto un po' di agitazione.- affermo sorridendo. -Stasera che volete fare?- cerco di sviare il discorso, non mi piace parlare di me.
Luca scrolla le spalle e si distende affianco a me per prendere ancora un po di sole.
-Ehi vicina di casa!- mi volto di scatto e un Gianluca raggiante mi tira su dal lettino. -Chiama anche i tuoi amici, facciamo una partita a beach volley.-
Calma Lucrezia, vuole solo essere tuo amico, siete semplicemente vicini di casa.
-Emh, non so giocare.- ammetto
dando l'ultimo tiro alla sigaretta, Chiara e Giulia stanno tornando dalla riva del mare. -Ma vi guardo. Chiara, Giulia e Luca sono bravi a giocare.- gli dico spegnendo il mozzicone ormai finito.
Appena Giulia arriva all'ombrellone spalanca gli occhi, come riconoscendo Gianluca. Ma perché solo io non conoscevo questo trio?
-Ma dai, gioca!- Gianluca fa il broncio pettinandosi il ciuffo moro con le dita.
Nego con la testa, non riuscirà mai a farmi cambiare idea.
-E va bene, vi aspettiamo su ai campini.-
Si volta e seguito dal suo amico va verso il bar dello stabilimento.
-Ho visto bene?- Giulia si mette vicino a me, sembra sconvolta. Beh in un certo senso anche io lo sono, ma non per il suo tesso motivo.
-É una stronza, vero? É il suo vicino di casa.- dice Chiara con un filo di voce.
Giulia comincia ad urlare e saltare. Mi volto verso Luca, che non sta capendo niente.
-Ehi belle, spiegatevi.- mi dirigo verso il campino seguita dai miei amici, non ne posso giá piú di questo Gianluca, ci penso troppo.
-Quello é Gianluca Ginoble.- sussura Chiara alzando il dito verso il ragazzo che sta proseguendo la passerella.
Luca non capisce, a quanto pare non lo conosce. Li lascio piú indietro per lasciare spiegare alla altre due chi é, io non ce la faccio piú.


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