Capitolo 2 - Povero papà

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Comunicazione importante:
Chiunque voglia leggere il prequel di questa storia, si intitola: "Always with you❤️". Ve lo consiglio vivamente, ma in questo caso NON LEGGETE ASSOLUTAMENTE QUESTO CAPITOLO!!! Rivela tutti i colpi di scena del prequel, quindi se "disubbidite" fatelo a vostro rischio e pericolo.
Per chi invece non ha intenzione di leggere "Always with you❤️", leggete questo capitolo, per capire meglio certi aspetti della storia. Gli altri verranno chiariti strada facendo.
Grazie e buona lettura: di "Always with you❤️" oppure di questa storia.

È il settimo giorno dalla scomparsa di mia madre.

Abbiamo fatto di tutto per cercarla. Pure un breve video per la televisione. Ma niente. Nessuno.

I miei nervi sono logorati e tesi. A casa siamo tutti nervosi. Helen, la gemella di mamma nonché moglie del fratello di papà (Jacob), è venuta molte volte a trovarci con la figlia, Mary. Mary ha tredici anni ed è una bellissima bambina, proprio come sua madre. Anche Josh, un fratello maggiore di mia madre (che è la sua sorellina preferita), ha trascorso un'ora da noi, una sera. Ma nessuno ne sa niente.

Mia madre non risponde al telefono, che risulta spento. Non è stata vista da nessuno qui a Boston e nemmeno è andata a trovare qualcuno dei suoi amici.

Scomparsa.

Parola gelida, che come un coltello di ghiaccio mi si pianta ripetutamente nel cuore, ferendomi.

Papà è distrutto. Lui ha avuto una vita molto difficile da piccolo.

Era ancora un bambino quando dei ladri sono entrati a casa sua, una sera che suo padre non era presente. Lui era per le scale, sua madre al pianterreno. Era accorsa subito, sentendo il rumore della serratura forzata. Vedendo il figlio per le scale, aveva cercato di dirgli di andarsene. Ma lui, paralizzato dal terrore, non si era mosso. Jacob, fratello di Thomas, stava dormendo.
I due scassinatori erano entrati all'improvviso in casa, senza vedere Tom, perché in penombra. La madre, però, cercava ancora di fargli capire che doveva fuggire. Ma lui niente.
A un tratto, i ladri si erano accorti del gioco di sguardi fra la madre e il figlio e così si erano resi conto che lì c'era pure un bambino. Uno dei due aveva salito le scale, puntando una pistola alla tempia del bambino, e aveva ordinato alla madre di portare loro tutte le ricchezze che possedevano. Il crudele uomo avrebbe ucciso il bambino, se non si fosse sbrigata.
La donna si era messa in mezzo, fra la pistola e il figlioletto. Ed era stata lei a morire quando il proiettile era partito.
I ladri erano fuggiti, perché ormai avevano fatto troppo baccano. Lasciando il corpo di quella che sarebbe stata mia nonna in una pozza di sangue.
Il padre, furente, era impazzito, incominciando a bere e drogarsi per superare il dolore della perdita. E aveva iniziato a indagare per conto suo sui due ladri, scoprendo cose che la polizia nemmeno sapeva.
Una notte, ubriaco, era andato nella casa dei due ladri, che era riuscito a scoprire dove si trovava. Era entrato in casa loro abbattendo la porta d'ingresso. E li aveva uccisi.
Quando però aveva visto un bambino piangere e abbracciare il cadavere del padre, si era ricordato dei suoi figli. Di Tom, che aveva vissuto una scena in tutto e per tutti simile. E schiacciato da un dolore di simili dimensioni, si era ucciso a sua volta.
Thomas era caduto nella depressione e nel mutismo più totali. Solo il fratello, dopo grandi sforzi, era riuscito a farlo parlare. A farlo tornare un bambino normale, ma molto triste. In colpa. Deluso dal padre.
Il padre adottivo si era affezionato molto al fratellino (più simpatico, disinvolto e sorridente). E aveva incominciato a picchiare Tom.
Quando Tom aveva 27 anni, poi, si era scoperto che una malattia grave al rene che aveva fin da piccolo si era aggravata. Sarebbe morto a momenti.
Una mattina, Jessica lo aveva scosso per svegliarlo. Ma lui non aveva aperto gli occhi. Era stato portato in fretta e furia in ospedale per un intervento e un trapianto. Ma la sua situazione era peggiorata ancora. Era in punto di morte. E mia madre, distrutta, si era buttata giù da un balcone come aveva fatto un uomo qualche ora prima di lei. Nella caduta, però, era rimasta impigliata a dei rami, che le avevano permesso di non morire sul colpo. A trovarla subito e a salvarla era stato l'ex fidanzato di Jessica e ex migliore amico di Tom, che non la vedeva da una decina di anni. Era stato sempre lui ad aver donato un rene a Thomas. Ed è lui ora il migliore amico della mamma e del papà. Nel tentato suicidio, mia madre aveva perso il bambino di cui era incinta.
Alla fine, sia lui che lei erano sopravvissuti, grazie a certi casi fortunati e più unici che rari.

Dunque, se io ora sono totalmente distrutta, bisogna pensare a lui. Mio padre. Che dopo tutto quello che aveva patito... Vedeva il suo grande amore sfuggirgli dalle mani.

Una sera l'ho sentito per sbaglio (non volevo origliare, in verità) mentre parlava al cellulare e le inviava l'ennesimo messaggio in segreteria. E mi sono commossa. Davvero. Mi sono resa conto che da soli loro due sono solo come frammenti. Insieme, invece, sono tutto. Completi.

E queste sono le parole che lui ha pronunciato. Parole che sono rimaste impresse nella mia mente, nella loro infinita dolcezza:
"Piccola mia, dove sei? Dimmelo che ti vengo a prendere. Subito. Sono qui per salvarti. E non ti abbandonerò mai. Ho mille difetti, mille caratteristiche dispregiative, ma una positiva ce l'ho: sono caparbio. E ti cercherò fino alla fine, perché come ti ho sempre detto e ripetuto, I'll be always with you"

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SPAZIO AUTRICE:
Scusate, è un capitolo corto e brutto, ma dovevo spiegare a chi non ha letto il prequel le parti principali di "Always with you❤️". Comunque, dal prossimo capitolo ricomincerò a scrivere sul serio, bene. Almeno, spero. Credo. Immagino. Posso.
Okay, basta. Sto iniziando a scrivere cavolate e devi smetterla.
Quindi... al prossimo capitolo, per un'altra novità! Leggete, votate, commentate, aggiungete negli elenchi di lettura, pubblicizzate e, soprattutto... SVAGATEVI E DIVERTITEVI LEGGENDO!

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