Esiste una bellissima leggenda Giapponese che dice che ognuno di noi nasce con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo destinati, l'anima gemella.
Le anime unite dal filo rosso sono destinate, prima o poi, ad incontrarsi.
Potranno passare anni, decenni, ma prima o poi le circostanze ci condurranno a questa persona speciale: non si può sfuggire al destino.
Neanche le grandi distanze temporali o spaziali potranno impedire alle due persone di incontrarsi.
Il filo rosso non potrà essere tagliato o spezzato da nessuno: il legame che simboleggia é forte, indissolubile, e niente e nessuno potrà metterlo alla prova.
Forse è vera questa leggenda Giapponese.
Sembra impossibile, ma il destino ha voluto che mi trasferissi a Montepagano con la mia famiglia e che incontrassi questa ragazzo meraviglioso.
Con lui sto veramente bene. Le giornate sono meno pesanti e sorrido sempre, neanche me ne accorgo ma lo faccio in ogni istante della giornata.
Il concerto a Chieti e tutto quello che é successo dopo, sono eventi che per sempre rimarranno in una parte del mio cuore, perché sono stati i giorni piú belli della mia vita.
Adesso siamo ritornati a Roseto e con noi ci sono anche Ignazio e Piero, sono venuti con noi perché in questi giorni, prima delle due tappe del tour a Torre del Lago, dovranno cominciare a girare il videoclip del nuovo singolo.
É mattina presto, il sole sembra non voler sorgere e fuori fa quasi freddo.
Siamo in pieno Agosto, eppure le temperature si sono abbassate notevolmente. Oggi sarà sicuramente una di quelle estive e noiose giornate piovose in cui non puoi stare a prendere il sole oppure non puoi fare il bagno.
Mi alzo dal letto ancora un po assonata, ma un braccio mi rispinge sul letto prima ancora che riesca ad alzarmi.
-Che fai, non mi dai il buongiorno?-
Gianluca ha ancora gli occhi chiusi, ma parla come se fosse sveglio.
Abbiamo passato la scorsa notte insieme e senza neanche che lo dicessi ai miei, é rimasto a dormire a casa mia tutta la notte. Loro non ci sono mai, quindi comunque non se ne sarebbero mai accorti.
-Hai ragione, scusa.- gli lascio un morbido bacio sulla guancia, ma a quanto pare non gli basta.
Mi afferra per i fianchi e in un batti baleno mi ritrovo sotto di lui e non riesco neanche a muovermi o a liberarmi, la sua presa é troppo forte.
Fa per avvicinarsi, ma cerco di divincolarmi.
-Ehi, vuoi fare la cattiva?- abbozza un sorriso.
-Puó darsi.-
-Non ci riuscirai mai.- conclude.
Comincia a farmi il solletico ovunque ed io rido. Rido perché non riesco a trattenerlo neanche un po.
Cerco invano di liberarmi dalla sua presa, per cessare di soffrire con quell'orribile solletico a cui non so trattenermi.
Mi manca il fiato per le troppe risate.
Questi sono i gesti che amo, sono piccole cose che fanno stare bene la gente.
Non occorre avere niente di impossibile, se hai chi ti fa stare bene anche con piccoli gesti bellissimi.
-Basta!- grido tra una risata e l'altra.
-No.-
Continua a toccarmi da tutte le parti e tra poco potrei morire per mancanza di ossigeno.
-Ti prego!-
-Come faccio poi a non vederti ridere cosí? Sei troppo bella.-
Arrossisco alle sue parole perché se é lui a dirmi che sono bella, ci credo un po di più.
-Va bene, smetto.-
Libera la presa e finalmente riesco a respirare.
Mi alzo dal letto, mentre Gianluca ne approfitta per distendersi ancora sul letto e chiudere gli occhi per qualche minuto.
-Cazzo!- urla alzandosi dal letto.
La maglietta é leggermente stropicciata sul davanti, i suoi capelli sono spettinati e sul viso ha un'espressione piuttosto preoccupata. -Che ore sono?-
-Le 9.00, perché?-
-Il video.-
raccoglie velocemente tutte le sue cose sparse per la camera.
-Il video?-
-Dovevamo cominciare a girarlo un'ora fa!-
Oh cazzo. Ignazio e Piero saranno incazzatissimi, conoscendoli.
Odiano i ritardi di Gianluca che solitamente sono di qualche minuto, ma adesso si tratta di un'ora, lo uccideranno.
Mi sento un po in colpa. Se fosse rimasto a dormire a casa sua avrebbe fatto i suoi comodi ed io non sarei stata di intralcio.
-Mi dispiace, avresti dovuto dormire a casa tua, cosí non saresti stato in ritardo.-
Abbasso lo sguardo, perché infondo la paura di rovinare tutto é veramente tanta.
-Non ci pensare nemmeno. Sono stato benissimo, dovevo soltanto organizzarmi.-
Si avvicina a me e alzandomi la testa, mi bacia dolcemente.
E questo é quello di cui ho bisogno. Solo questo.
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Powerful. || Il Volo
Teen Fiction"-Non é facile.- -Nessuno ha detto che lo sarebbe stato, Gian. Anche io sento la tua mancanza dopo solo poche ore, ma é sicuramente qualcosa a cui ci dobbiamo abituare perché ne accadranno di peggiori. Che mi dici di quando farete il tour in Amer...