Capitolo 5 - Scocciatore

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A scuola ho iniziato a isolarmi. Sto solo più in compagnia di Beth, con cui però raramente sono in classe.

Oggi nuovi alunni. Sono passate quasi tre settimane dall'inizio della scuola, eppure due ragazzi si sono ancora iscritti.

Ho storia alla prima ora e stiamo tutti aspettando i nuovi ragazzi.

Sono da sola, seduta al mio banco. Beth oggi alla prima ora ha religione.

Tamburello le dita sul banco.

Ecco, la professoressa entra in classe.

"Come già saprete, sono arrivati nella nostra classe due nuovi alunni, due amici che si sono trasferiti insieme qui a Boston"

Si scosta dal vano della porta per far entrare i due ragazzi.

Non potrebbero essere più diversi. Uno biondo, l'altro moro. Uno con gli occhi verdi, l'altro con gli occhi blu elettrico. Uno con le spalle più spesse e muscolose, l'altro snello.

L'unica cosa in cui sono identici è l'altezza. Entrambi mostruosamente alti.

Quello biondo si chiama Simon, l'altro James.

La professoressa indica loro due banchi. Uno è vicino al mio, l'altro davanti al mio.

Magnifico.

Simon si siede al mio fianco e sorride cordialmente. Ricambio rapidamente per non sembrare maleducata.

Appena incomincia la lezione, mi scrive un bigliettino.

'Oltre ad avere la voglia di sembrare disponibile e amichevole pari a zero, hai anche un nome?'

Sospiro. È appena arrivato ed è già una seccatura. Forse vuole far colpo.

Beh, in quel caso, che ci provi con qualcun altra. Io il fidanzato ce l'ho e tutte le belle fanciulle di questa classe lo guardano con le pupille dilatate e la bava alla bocca. Ha un sacco di scelta. Ma non può scegliere me.

'Isabelle' scribacchio velocemente.

'Piacere' risponde.

'Indifferenza' scarabocchio.

'Simpatica'

'Priva del desiderio di scoprire la tua, di simpatia'

Lo sento ridacchiare.

Perché ride? Che cosa c'è da ridere?

Ah no, forse ride perché Pamela ha attaccato un bigliettino con la scritta 'Voglio calci in culo' sulla schiena di Roger, un ragazzo sempre perfettino, con ogni singola cosa in ordine, che sa sempre tutto e non vuole mai uscire come ogni ragazzo normale.

Mi ero illusa.

Eh?

Sto impazzendo?

Illusa da chi? Io il fidanzato ce l'ho già, lo amo tanto (anche se l'ultima volta che abbiamo parlato stavamo per urlarci addosso) e di Simon non me ne può fregar di meno. E nemmeno del suo amichetto lì, che ride e dà una spallata al suo vicino di banco, probabilmente dopo aver fatto una battuta esilarante.

Oh, adesso è Simon a darmi una gomitata. Delicata, come se avesse paura di farmi male.

Mi indica il bigliettino aperto sul mio banco. Probabilmente è lì da un po' e io non me ne sono nemmeno accorta.

Stupida.

'Socievole'

'Scocciata'

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