21. Ti prego svegliati...

11.2K 791 173
                                    

Harry, nel frattempo, non si era accorto di nulla, dato che era impegnato ad infilare le mani sotto la tunica della ragazza che era con lui.

All'improvviso, però, il suo sguardo cadde su qualcosa che luccicava vicino alla porta.

Si alzò di scatto, si chinò sul pavimento e il suo cuore perse un battito....per terra c'era il braccialetto di cuoio intrecciato con perline che Louis portava al polso.

Il soldato, non ascoltando le proteste della donna stesa sul letto, si precipitò fuori dall'edificio e corse, come un disperato, verso la propria casa.

Arrivò con il fiatone davanti alla porta della camera dell'amico e la aprì.

Il giovane era sdraiato sul letto con il viso reclinato da una parte e un braccio che pendeva da un lato.

Harry vide per terra una piccola ampolla e sentì nell'aria un pungente odore di erbe amare.

Si sedette vicino al ragazzo e lo scosse dolcemente, ma quest'ultimo non accennava a svegliarsi.

Notò che il suo respiro era debole ed accelerato e un pensiero cominciò a farsi strada nella sua mente.

" NO, NO, NO....." urlò "cosa hai fatto, Louis? Cosa hai preso?"

Poi iniziò a piangere e a mettersi le mani nei capelli tirandoli forte:

" Perché mi hai seguito...perché?"

Non sapeva cosa fare, non sapeva come agire, non sapeva nemmeno più chi fosse.

Poi, però, si ricordò di qualcosa che gli avevano insegnato, mentre prestava il servizio militare....il latte...il latte combatteva il veleno.

Corse come un pazzo verso la cucina e, incurante di ciò che faceva cadere nel suo passaggio, arraffò una piccola anfora piena del liquido bianco che gli serviva.

Tornò in fretta da Louis e gli si avvicinò.

Lo sollevò dal letto e gli mise un braccio dietro alla schiena per farlo stare dritto, poi, come riuscì, gli rovesciò in bocca il latte direttamente dalla brocca, tenendo la testa appoggiata alla sua spalla.

Il ragazzo, però, non deglutiva e il latte gli colava dalle labbra.

" Bevi, ti prego, bevi..."continuava a ripetere Harry.

Visto che non funzionava lasciò cadere l'anfora per terra, non badando al disastro che aveva fatto e, dopo aver preso in braccio il ragazzo, si precipitò in giardino.

Adagiò il corpo per terra e, con la forza della disperazione, riuscì a ficcargli due dita in gola e, in qualche modo, Louis cominciò a vomitare.

Non appena ebbe terminato, il ragazzo iniziò a tremare convulsamente ed Harry si spaventò, guardandosi attorno smarrito.

Allora risollevò l'amico e, evitando i cocci dell'anfora che aveva rotto, lo riportò nel letto.

Prese tutte le coperte che trovò e vi avvolse Louis, poi, si sedette su una sedia vicino a lui fissandolo.

"Non puoi lasciarmi, non puoi...cosa faccio io senza di te?
Mi avevi promesso che mi insegnavi a leggere e a scrivere....
Mi dispiace, mi dispiace tanto per quello che hai visto all'osteria, ma io non ho fatto niente con quella donna...non ci sarei riuscito.
È che non volevo ammettere che mi piacesse un uomo e ho voluto dimostrare a me stesso di essere come prima...come prima di incontrarti...
Ti prego, svegliati...ti prego...ti prometto che non ti farò più soffrire...
Non lasciarmi solo".



.....tre aggiornamenti! Solo perché siete lettori fantastici....e poi perché non vi voglio morti....

Ricordatevi che le mie storie non finiranno mai male...semplicemente perché non amo i finali tragici e tristi.

Hetairos  ( Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora