capitolo 5.

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-Stasera usciamo con loro.- Chiara mi posa una mano sulla spalla, mentre con l'altra continua ad inforchettare le foglie di insalata.
-Eh? Perché?- l'acqua quasi mi va di traverso, non so se voglio uscire con Gianluca e i suoi amici, giá non riesco a togliermi dalla testa la sua faccia.
Poso il bicchiere d'acqua mezzo vuoto sul tavolo e guardo i miei tre amici.
-Vi ho mollati per due minuti oggi, che cosa vi siete detti?- riprendo in mano la mia forchetta e continuo a mangiare.
Mi sono assentata qualche minuto per andare in bagno appena finita la partita di beach volley e a quanto pare proprio in quel momento hanno pensato bene di darsi appuntamento per uscire.
-Niente di che, Gianluca ha detto di raggiungerli verso il lungomare, poi andiamo ad una serata in discoteca.- Giulia dice tutto questo tenendo lo sguardo verso il suo piatto, non si degna neanche di guardarmi negli occhi.
In realtà vorrei gioire, non posso ammettere che esteticamente Gianluca non mi piaccia, ma una parte dentro di me sa che lui non é fatto per me, cerca ben altro. 
-Beh peró noi non ci andremo.- puntualizzo masticando un pezzo di pomodoro. Tutti spostano il loro sguardo dal piatto a me.
-Perché?- chiedono all'unisono. Sembrano dispiaciuti.
-Perché non mi va di vederlo.-
Chiara e Giulia si lanciano un'occhiata e sorridono, quasi come per intendersi.
-Ascolta.- Giulia mi guarda dritta negli occhi e sospira. -Abbiamo capito che ti piace.-
Sento il viso sbiancare e il cuore comincia a battermi fortissimo.
-Io in realtà no.- esordisce Luca scrollando le spalle.
É incredibile come le mie amiche mi capiscono, sanno tutto anche senza sapere niente.
-Non mi piace.- sbotto battendo una mano sul tavolo. -Potrei essere attratta fisicamente, ma niente di piú, okay?-
Luca mi lancia un'occhiata che io non ricambio, tengo lo sguardo fisso solo su Giulia e Chiara.
-Okay.- Chiara riprende a mangiare. -E allora se non ti piace che problema c'é? Possiamo uscire tranquillamente.-
Ci penso un attimo su, in effetti ha ragione, il vero problema é che quelle cose che ho detto non so nemmeno io se sono vere. Ho troppa paura di quello che potrebbe succedere.
-Va bene.- dico infine. -Peró se ci annoiamo veniamo via.-
Tutti sembrano essere d'accordo e la cena prosegue con discussioni del tutto diverse.

-Ammettilo, sono una maga.- Chiara mi trascina verso lo specchio in camera mia. Le ho permesso di truccarmi e vestirmi proprio come facevamo tempo fa, mi mancava tutto questo.
Mi guardo allo specchio. Indosso una tutina nera attillata con uno scollo profondo dietro la schiena, degli stivaletti neri con fibbie oro e una pochette dello stesso colore. Per quanto riguarda il trucco, come sempre mi sono fatta mettere un po' di mascara, eyeliner e rossetto rosso. Non amo truccarmi tanto, ma non mi piace neanche andare in giro cosí alla normalitá senza niente addoso.
-Si, sei brava.- ammetto tirando fuori un piccolo sorriso.
Infondo la mia autostima questa sera si é realmente alzata di qualche numero. Direi che presentabile é la parola che mi descrive in questo momento. -Adesso peró andiamo.- continuo scendendo le scale che portano al soggiorno.
Luca e Giulia sono pronti e come sempre sono troppo occupati a baciarsi.
Alzo gli occhi al cielo, per quanto sia immenso il bene che voglio a quei due, non li sopporto quando fanno cosí.
Mentre siamo in macchina mi accorgo di essere un po nervosa. Il problema é: nervosa per cosa? Mi creo problemi che proprio non ci dovrebbero essere, purtroppo sono fatta cosí.

-Finalmente siete arrivati!-
É quasi mezzanotte e Gianluca, Alessio e Marco sono arrivati ora. Nell'attesa mi sono scolata 4 cocktail abbastanza alcolici e la testa un po' mi gira.
L'ansia mi ha portata a fare questo.
Aspiro il primo tiro di sigaretta e alzandomi lentamente dal muretto sul lungomare vado verso di loro.
-Si, eccoci vicina di casa.- sorridendo mi accoglie tra le sue braccia. Il tocco della sua mano sulla mia schiena mi fa venire brividi in tutto il corpo. Brutto segno.
-Avete fatto tardi.- mi stacco dal suo abbraccio e abbasso lo sguardo notando che indossa delle normalissime scarpe da ginnastica.
-Hai ragione, scusaci.- Si gira verso i suoi amici e, guardandoli li faccio un cenno per salutarli. -Che avete fatto fino ad ora?-
-Luc si é divertita ad ordinare cocktail su cocktail.- esordisce Luca accennando una risatina fastidiosa. Lo fulmino con lo sguardo e lui subito si zittisce.
Ha ragione: mi sono divertita a prendere da bere, ma non vedo il motivo di dirlo adesso davanti a tutti.
Sospiro e improvvisamente la testa comincia a girarmi piú di prima, le mie gambe potrebbero cedere da un momento all'altro.
-Va tutto bene?- Gianluca mi regge con le braccia e annuisco socchiudendo gli occhi.
-Dove andiamo?- chiedo dando un altro tiro alla sigaretta.
Tutti scrollano le spalle guardandosi intorno senza dire niente. Beh che gli prende? Non dovevano andare in discoteca? Visto che nessuno si decide a rompere il ghiaccio, ci penso io.
-Non dovevamo...- Chiara mi ferma.
-Non mi sembra il caso.- ammette lanciando un'occhiata a Luca e Giulia.
-Perché?-
-Perché sei ubriaca, Lucrezia.- assume un'espressione dura, abbastanza arrabbiata. Mi lascia senza parole, non l'ho mai vista cosí.
Non sono ubriaca, se lo fossi farei ben altro conoscendomi.
-Non sono ubriaca, okay? Mi gira soltanto un po la testa, ma se cammino un po mi passa.- ammetto guardando fissa Chiara, che non cambia espressione. Non capisco come mai sta facendo cosí, in tutte le volte che ho preso da bere, non mi hai mai detto nulla, adesso peró sembra veramente incazzata. Gli altri non parlano, continuano a guardarsi intorno facendo finta di nulla.
Forse ho capito. Anche loro pensano che sia ubriaca e molto probabilmente non vogliono il peso di una ragazza che ha bevuto un po.
Accenno una risata e volto le spalle ai miei amici per andarmene da li.
-Non preoccupatevi di me, okay? Vi raggiungo dopo.- forzo un sorriso e comincio a camminare senza avere una meta precisa, l'ultima cosa che voglio é essere un peso.
La sigaretta é ormai quasi finita e dando l'ultimo tiro, la lascio cadere sulla sabbia.
Sono proprio questi i momenti in cui avrei bisogno di parlare con i miei amici, mi sento cosí male... Loro peró sembrano assenti, sembra che siano venuti qua solo per stare qualche giorno al mare e uscire la sera.
Non mi hanno chiesto come sto, eppure tutti e tre sanno benissimo che sta risuccedendo tutto. Sanno che non sto bene, sanno che ho bisogno di loro per sistemare tutto.
Mi guardo intorno cercando un posto isolato dove andare, ma purtroppo Roseto degli Abruzzi d'estate é molto popolata. Entro dentro uno stabilimento a caso e proseguo lungo la passerella che porta ai lettini.
Scelgo un ombrellone in prima fila e aprendo un lettino mi corico per guardare bene il cielo.
Non mi sono mai sentita cosí tanto sola in tutta la mia vita.
Scoppio in un pianto silenzioso.
Si, ho una famiglia, un padre, una madre, un fratello che mi vogliono bene, ma nessuno é capace di capire come mi sento in questo momento. Vorrei finire sotto terra e non farmi vedere. Ho questo continuo processo di isolamento che mi porta a non parlare praticamente con nessuno.
-Ehi.- improvvisamente placo le lacrime e il mio sguardo si posa su una figura accanto a me.
Se non avessi sentito la sua voce molto probabilmente non l'avrei neanche riconosciuto, é troppo buio. -Come mai sei venuta qua?- Gianluca mi sposta leggermente le gambe e si mette a sedere.
Non so cosa darei per vedere meglio i suoi bellissimi occhi verdi/marroni.
-Non volevo dare fastidio.- ammetto tirando un sospiro.
Lo sento sbuffare, ma ci faccio poco caso. -Dove sono gli altri?- dalla posizione in cui ero, alzo il busto e mi metto a sedere a gambe incrociate.
-Non lo so, ti ho seguita appena te ne sei andata.-
Sento le labbra alzarsi e capisco che finalmente ho sorriso. Mi asciugo le ultime lacrime che ancora mi bagnano gli occhi senza farmi notare, non voglio fargli vedere che ho pianto.
Ma ovviamente, mi fa capire tutto il contrario abbracciandomi forte.
-Sono qui.- sussurra cosí piano che quasi non lo sento. -Se vorrai, ci saró.-
Non so cosa dire, qualcosa dentro mi spinge a raccontargli tutti i miei problemi, é una sensazione che mai ho provato cosí intensamente. Dall'altra parte peró ragiono sul fatto che lo conosco da pochi giorni, é ancora un estraneo per me e per quanto mi possa ispirare fiducia, non so come é davvero.
-Grazie.- lentamente mi stacco dall'abbraccio.
Il telefono squilla e se devo essere sincera non vorrei rispondere, molto probabilmente sono Chiara, Giulia e Luca che mi stanno chiamando.
Tiro fuori il telefono dalla pochette e leggo il nome che appare sul display illuminato: Luca.
-Pronto?-
-Luc, dove sei?- la voce metallica di Luca mi fa sorridere. Forse é l'unico che mi capisce davvero.
-Sulla spiaggia.-
Gianluca ha lo sguardo fisso verso il mare, sembra malinconico.
-Da sola?- la sua voce assume un altro tono, quasi preoccupato.
-No, tranquillo.- sospiro -C'é anche Gianluca.-
Appena sente il suo stesso nome, il ragazzo accanto a me, mi lancia un'occhiata amichevole.
-Ah va bene... Ci raggiungete?-
-Si, dove siete?-
-All'Obló.-
Chiude la telefonata senza neanche salutare. Ma che hanno tutti in questo mondo?!
Mi sento una granata, potrei scoppiare da un momento all'altro e fare del male a tutti.

Io e Gianluca raggiungiamo gli altri in questo locale chiamato 'Obló Fronte del Mare'. In pratica si tratta di un giardino di dimensioni molto grandi dove, stando a quello che mi ha raccontato Gianluca, il giovedí sera sistemano divanetti, bancone per le bibite e una console con un DJ. Dice che é la rivelazione dell'estate e che tutta Roseto va li il giovedí.
Oggi é domenica, ma c'é comunque un po di gente.
Per tutto il tragitto dalla spiaggia a questo locale io e Gianluca abbiamo parlato poco, o meglio, ho lasciato parlare lui.
Non ho molta voglia di conversare stasera, quindi mi sono fatta raccontare un po come funzionano le cose nella sua vita. É stato bello ascoltarlo, mi ha aiutata a conoscerlo un po meglio, anche se devo ammettere che la vita che fa, non la invidio per niente.
Tutti pensano che essere famosi é bello e travolgente, ma secondo é solo una grande fregatura. Ho capito che solo quando ritornano nelle loro rispettive cittá si riposano davvero, i loro paesini sono come nascondigli per loro.
Notiamo i nostri amici seduti ad un tavolo e li raggiungiamo immediatamente.
Mi metto a sedere accanto a Luca che sorridendo, mi fa un cenno con la testa.
-Ciao Maria!-
Solo ora mi rendo conto che sedute al tavolo ci sono anche due ragazze che non avevo mai visto prima. Una ha i capelli lunghi e biondi, indossa dei pantaloncini a vita alta e un top nero. L'altra invece é mora, e sembra essere un pochino piú vestita della sua amica.
-Gian!- risponde la bionda alzandosi dal tavolo. Si abbracciano, ed é veramente incredibile come quella ragazza si strusci a lui. Distolgo lo sguardo subito, non mi piace come scena, mi urta il sistema nervoso.
-Vado in bagno.- sussurro all'orecchio di Luca. Proprio mentre sto per alzarmi, mi trattiene e lentamente mi avvicina a se.
-Dobbiamo parlare.- mima con le labbra -Ti vedo strana.- tiro un sospiro di sollievo.
Luca é la persona che piú tiene a me, l'ho sempre saputo.
Annuisco e gli lascio un bacio sulla guancia, poi corro in bagno.
Non riesco a togliermi dalla testa l'immagine di Gianluca e quella tizia, Maria.
Le mani sui suoi fianchi, i suoi sguardi, le sue espressioni, mi hanno fatta sentire strana, mi hanno fatto provare qualcosa di strano.
"Gelosia" penso tra me e me. Ma come é possibile? Io e lui non siamo niente, e molto probabilmente mai lo saremo.
Apro la porta del bagno, mi rinfresco un po il viso con l'acqua del rubinetto e poi velocemente esco.
-Shh, non ci deve vedere nessuno.-
-E dai, tanto lo sanno tutti.-
-Lo sanno solo i miei amici, nessun'altro lo deve sapere.-
A questa conversazione segue una risatina fastidiosa e poi il silenzio.
Girio l'angolo e rimanendo nella penombra, riesco a vedere chi sono quei due.
Non avevo dubbi.


Powerful. || Il VoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora