Jessica

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Dormì quella sera con Logan, era un'esperienza nuova per me.
Volevo stare con lui perché il mattino seguente era il giorno del mio 16° compleanno.
Quando aprì gli occhi lo vidi, la luce del sole che filtrava dalle persiane della mia vecchia stanza illuminavano il suo volto appena sveglio.
Era bellissimo, aveva i capelli spettinati e gli occhi assonnati.
Sarebbe bello potersi svegliare tutti i giorni e vederlo, potrei abituarmici all'idea.
Ieri sera mia madre l'ha visto.
Hanno fatti subito amicizia e questo è un bene per me.
Poi come al solito è uscita ed io sono rinasta qua con lui
Non che la cosa mi dispiaccia.
All'improvviso sentì il suo braccio posarsi sulla mia pancia.
Dopo aver aperto gli occhi si sporse verso di me a salutarmi e facendomi gli auguri.
"Vuoi andare a scuola oggi? Io avevo già detto a mia madre che non ci sarei andata"
"Ovvio che non ci andiamo, abbiamo di meglio da fare"
"Cosa di preciso?"
"Ti porto in giro no? È il tuo compleanno oggi, devi pensare solo a divertirti"
Annuisco, so che ha ragione, lui ha sempre ragione.
"Prima però..."
Sentì il mio cellulare squillare nel comodino, ottimo tempismo.
"È mia madre" dico in tono di frustrazione
"Che tempismo perfetto, rispondi vorrà farti gli auguri "
Dopo aver sentito mia madre che cantava una canzone per me al telefono decisi di riattaccare.
Non appena spensi il cellulare scoppiammo entrambi  a ridere e le nostre risate si propagarono per tutta la stanza.
"Bene, dove eravamo rimasti?"
"Non so, dimmelo tu"
"Aspetta,vorrei sapere una cosa prima"
"Tutto quello che vuoi"
"Potresti parlarmi un po' della tua famiglia, lo so che questo non c'entra e non potrà mai cambiare niente, ma è solo pura curiosità ".
"Beh, che c'è da dire sulla mia famiglia? Mio padre è morto quando avevo cinque anni, mia madre si è risposata e viviamo in una casa con un uomo e due figlie che ci mantengono."
"Tu come...?"
"Come l'ho presa? Male...Odio il mio "nuovo" padre non fa altro che dirmi che sono una delusione perché non mi conosce e non potrà mai conoscermi come mi conosceva il mio vero padre. Per quanto riguarda le sue figlie sono una più insopportabile dell'altra, mia madre è l'unica rimasta in quella casa con un po' di buon senso, o almeno prima di sposare quell'uomo. Tutti mi dicono ti capisco, ma non è vero,non potranno mai capire, finché non ci passi davvero, finché non sei tu il protagonista di quella storia, non potrai mai capire".
"Io invece ti capisco"...
"Tu sei l'unica che mi capisce, anche tu non hai attraversato una vita facile come me, ed è anche questa una della tante cose che ci lega, stiamo scappando da tutto questo, insieme."
"Sai sono le parole che volevo sentirmi dire da sempre, ma che non ho mai sentito. Sei il primo che riesce veramente a capirmi, non posso credere che mi conosci così bene."

Un Perfetto SconosciutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora