Jessica

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Logan mi portò nella mi stanza vuota e si sdraiò sopra di me.

"Ho bisogno di te, lo sai" disse piano, ed io annuì in silenzio.

Il mio viso cominciò a tingersi di rosso come sempre, e Logan sollevò la camicetta rossa di cotone che indossavo sotto la felpa con lo stemma dell'Università e cominciò a leccarmi la pancia su e giù.

Poi, si sfilò i pantaloni e cercò in qualche modo di sfilare i miei. Erano dei jeans abbastanza stretti e non fu facile, perciò lo aiutai.

Dopo aver sfilato anche la mia biancheria cominciò a sudare e le sue goccioline mi caddero in faccia.

Verso tarda sera, dopo aver visto una seria dei miei film preferiti, mi addormentai sotto la sua protezione e il suo calore.

La mattina seguente mi svegliai prima di lui e cominciai a prepararmi.

Lui dormiva con indosso solo dei pantaloncini bianchi di cotone. Cercai di fare il più piano possibile, ma all'improvviso cadde il cellulare per terra e il rumore lo svegliò.

"Dove stai andando?" disse, stropicciandosi gli occhi. "A lezione, no? Dovresti venire anche tu, dato che è la prima."

"Ma non possiamo riposarci?"
"Siamo appena arrivati e già vuoi riposarti?"
E poi so cosa intendi per riposarci, e no. Sono ancora stanca da ieri sera".

Mi guardò sorridendo e disse:

"Sì, vedo"
"Comunque io sto andando, se vuoi venire mi raggiungi".

Diedi un bacio sulla fronte e mi prese per il braccio,

"Aspettami, vado a vestirmi".
Anche questa volta avevo vinto io, dissi compiaciuta.

Un Perfetto SconosciutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora