Capitolo 1 - Mamma

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"Ehy Izzy, la mamma dov'è?" mi chiede mio padre.

Sono coricata sul letto ad ascoltare la musica e sfogliare una rivista.

"Mmhh, non è ancora arrivata, forse è stata trattenuta da un impegno al giornale"

"No, ho parlato con Benedict, il suo collega, poco fa, perché volevo farle una sorpresa andandola a prendere dal lavoro, ma mi ha detto che era uscita due ore prima, oggi"

"Che strano"

"Beh, magari voleva farsi una passeggiata, forse doveva comprare qualcosa per cena"

"No, aveva già preparato tutto per cena,     era contenta perché per la prima volta era stata previdente e sapeva già cosa proporci per cena oggi e per pranzo domani"

"Wow, non è da lei"

"Infatti"

Ridiamo insieme.

"Ah, vabbè, le scriverò un messaggio per avvisarla che sono già a casa" sospira alzandosi in piedi da seduto che era sul mio materasso.

"Aspetteremo" commento.

In fondo è un bel libro e mangiare alle 8,30 o 9 non sarebbe stato un grave problema per me.

In fondo, non avrebbe ritardato ancora di tanto, no?

Ok, no.

I miei fratellini sono rannicchiati vicini a me, mentre guardiamo un po' di televisione tutti insieme. Tom, invece, è comodo sulla sua poltrona, che di solito condivide con Jessica, che si siede sempre sulle sue ginocchia.

Sono orgogliosa di affermare che i miei genitori sono innamorati come due ragazzini. Mentre guardiamo un film, quando credono che nessuno faccia caso a loro, noto i loro baci. Le loro risatine. I gemiti di lui quando lei passa le dita fra i suoi capelli cortissimi o sul lieve accenno di barba sulla mascella. I versi di lei quando lui infila la mano sotto la sua maglia accarezzandole la pelle nuda.

Ora la poltrona occupata da mio padre mi sembra vuota senza mia madre accoccolata contro il suo torace muscoloso.

È passata un'ora e mezza da quando mio padre è ritornato a casa dal lavoro e della mamma nessuna traccia. Non ha nemmeno risposto ai messaggi e alle chiamate di papà.

"Papà"

"Sì, Peter?"

"Quando arriva la mamma?"

"Non lo so"

"E dov'è?"

"Non ne ho idea, George"

"E perché non è qua, ma da qualche altra parte?"

"Sentite, ragazzi, non lo so proprio, quindi non chiedetemelo neanche. Se lo sapessi sarei già andata a cercarla. E tutti i suoi fratelli e pure i suoi amici hanno detto di non averla vista in queste ultime ore"

"Ma papà... Ritornerà vero?"

"Ma certo, che cosa vai a pensare, George?"

"Niente, è solo che ho voglia della mamma. Mi manca"

"Ehi George, non sei più un bambino piccolo che ha nostalgia della mamma, sai? Siamo grandi ormai noi due"

"Lo so, scusa Peter, è che... Non so..."

Sorrido. George dei due è certamente il più dolce, ingenuo e infantile. Nonché introverso. Peter, che ama il suo gemello come poche altre persone al mondo, è però molto diverso da lui. Non tanto d'aspetto, che si assomigliano molto, ma quanto per il carattere. Peter dimostra (dai suoi gesti) più anni di quanti ne abbia davvero. È popolare nella sua scuola, molte ragazzine iniziano già a guardarlo ridacchiando, ha una banda di amici fidati sempre disposti a tutto per lui... Ogni tanto penso che sia già stato un po' contaminato dal mondo dei grandi. Dal mondo dove solo gli astuti riescono a farsi notare e amare veramente. Dal mondo dove si mente non con la candidità dei bambini ma con la freddezza e l'impassibilità degli adulti. Dal mondo diviso fra "in" e "out" e dove gli esclusi vengono derisi e umiliati.

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