Jessica

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Se n'era andato, non so cosa voleva da me nè avevo intenzione di scoprirlo...
Anche se una piccola parte di me era incuriosita, voleva sapere chi si nascondeva sotto quella corazza.

Arrivata a casa salutai mia madre, che come pensavo, fece un mucchio di domande sul mio primo giorno di scuola. Io, abbastanza frustata, la oltre passai e andai dritta in camera mia senza dire una parola.

Fu una giornata faticosa e imprevedibile, in quel momento desideravo solo andare a dormire e non pensarci più.

Prima di andare a letto feci una doccia veloce, l'acqua scorreva su di me scacciando i pensieri e regalandomi un po' di serenità.

La mattina seguente ero pronta per tornare a scuola nella speranza di non incrociare Logan. Perché ero così cattiva con lui? Lo conoscevo da poco questo sì, ma dovevo cercare di dargli una possibilità.

Quando arrivai a scuola non vidi nessuno.

Poco dopo mi accorsi di una folla di studenti rivolti verso la bacheca. Tutti stavano guardando con attenzione un foglio, mi avvicinai per guardare e con mia sorpresa trovai scritto:

"Avviso a tutti gli studenti, a breve sarà convocata una riunione per discutere della gita d'istruzione che si terrà nel corso dell'anno scolastico. Con molte probabilità avverrà in Italia (Roma), durante il mese di Dicembre."

Gli studenti entusiasti si scambiavano sorrisi e opinioni. Io un po' meno, dal momento che la scuola è cominciata da solo due giorni.

Alla fine della giornata dopo una serie di lezioni tornai a casa.

Non incontrai ancora Logan, volevo vederlo per parlare insieme a lui di questa gita.

Arrivata a casa lo vidi sotto il mio portone, indossava dei jeans blu e una felpa bianca con i lacci neri.
Non feci altro che guardarlo dalla testa ai piedi senza neppure rendermene conto di quel ingenuo gesto.
A quanto pare però, lui se ne rese conto e mi guardò accennando un sorrisetto, che scacciò subito quando lo interruppi bruscamente agitando le braccia in aria  con fare nervoso.
"Logan che ci fai qua?"
"Volevo parlarti, hai letto della gita? Pensi di andarci?".
Quella frase mi stupì un po', non pensavo gli importasse qualcosa di me.
"E tu hai fatto tutta questa strada solo per chiedermi questo?"
"Ehi calma, cerchiamo di essere amici no?" disse, alzando le mani per giustificarsi.
"Va bene, se lo dici tu... possiamo provare."
"Non lo so, è sempre stato il mio sogno visitare l'Italia."
Ripresi il discorso della gita, per troncare quel discorso imbarazzante sul nascere.
"E allora cosa aspetti?"
"Logan non è così facile, dovrei parlare con mia madre e la cosa non è facile"
"okay, poi mi fai sapere"
Annuì e salì in casa. Una volta entrata salutai mia madre spiegandole la storia della gita.
"Lo sai vero che l'Italia non è qua dietro?!"
"Certo che lo so, infatti sto chiedendo il tuo consenso"
"Non lo so dipende dal tuo rendimento scolastico , se andrai bene a scuola ti manderò"
"Grazie farò del mio meglio!"
"Lo spero".

Un Perfetto SconosciutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora