Capitolo 11 - Tradimento

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Arrivo a scuola in anticipo, per la prima  volta.

Beth è ancora assente. Cerco con gli occhi Zoe e Miriam o anche Tiffany.

James è circondato dalla solita folla di ragazze e probabilmente Simon è lì nascosto con lui.

Li evito e rispondo al saluto di James solo con un breve cenno.

E mentre lo saluto vado a sbattere nientemeno che contro Charlotte. La ragazza più popolare della scuola. Quella che va con tutti i ragazzi. Quella che ora indossa degli shorts a vita alta che fanno vedere perfettamente il suo sedere roseo.

Che odio.

"Sta' attenta, Isabelle Matcher" strilla con la sua voce disgustosa.

"Che problemi hai, Charlotte?"

"Tu, Matcher. Il mio problema è che ancora non te ne sei andata da questa scuola"

"Potrei dire lo stesso di te, se è per questo"

"Oh ma io sono conosciuta. Tutti mi vogliono in questa scuola, a parte te e le tue stupide amichette"

"Almeno sono vere amiche"

"Se consideri 'vere amiche' persone come... com'è già che si chiama la deficiente... ah giusto, Beth!"

"Non provare a insultare Beth"

"Non sei nelle condizioni da potermi minacciare, secchiona"

"Neanche tu, Charlotte"

"Invece sì! Guarda qua che foto carina che mi ha mandato un ragazzo che credo tu conosca"

Mi mostra il cellulare. E una foto. Di me e James che ci baciamo.

Le strappo il cellulare dalle mani per eliminare quella foto orrida.

Charlotte sghignazza: "Cancellala pure, ho altre copie della foto salvate ovunque. Ne ho pure stampata una. Potrei fare dei volantini da distribuire per tutta la scuola: 'ISABELLE MATCHER LA TR**ETTA'. Bello no?"

Elimino ugualmente la foto, per non dovermela più trovare sotto gli occhi.

"Comunque, sta arrivando quello che ha scattato quella meravigliosa foto e prova tangibile della tua tr**aggine"

Chi può aver fatto una cosa simile? William? Tiffany? Chi? Chi?

In effetti potrebbe essere stato semplicemente qualcuno invitato alla festa che mi conosce vagamente è che sa dell'odio reciproco di me e Charlotte. Forse un amico di Charlotte che ha approfittato dello scoop.

Potrebbe essere stato chiunque, insomma. C'era così tanta gente ieri sera...

E in quel momento la porta d'ingresso si spalanca, facendo entrare quel cretino insensibile è odioso che ha fatto la foto.

Ma lo riconosco prima ancora che tiri giù il cappuccio. Impossibile non riconoscerlo. Lo conosco bene, troppo bene. O almeno, lo credevo.

Charlotte gli va incontro e lo abbraccia, mentre lui le dà qualche bacio sulla testa, sulle tempie, sugli zigomi.

Non si è ancora accorto di me.

Quando solleva lo sguardo da Charlotte (che gli ha sussurrato qualche cosa all'orecchio), finalmente mi nota.

È sorpreso. Stupito.

Impallidisce per un nano secondo.

Poi solleva un angolo della bocca e ghigna con il suo sorrisetto storto.

"Isabelle" dice semplicemente. Non cambierà mai l'abitudine di pronunciare il mio nome per intero, credo. Ma solo a lui lo concedo. È diventato quasi un soprannome. Per legarci ancora di più e far vedere che il nostro non è un rapporto di banale amicizia.

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