-Quindi stasera uscite?- la voce metallica di Chiara al di là del telefono mi fa ricordare che tra un'ora mi devo vedere con Gianluca e non ho cominciato neanche a prepararmi.
-Si, ma da amici. Vogliamo solo conoscerci un po meglio.-
Mi sto convincendo di questo e devo ammettere che riesco a vederlo come un semplice amico, niente di piú.
Mi alzo dal letto posando il telefono in viva voce sulla scrivania, poi mi dirigo verso la cabina armadio.
-Che mi metto? Dio sono disperata.-
-Se é un'uscita solo come amici perché ti preoccupi di cosa metterti?- Chiara ride, ma io rimango immobile.
Se ci penso bene ha ragione, ma forse é solo perché ci tengo a farmi vedere un minimo decente agli occhi di un ragazzo.
-Qua sono io che faccio le domande.- esordisco aprendo le ante dell'armadio.
-Va bene.- sospira. -Vediamo... Non devi metterti troppo appariscente. Quindi propongo jeans a vita alta.-
Spalanco gli occhi.
-Chiara fanno 30 grandi fuori, potrei morire se mi metto i pantaloni lunghi.-
Ridiamo insieme. -Hai ragione. Uhm, gonna a vita alta?-
-Troppo elegante.- guardo tra una pila e l'altra di vestiti, ma non vedo niente di interessante da mettere.
-Pantaloni corti?-
-Troppo da 15enne.- sbuffo distendendomi sul letto.
-Vai direttamente nuda, Lucré.- rido alle parole di Chiara.
-Cosa ti metti quando esci con Luca?-
-Mh, pantaloncini e maglietta.-
-E allora vada per pantaloncini e maglietta.- finisce Chiara, tirando poi un sospiro. -Dovete uscire tra amici, no? Poi mi hai detto che state in giro per Montepagano, non c'é bisogno che ti metta tutta in tiro.- continua.
Per l'ennesima volta ha ragione. Mi convinco e alzandomi dal letto, prendo un paio di pantaloncini di jeans a vita alta
e una normale canottiera bianca.
Chiara comincia a parlare di quello che ha fatto oggi. Ha conosciuto un ragazzo di nome Alessandro e da un paio di giorni si stanno vedendo alcuni pomeriggi. Sono contenta per lei, se devo essere sincera non ricordo neanche l'ultima volta che é stata fidanzata con qualcuno.
Mentre mi racconta che cosa hanno fatto durante la loro seconda uscita, mi vesto.
Mi metto leggermente un po di mascara e infine indosso un paio di stivaletti neri.
Contrariamente alla volta scorsa, adesso non sono per niente agitata all'idea di vedere Gianluca.
Qualcuno bussa alla porta di camera mia. Liquido Chiara al telefono e permetto di entrare in stanza a chiunque abbia appena bussato.
-Perché c'é uno dei tre de Il Volo che chiede di te, giù all'ingresso?- Lorenzo entra di fretta in camera e sembra abbastanza curioso. Ancora non gli avevo detto niente. Col fatto che entrambi lavoriamo praticamente tutti i giorni, ci vediamo poco e niente, quindi non avevo ancora avuto l'occasione di raccontargli l'accaduto.
-Ehm, abbiamo fatto amicizia. É il nostro vicino di casa.-
Spalanca la bocca incredulo ed io annuisco facendogli capire che non sto scherzando.
É parecchio meravigliato, a quanto pare ancora non aveva avuto l'occasione di vederlo.
-State uscendo insieme?-
Si appoggia all'uscio della porta, incrocia le braccia al petto e aspetta una mia risposta.
-Si, ma come amici, stai tranquillo.-
Lo rassicuro. Lorenzo é sempre stato un fratello molto protettivo. Non ha mai esagerato, peró ogni volta che frequento un ragazzo vuole sapere tutto su di lui. Ovviamente ora non ha bisogno di sapere niente dal momento che io e Gianluca siamo solo amici.
Forse devo smetterla di ripeterlo cosí tante volte.
-Okay.- sembra abbastanza convinto.
Mi fa cenno con la testa di andare ed io non aspetto altro tempo.-Ora ti spiego tutto.-
Siamo di nuovo nel posto in cui Gianluca mi ha portato l'altro pomeriggio.
Col buio il paesaggio é ancora piú mozzafiato. Il mare non si vede, c'é solo una lunga distesa di nero che va a confondersi col cielo scuro.
Sotto di noi ci sono tante piccole luci. Sembrano stelle, ma in realtà sono soltanto le case illuminate.
Ci sediamo sul prato e solo ora noto che Gianluca ha con se una busta bianca.
-Che cosa hai li dentro?- chiedo curiosamente, muovendo la testa per cercare di scorgere il contenuto.
-Bottiglie alcooliche.-
-Per quale motivo hai portato due bottiglie di Vodka?- lo aiuto a tirarle fuori dalla fastidiosa busta bianca, poi le mettiamo davanti a noi.
-Per vari motivi.
Uno: ho voglia di bere, ho bisogno di staccare per un po.
Due: voglio conoscerti meglio.
Ah, non pensare che sia un alcolizzato peró.-
Rido sentendo l'ultima frase.
Capisco che voglia staccare un po dal casino che ha in testa, ma non so se ubriacarsi é la soluzione migliore.
-Sei sicuro di farlo? Insomma, possiamo conoscerci meglio e staccare un po anche facendo altro.-
Sorride maliziosamente. Okay, sembra quasi che gli abbia fatto una proposta indecente.
Molto probabilmente sono diventata tutta rossa in viso, ma cerco di nasconderlo accennando una risata.
-Non in quel senso, scemo!- gli tiro una gomitata scherzosa.
-Eddai, ne beviamo solo una, okay?-
Annuisco non del tutto sicura di me stessa.
Apre la bottiglia di Vodka e me la passa. Il liquido che butto giù fa si che tutta la mia gola bruci.
É una sensazione che da una parte odio, ma da un'altra amo.
-E adesso che facciamo?- ci distendiamo nell'immenso prato. Il cielo stasera non é molto stellato, ci sono un paio di nuvole che coprono i numerosi puntini luminosi.
-Il gioco della verità.- mi prende la bottiglia di mano e comincia a buttare giù.
-Ma non bisogna essere ubriachissimi per fare il gioco della verità? Potrei dire bugie.- ammetto scrollando le spalle.
-Per quale motivo dovresti farlo?-
-Non so... Magari mi giudichi.-
Ho sempre paura di questo. Penso che sia la mia fobia piú grande.
-Io non giudico. Non l'ho mai fatto.- mi sorride e per l'ennesima volta mi addolcisco vedendo le sue labbra incurvarsi.
-Uhm, okay. Allora giochiamo.- decido di aprire anche la seconda bottiglia. Avevamo detto di aprirne solo una, ma forse é meglio berne una per uno, non tutta ovviamente.
-Comincia te.- mi porto alla bocca la bottiglia di colore arancione e butto giù.
-Okay.- sta zitto un attimo per pensare alla domanda. -Mh, la tua prima volta.-
Mi scappa da ridere come una matta.
Era da un po che non pensavo alla mia prima volta e forse sarebbe stato meglio non ricordarla.
Bevo ancora Vodka prima di rispondere.
-Uhm, 17 anni. Stavamo insieme da un anno, pensavo di potermi fidare. In realtà era una scommessa del cazzo durata un anno. Il giorno dopo averlo fatto mi ha lasciata.-
Scaccio via quel ricordo dalla testa, e bevo ancora.
Gianluca non si esprime per quanto riguarda la risposta che ho dato, si limita solo a dirmi "Sta a te".
-Sei mai stato innamorato?- segue un momento di silenzio, poi lo sento tirare su la bottiglia e bere.
-Si, una volta.
Ho sofferto troppo, per questo cerco di relazionarmi poco con le ragazze che mi faccio. Non voglio avere problemi di quel tipo.-
-Non puoi peró rinunciare alla cosa piú bella che c'é a questo mondo solo perché una ragazza ti ha fatto stare male.-
Penso che l'amore sia la cosa piú bella di questo mondo. É capace di farti stare bene, di migliorarti.
-So solo che non voglio riprovare il male che ho provato quando mi sono lasciato con lei.- sospira e guarda il cielo.
Deve aver sofferto veramente tanto se non vuole innamorarsi ancora.
Beh adesso posso eliminare del tutto l'idea che potremmo stare insieme. -Sai, é brutto vedere come le persone ti dimenticano facilmente ed io non riesco a fare la stessa cosa con loro.- continua bevendo ancora. Di questo passo, tra un po saremo brilli tutti e due.
-Okay okay cambiano discorso.- Noto una certa tristezza nei suoi occhi, quindi decido di cambiare discorso.
-Dimmi qualcosa che odi.-
-Mh vediamo... Le persone false. Odio vedere quando qualcuno mi prende per il culo credendo che io non me ne accorga. Ah, poi odio la gente che fa di tutto per farsi vedere.- rispondo pensando alle infinite persone che si sono prese gioco di me credendo che fossi una stupida e ingenua ragazzina.
Poi, la mente mi riporta al nostro primo incontro e a quando lui voleva per forza farmi sapere chi era.
Bevo un ultimo sorso di Vodka, poi decido di richiuderla e metterla da parte.
Me ne sono bevuta metá e un po mi gira la testa.
Gianluca invece continua a bere, a quanto pare regge l'alcool piú di quanto pensassi.
