capitolo 25.

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Qua in piazza c'è un caos tremendo. Gianluca, Piero e Ignazio sono riuniti insieme al loro manager non so dove. In pratica Ignazio, credendo che fosse l'alternativa migliore per tutti é corso insieme ai suoi amichetti a parlare con il loro staff per farmi assumere al posto di Sara, la ragazza che é stata da poco portata via in ambulanza.
In realtà io non ho neanche dato la mia disponibilità e non so neanche se voglio.
Questo lavoro vuol dire veramente tanto e non credo di esserne realmente all'altezza.
Le abilità le ho tutte, ma le mie condizioni fisiche potrebbero non permettermelo.
In questo momento sono un misto di ansia, tensione e felicità.
L'idea di poter sempre stare accanto a Gianluca durante il tour e tutti i suoi impegni mi rende veramente molto contenta, ma allo stesso tempo pensare di poter dire una cosa del genere ai miei genitori mi spaventa.
Che poi io ho già un lavoro.
Ovviamente seguire i ragazzi in tour comporterebbe a ricevere molti più soldi, però.

Alice mi ha lasciata sola da un pezzo e in questo momento mi ritrovo da sola al bar di Montepagano.
É semideserto, ormai é tardi.
Rachele mette apposto le ultime cose e butta nel cestino gli avanzi del cibo del giorno.
-Se proprio lo devi buttare, lo dai a me?- chiedo a Rachele mangiando con gli occhi un pezzo di pizza margherita. L'ansia mi mette fame.
Rachele annuisce senza dire una parola e mi porge il trancio di pizza che stava per gettare nel sacchetto della spazzatura.
Ne addento un pezzo, masticando lentamente e guardando il vuoto. Ormai i ragazzi sono via da tanto e non so se é un buon segno. Molto probabilmente Torpedine avrà detto di no e loro staranno cercando di convincerlo.
Le ultime persone presenti al bar se ne vanno lasciando me e Rachele sole.
Forse dovrei parlarle di questa cosa. É sempre stata carina e gentile con me, mi ha sempre dato il permesso di seguire Gianluca in altre città per i concerti e penso che forse dovrebbe essere la prima a sapere di questa cosa.
Finisco di masticare il boccone e poi prendo parola.
-Sai, Rachele.. I ragazzi mi hanno offer..-
-Si, lo so. Alice mi é venuta a dire tutto e in più i ragazzi insieme al loro manager sono nella stanza accanto a parlare di questa cosa.-
Scosto la testa per cercare di vedere qualcosa al di la della porta socchiusa, ma il buio totale é l'unica cosa che vedo. In più, nessun rumore proviene da li.
-É stata una cosa improvvisa, davvero.. Io neanche lo immaginavo.-
-Se hai paura che mi arrabbi, ti stai sbagliando.- ammette sorridendo. -Il tuo aiuto é stato molto fondamentale in quest'ultimo periodo, ma abbiamo comunque molti dipendenti. Ci mancherai, questo é certo.. Ma non ti preoccupare, davvero!-
Per un momento sono destabilizzata dalla gentilezza di Rachele, ma poi mi rendo conto che qua la gente é così e lo é sempre stata.
-Che poi in realtà non so neanche se il manager accetterà.-
Confesso sbuffando rumorosamente.
-Ha accettato subito, la stanno tirando per le lunghe per decidere quando partire per tutte le prossime date del tour.- dice Rachele terminando la frase facendo l'occhiolino.
Vorrei festeggiare, aprire una boccia di spumante e pensare soltanto al fatto che seguirò Gianluca per tutto il tour estivo e forse anche quello invernale.
-Rachele! Dovevi stare zitta!- sbotta Gianluca uscendo da quella stanza che fino a pochi secondo fa sembrava vuota.
-Se me lo dicevi mantenevo il segreto per altri dieci secondi!- si difende Rachele.
Gianluca viene verso di me e si limita ad abbracciarmi.
Non so veramente cosa dire di tutto questo.
Le cose adesso vanno ancora meglio di come andavano prima e non posso essere più felice di così.
-Benvenuta a bordo, Lucrezia.- Michele, il manager, mi porge la sua grande mano liscia ed io senza neanche pensarci gliela stringo facendomi vedere più contenta che mai.
-Grazie.-
-Non ringraziare me.. E comunque auguri! Questi tre insieme fanno moltissimi danni, sei sicura di farcela a tenerli a bada?- chiede sorridendo.
-Almeno con uno so come fare, ma troverò un modo anche per gli altri due.
Che cosa dovrò fare esattamente?-
-Diciamo che il lavoro grosso arriva quando saremo all'estero. I ragazzi se la cavano a parlare inglese e spagnolo, ma una mano é sempre ben accetta.
Per quanto riguarda quando siamo in Italia, devi essere l'ombra di Barbara, che in pratica a sua volta, é la mia di ombra.
Quando hanno interviste, concerti ed altri impegni non lasciarli mai soli.
Poi comunque ti spiegherò meglio tutto appena saremo a Bologna per firmare il contratto.-
Un nodo strettissimo mi si forma nel bel mezzo della gola.
-Bologna?- ripeto titubante.
Sento la mano di Gianluca stringersi attorno al mio corpo, come per farmi capire che ha inteso la mia preoccupazione.
Andare a Bologna significa rivedere sicuramente Luca, Giulia e Chiara.
-Si, Bologna. Ancora non so bene quando potremmo ricapitarci.. Ma per ora non ci poniamo il problema dato che sei in prova. Ovviamente retribuita.-
-Uhm, okay.- mi limito a dire. -Grazie dell'opportunità, davvero.-
-Ringrazia questi tre ragazzetti!- esclama Michele tirando una pacca sul collo a Piero.
Quest'ultimo si tocca la pelle dolorante e, molto silenziosamente impreca.
-Comunque domani mattina presto partiamo per Macerata.-
Sbianco non appena Torpedine mi comunica questo.
Domani mattina? Ed io come farei a dire ai miei genitori che in un'ora ho cambiato lavoro e che quello nuovo consiste nel viaggiare sempre?
Guardo Gianluca spaventata, il quale però si limita a farmi un debole sorriso di incoraggiamento.
-Uhm, perfetto.-

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