Un Perfetto Sconosciuto

Jessica

L'indomani smise di piovere, il cielo era ancora grigio e le strade bagnate.

Scesi dal letto, era domenica, andai in cucina stropicciandomi gli occhi con una mano.

Trovai mia madre, con uno mezzo sorriso stampato in faccia, e con mezza tristezza negli occhi.

"Buongiorno"
"Jess, devo parlarti di una cosa seria, ti prego però non avere dei pregiudizi."
Oh no, ci siamo.

"Perché tutta questa serietà? Non mi fare spaventare"

Sforzai un sorriso, ma non ci riuscì.
"Sai, hanno offerto un lavoro al mio compagno..."

"Sono contenta per lui" dissi, addentando un panino.

"Sì, ma non qui"
Aveva paura a continuare, ed io ad ascoltare.

"È in America; mi ha chiesto di venire con lui"
"Tu hai rifiutato, giusto?"
"L'hanno offerto anche a me, nella sua stessa azienda"

"Mamma, tu hai rifiutato, vero?"
Continuò a non rispondere alla mia domanda, solo allora intuì la risposta.

"Ho accettato"
"C-cosa? Non posso crederci"
"Andremo a vivere in un'altra casa, molto più grande di questa e più bella, andrai in un'altra scuola e avrò più tempo per stare con voi."

"Quando?" iniziai a piangere; sembra che in questi giorni sia diventata un'azione abituale.
"Il mese prossimo cominceremo il trasloco"

"Io qui ho la mia vita, i miei amici, la mia scuola, ho Logan, non potete togliermi tutto solo perché quell'uomo che non è neppure mio padre, decide di trasferirsi da un giorno all'altro in un altro paese."

"Hai ragione, ma..."
"Non ti giustificare, hai detto abbastanza."

Non potevo crederci, tra un mese esatto si sarebbe capovolta tutta la mia vita.
Come lo dirò a Logan? Come lo accetterò io stessa?