É veramente impossibile che lui sia qua. Peró la voce é tremendamente uguale e lo ammetto, ancora non mi sono girata per paura. Ho paura di vederlo, ho paura di avere la certezza che sia veramente sua quella voce che mi ha chiamata.
Guardo Gianluca, che dal momento che é davanti a me ha la visuale completa su chi ho dietro.
Ha lo sguardo confuso.
-Chi é?- chiede il ragazzo difronte a me.
E veramente non so cosa rispondergli.
L'unica cosa che mi viene spontanea fare é semplicemente prendergli la mano. Gli prendo la mano e gliela stringo piú forte che posso, pronta a girarmi e vedere con i miei occhi quella persona schifosa.
Tutti i ricordi stanno riaffiorando lentamente in testa e le lacrime stanno cercando di uscire. Vorrei davvero tentare di bloccarle, ma non ce la faccio.
Gianluca lo nota, allora si rivolge al tizio dietro a me.
-Senti non so chi tu sia, ma stai dando noia alla mia ragazza. Ti chiedo di andartene per favore.-
Gianluca non molla neanche per un attimo la mano e mi da un pochina più di sicurezza.
-Girati, Luc. Voglio vederti in faccia.-
Eppure non ce la faccio. Non ho il coraggio di girarmi. Ho paura che le deboli lacrime che stanno uscendo adesso dai miei occhi si trasformino in un pianto isterico. Ed io non voglio farmi vedere debole da nessuno dei due.
Devo far capire a Matteo che quello che mi ha fatto ormai é passato e me lo sono lasciato dietro.
E devo far vedere a Gianluca che sono forte, che non mi lascio cadere alla prima difficoltà, non piú almeno.
Prendo un grosso respiro e finalmente mi giro.
Gli occhi, i capelli, le labbra, la bocca sono sempre identici.
Le espressioni, le smorfie, il mordicchiarsi l'interno della guancia. É tutto esattamente uguale come quando eravamo adolescenti, si é soltanto alzato di statura.
-Che ci fai qui?- chiede con un viso meravigliato.
-Non sono tenuta a dare delle risposte a te.- rispondo prendendo con me non solo la mano di Gianluca, ma bensì il braccio.
Ha capito chi é e rimane in silenzio.
E va bene cosí. Lui non c'entra niente in questa storia, ma so già che se ci sarà da intervenire lo farà subito.
Matteo fa un leggero passo avanti e in un baleno Gianluca si precipita davanti a me.
Lo ringrazio con tutto il cuore, anche se tento di nasconderlo, ho veramente tanta paura di questo ragazzo.
-Sei cambiata, Luc.-
-Non sono cambiata. Ho solamente capito come stanno le cose.-
Lancia un'occhiata a Gianluca che ancora davanti a me, lo sta fulminando con lo sguardo.
-Possiamo parlare un attimo in privato?-
Mi scappa una piccola risata. Cosa vuole adesso da me?
-Se proprio devi dirmi qualcosa, lo fai anche davanti a Gianluca.-
Stringo ancora una volta il suo braccio. Questo dannato senso di protezione non mi lascia mai.
-Perché?- i suoi capelli cominciano a muoversi per la leggera ondata di venticello fresco che passa.
-Perché é il mio ragazzo e quello che hai da dirmi, se proprio devi farlo, puoi dirlo anche a lui.- vedo le labbra di Gianluca incurvarsi leggermente.
-Okay, uhm, é da tanto che ti cerco.
Voglio un'altra possibilità, Luc. Dammi un'altra possibilità. Sono stato un stronzo, lo so, ma ho capito soltanto qualche mese fa, riguardando le nostre foto, che in realtà non ti ho mai dimenticata.
Ed io ti voglio. Ti voglio con tutto me stesso, a costo di scalare tantissimi monti.-
Mi spiazza completamente con la sua proposta. Prima mi rovina e poi mi rivuole. Sono passati davvero troppi anni per credere ad una stronzata del genere. Ci deve essere qualcos'altro sotto, ma lascio stare, tanto non ne ne frega veramente niente.
Dopo alcuni secondi di silenzio, riprendo la parola.
-Ne dovrai scalare infiniti di monti, perché non ho intenzione di dare altre possibilità a nessuno.-
Vorrei tanto dirgli che mi dispiace, ma mentirei amaramente.
-É per lui, eh? Non farti prendere per il culo da uno cosí. Quelli come lui le usano un po e poi le buttano via come delle cartacce.- la sua voce si alza leggermente.
-Proprio tu parli di prendere per il culo e usare le persone?- interviene Gianluca con un tono di voce estremamente alto da far girare i pochi bambini che giocano sulle altalene.
-Shh, tranquillo Gian.- poso una mano sul suo busto e facendo un debole passo avanti, mi ritrovo faccia a faccia con Matteo.
-Vattene, Matteo.- dico.
-No, per favore, ascoltami Luc.-
-Non chiamarmi cosí!- grido togliendomi di dosso quel tono calmo che avevo cercato di mantenere fino ad ora.
Sia Matteo che Gianluca rimangono spiazzati dalla mia reazione. Gianluca mi prende un'altra volta la mano, mentre l'essere difronte a me si gratta la nuca.
-Vattene.- ripeto con un filo di voce.
E questa volta mi ascolta, ma prima di girarsi del tutto, prende la parola un'ultima volta.
-Non é finita qua, sappiate questo.-
E la sua faccia mi trasmette una paura tremenda. É la stessa identica faccia che veniva fuori ogni volta che si arrabbiava e che mi tirava anche degli schiaffi.
Perché é successo anche questo.
Non l'ho mai detto a Gianluca e forse mai lo faró, ma delle volte ha anche alzato le mani su di me.
Si gira completamente e finalmente se ne va.
Abbraccio Gianluca con tutta la forza che ho perché in questo momento non servono ne parole ne frasi, serve soltanto la consapevolezza che lui rimarrà qua accanto a me adesso.
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Powerful. || Il Volo
Teen Fiction"-Non é facile.- -Nessuno ha detto che lo sarebbe stato, Gian. Anche io sento la tua mancanza dopo solo poche ore, ma é sicuramente qualcosa a cui ci dobbiamo abituare perché ne accadranno di peggiori. Che mi dici di quando farete il tour in Amer...