capitolo 13.

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Grandi alberi, grossi tavoli e tante voci sovrapposte. Il locale 'Obló Fronte del Mare' é questo.
Oggi non c'é tanta gente essendo Lunedí.
Il grande casino c'é il Giovedí sera, praticamente tutta Roseto si ritrova qua e c'é gente di tutte le etá: dai ragazzi di sedici anni, alle donne cinquantenni.
Sono qua con Alice, Gianluca, Alessio e Marco e da poco abbiamo ordinato i primi piatti.
Stasera mi sento terribilmente a disagio. Alice mi ha costretto a mettermi una gonna a tubino nera e un top bianco. Mi sento una segretaria, e oltre a questo, é la prima volta che indosso questo genere di vestiti e non sono abituata. Sinceramente non so neanche perché le ho dato ascolto... Adesso ogni tre secondi mi ritrovo a guardare se la gonna si alza troppo o se il top si abbassa lasciando vedere il mio seno.
-Smettila. Sei bellissima.- Gianluca mi accarezza dolcemente la gamba sussurrando queste parole.
Ed é cosí strano e assurdo come lui riesca a capire tutto quello che mi passa per la testa anche senza che io dica qualcosa.
Gli sorrido, perché quando é lui a dirmi che sono bella ci credo un po di piú.
Il 9 Agosto si sta avvicinando e presto andremo tutti a Chieti, anche Alessio e Marco.
Mi stanno molto simpatici questi due ragazzi, ho legato molto anche con loro, ma non ai livelli di Gianluca e Alice ovviamente.
-Ahia cretino!- Alice urla attirando l'attenzione di me e Gianluca, che prima eravamo troppo occupati a guardarci.
Alessio le sta dando noia tirandole piccoli schiaffi sulle braccia e posso leggere negli occhi di Alice che non ce la fa piú.
Accenno una risata vedendo quella scena.
-Invece di fare gli stupidi, parliamo del concerto. Come ci organizziamo?-
Dopo aver riso un po, Marco torna serio e si fa vedere interessato alla questione facendo questa domanda.
Manca qualche giorno e io non vedo l'ora. Voglio sentirlo cantare dal vivo, dal momento che ancora non ne ho avuto l'occasione.
Tra l'altro ci ha detto che staremo proprio tra le prime file.
-Uhm, io con i ragazzi arrivo l'otto, se volete partite con me.- dice Gianluca.
-Io vi raggiungo direttamente il nove, devo lavorare.-
Mi appoggio allo schienale della sedia per mettermi comoda e in seguito, aspetto le risposte degli altri.
-Beh molto probabilmente anche io, abbiamo gli stessi turni Lucré.- risponde Alice voltandosi poi verso Marco e Alessio che sono al suo fianco.
I due ragazzi si guardano come per decidere cosa fare.
-Allora andiamo tutti insieme, no?- chiede Alessio.
Tutti annuiamo.
-Ah, volevo dirvi che ho invitato anche...-
Gianluca viene interrotto da una voce stridula e fastidiosa.
Alzo lo sguardo verso la figura "femminile" che é davanti a noi e istintivamente tiro un sospiro rumoroso.
Maria la bionda ossigenata sta abbracciando Gianluca.
Quanto la odio.
Io e Alice ci guardiamo, come per intenderci.
Stava andando tutto abbastanza bene, io e Gianluca eravamo accanto e mi sentivo bene.
Adesso é arrivata lei e non so cosa darei per eliminarla da questo mondo.
Gianluca la guarda con occhi che quasi brillano e sorride guardando le sue labbra che si muovono mentre parla.
Vorrei tanto che guardasse me cosí, ma non succederà mai.
Non voglio starci male, eppure dentro di me é tutto scombussolato.
Sono incazzata, ma anche maledettamente triste vedendolo contento con lei.
Si, forse sono egoista, ma non me ne frega niente.
-Stavo proprio dicendo che ho invitato anche te Giovanna al concerto.-
Continua Gianluca circondandole la vita con un braccio, proprio come fa con me alcune volte.
Mi sembrava cosí strano che fosse tutto cosí semplicemente bello.
Porto il palmo della mano sulla fronte, quasi disperata.
Tutti sono occupati a guardare i due che si abbracciano, quindi fortunatamente nessuno mi vede.
Tutti tranne Marco. Mi lancia un'occhiata e appena incrocio il suo sguardo, mi sorride quasi come per incoraggiarmi a non mollare.
Aggiungono un tavolo e sfortunatamente si siedono con noi Maria e la sua amichetta.
In due volte che l'ho vista, quest'ultima, non l'ho ancora sentita parlare.
-Ti dispiace se mi siedo accanto a lei?- mi chiede Gianluca.
-Certo che no.- rispondo alzandomi dal mio posto.
La dovrei smettere, dovrei smettere di stare con lui, perché se continuo cosí, poi saró veramente fottuta.
Non posso starci male ogni volta che lo vedo con lei, non posso sentire il mondo crollarmi addosso ogni volta che lo vedo sorridere davanti ai suoi occhi.
Abbasso lo sguardo per evitare di continuare a guardare quella scena.
-Scusate, io vado un attimo in bagno.- esordisco lasciando immediatamente la tavolata di ragazzi alle mie spalle.
Corro verso il bagno e appena entro, mi lascio cadere in terra.
Che cosa posso fare? Non ce la faccio a vederli insieme, mi si spezza ogni cosa.
Devo smettere di pensare a lui, ma come faccio?
Voglio dimenticarlo, ma allo stesso tempo non voglio rinunciare a quel paio di occhi indescrivibili.
Mi rialzo in piedi dirigendomi al lavandino, ho bisogno di rinfrescarmi la faccia.
L'acqua scorre velocemente sulla mia pelle liscia. Porto una mano bagnata sulle guance calde e arrossate.
-Ehi tu!-
Mi volto di scatto sentendo una voce femminile dietro di me.
Maria, con i suoi tacchi esageratamente alti, é davanti a me con le braccia incrociate.
-Ciao!- fingo un sorriso, ma potevo benissimo evitare dal momento che Maria mi guarda con un ghigno incredibile.
-Sai, ho capito che cosa provi per Gianluca. Non devi fingere.-
Si avvicina lentamente a me. La osservo per un attimo. Sembra veramente una zoccola.
-Vedo come lo guardi.- continua specchiandosi allo specchio davanti a lei.
Il cuore mi sta battendo fortissimo e per un attimo temo il peggio.
-Come lo guardo?-
-Lo guardi in un modo che non mi piace. Lui é mio, hai capito? Se provi solo ad avvicinarti a lui in quel senso, te la faró pagare cara, credimi.-
Non devo cedere davanti ad una cosí.
Accenno una risata, poi avanzo verso di lei.
-Tu non sei nessuno per dirmi cosí. Comunque, molto presto aprirà gli occhi e cara mia, staremo a vedere che cosa succederà.-
Esco immediatamente dal bagno e ritorno alla tavolata.
Mi é passata la voglia di stare a contatto con la gente quindi recupero la mia borsa, saluto tutti e mi avvio verso il vialetto.
-Perché te ne vai?- chiede Alice venendo i dietro.
-Non ho voglia di stare qua, ci sentiamo piú tardi.-
Dico per poi salire in macchina.
Mi sono fatta vedere da Maria in un certo modo, ma io sono tutto tranne che quella.
Le sue parole mi sono entrate dentro e si sono fermate in un angolino profondo del mio corpo
Ho un po paura di quello che potrebbe fare.
Accendo il motore dell'auto e dopodiché metto la musica a tutta palla: ora come ora ho bisogno solo di liberare la mente.

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