Capitolo 28 - Chiave

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James's pov
"Tesoro, che cos'hai?" Vanessa mi guarda leggermente preoccupata.

Alzo lo sguardo dal foglio e dal libro che sto esaminando, per guardarla in faccia.

"Sono semplicemente... Un po' perplesso. Ho dei problemi che non riesco a risolvere come vorrei. Ho come l'impressione che mi sfugga qualcosa..." rispondo ancora assorto.

La poesia non ha ancora alcun significato vero e proprio. Da quando, due giorni fa, ho trovato il foglio nascosto nel libro "How can I live..." non ho pace e cerco ininterrottamente la soluzione dell'enigma.

Vanessa sospira. Siamo a casa sua, lei è seduta al mio fianco, sul divano, e sta studiando. Si accoccola meglio contro di me e inizia a farmi i massaggi ai muscoli delle spalle, sciogliendomeli e rilassandomeli. Il suo tocco delicato mi fa venire i brividi.

Si china per lasciarmi un bacio umido sulla nuca e il collo viene sfiorato da un ciondolo di metallo, che porta appeso a una catenina al collo.

È una bella collana, mi ha detto che gliel'ha regalata sua madre quand'era piccola, prima che morisse di tumore. Il ciondolo è una chiave minuscola e dorata.

UNA CHIAVE!

Ma certo, una chiave appesa a una collana! Sopra il cuore!

Si vede che la poesia è stata scritta per Izzy: la mamma pensava che sarebbe stata Isabelle a trovare il foglio. Cosa anche piuttosto ovvia e naturale. Non poteva mica immaginare, la madre, che Izzy sarebbe finita in coma...

Ora devo solo trovare una collana con un ciondolo a forma di chiave! E quella sarebbe stata la chiave di qualcosa: una scatola, un diario, uno scrigno, un baule...

"Ehm... Devo andare in ospedale" mi giustifico con Vanessa, mentre scatto in piedi e corro a prendere la mia giacca.

Mi guarda stupita e perplessa. Apro la porta rapidamente, ma prima di precipitarmi fuori mi fermo. Mi volto verso la ragazza, mi avvicino a lei e la bacio dolcemente.

"Scusami" sussurro "Dev'essere difficile uscire con uno come me"

"Tu sei tutto quello che voglio, indipendentemente da quanto sei difficile. Non mi piacciono i ragazzi banali e scontati" mi risponde con un sorriso.

"Wow, grazie. Sei... Speciale, ecco" replico, contento che non si sia arrabbiata.

"Tu sei unico. L'unico" mormora, prima di baciarmi ancora una volta.

Mi allontano da lei e faccio per andarmene, ma vengo trattenuto per la manica della giacca.

"Credo... Credo di starmi innamorando, James" sussurra.

Sorrido inebetito e, un attimo prima di voltarmi definitivamente per recarmi all'ospedale, rispondo: "Anch'io"

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Scosto i suoi capelli, trepidante e... Niente. Nessuna collana appesa al suo collo. Sbuffo frustrato. Mai una cosa semplice, eh?

Sono tentato di andarmene, per uscire con Vanessa o cercare ancora a casa di Izzy, ma, mentre sto per girarmi e allontanarmi dalla stanza d'ospedale, mi blocco.

È da molti giorni che non trascorro del tempo con Izzy. Ora che la guardo meglio, mi stupisco di quanto sembri semplicemente addormentata. Appare bellissima e invulnerabile, quasi fiabesca.

Mi siedo vicino a lei e la ammiro. Non posso evitare che una lacrima righi la mia guancia.

"Izzy... Sto per trovare la soluzione di qualcosa e... Ho bisogno che tu mi aiuti, davvero. È tutto così strano e difficile senza di te..."

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