-Il tuo cibo preferito.- continuo il gioco. Devo ammettere che un po mi sto annoiando. Se devo essere sincera questo gioco non mi é mai piaciuto, neanche quando lo facevo con miei amici.
-Nutella, che domande.- risponde scrollando le spalle. -Che cosa pensi di me?-
Chiude anche lui la bottiglia, forse come me, ne sta giá risentendo un po.
Apro la bocca per parlare. -Beh, all'inizio mi stavi altamente sulle palle. Non eri una persona simpatica, ti sei fatto vedere come la classica star che se la tira.
Mi sono ricreduta appena sei venuto a scusarti.
Ancora non ti conosco bene, ma sembri una persona fantastica. Per ora.-
Non ho collegato nemmeno per un secondo il cervello alla bocca. Tutto quello che ho detto é stato istintivo, ma vero.
Mi volto verso di lui. Spero veramente che sia stata l'ultima domanda, questo gioco deve finire. O forse no. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa lui di me, ma ho quasi paura a chiederglielo. Potrebbe rispondere dicendo tutt'altro da quello che mi voglio sentir dire, quindi lascio stare.
A sua volta si gira e finalmente riesco a vedere per bene i suoi occhi.
-Sono nella merda.- scoppia in una fragorosa risata. Sono quasi convinta che se ci fosse qualcuno con noi, a quest'ora sarebbe giá stato sgridato per i rumori.
-Perché?-
-Domani arrivano Ignazio e Piero qua. Mi devo svegliare alle sei per andare a prenderli all' aeroporto di Roma e adesso sto ubriaco.-
Rido a mia volta. Piero e Ignazio sono gli altri due del trio, immagino.
Gli ho visti vagamente nelle foto nei cd che sono nella mensola del bar.
Sblocco il telefono e guardo l'ora: é mezzanotte.
Il tempo é volato e non ce ne siamo neanche accorti.
-Uh uh, facciamoci una foto!- mi strappa il telefono dalla mano e comincia cliccare sul tastino nel mezzo dello schermo.
Lo lascio stare, in effetti mi sembra abbastanza ubriaco.
Mi rende il telefono e dopo qualche momento di silenzio, mi domanda: -Tu domani che fai?-
-Ho giorno libero, quindi sicuramente andró in spiaggia con mio fratello.-
Porto una mano sulla bocca per coprirmi lo sbadiglio. Se rimango ancora un minuto qua distesa, mi addormento.
Mi alzo lentamente e Gianluca mi segue.
-Sicuramente porterò anche i due scemi sulla spiaggia, quindi ci vediamo!-
Comincia a camminare barcollando e non posso fare a meno di ridere a vederlo cosí, é veramente buffo.
Raccolgo le bottiglie ancora piene a metà e le butto nel primo cestino che mi capita sott'occhio. Se beve ancora, diventerà piú pazzo.
Sta prendendo la strada per andare a casa. É questa la cosa positiva di Montepagano: ovunque tu vada in questo paesino, sei a due passi da casa.
-Prima.- comincia a parlare, ma si ferma subito buttando giù la bile. -Prima ti ho chiesto cosa pensi di me perché volevo avere un'idea.
Lucrezia, io sento di potermi aprire con te. É come se ti conoscessi da una vita, sento di poterti confidare tutto quello che provo.
Tu non mi giudichi per come appaio, tu provi a conoscermi per quello che sono.
Sei stata l'unica. L'unica da sempre.
Voglio avere un rapporto stretto di amicizia con te, perché so che mi aiuteresti in tutto.-
Sorrido a questa "dichiarazione". Anche per me é la stessa cosa. Solitamente, caratterialmente non mi apro con nessuno. Solo i miei tre amici e i miei familiari sanno veramente come sono.
Forse potrei cercare di aprirmi anche con lui.
Ma... Amici? Qualcosa dentro lo stomaco brucia.
Qualche istante dopo, mi ritrovo tra le sue braccia.
Il suo buon profumo di sempre stasera non c'é. Se c'era, allora adesso é ricoperto dall'odore di Alcool.
-É meglio andare a letto ora, domani devi andare a prendere i tuoi amici.-
Contro voglia, mi stacco dal suo abbraccio.
Ha gli occhi leggermente socchiusi, deve essere molto stanco.
-Si, hai ragione. Buonanotte.-
Mentre sta aprendo la porta, mi dirigo verso il portone di casa mia.
-Lucrezia.- urla prima di entrare definitivamente in casa.
-Si?-
-Promettimi che domani ci vedremo.-
-Certo. Domani ci vedremo.-
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Powerful. || Il Volo
Teen Fiction"-Non é facile.- -Nessuno ha detto che lo sarebbe stato, Gian. Anche io sento la tua mancanza dopo solo poche ore, ma é sicuramente qualcosa a cui ci dobbiamo abituare perché ne accadranno di peggiori. Che mi dici di quando farete il tour in Amer...