Capitolo 33 - Daisy

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James's pov
"Smettila di cercare la verità e accetta la nostra verità. Ti opponi, vuoi fare l'eroe? Va bene, ma qualcuno farà la fine di Daisy"

Sono paralizzato. Non bastano tutte le difficoltà che già ho, tutti gli ostacoli che si trovano sul mio cammino, no, eh?! Ora arrivano pure le minacce. Come se non fosse già tutto così incasinato...

Come cavolo devo comportarmi ora? Cosa devo fare?

Mi passo nervosamente una mano fra i capelli e cerco di riordinare le mie idee. Mi sporgo dalla finestra per vedere se c'è qualcuno, ma quella ragazza, quel vecchio e quella giovane coppia non mi paiono affatto sospetti.

Sarà stato... Simon? Beh, sarebbe anche possibile. Strano, ma possibile. Devo contemplare tutte le ipotesi, quindi devo valutare anche questa possibilità.

E poi c'è Black e ancora non capisco chi possa essere lui/lei...

Sono inquieto. Se continuo a cercare la verità, chi potrebbero colpire? A chi farei del male, anche se indirettamente?

Se solo Izzy fosse sveglia... Almeno potrei raccontarle tutto e lei certamente mi darà dei consigli.

Aspetta un secondo... Raccontarle tutto? Beh, posso raccontarle tutto anche ora, indipendentemente dal fatto che lei possa reagire oppure no. E chi lo sa, magari il suo corpo non riesce a muoversi, ma in verità è perfettamente cosciente!

Ho scoperto una parte importantissima della sua vita privata, una cosa intima, il suo più grande segreto, a quanto pare, e io? Che cosa le ho detto di me? Mi sono sempre lamentato di conoscerla troppo poco e poi sono il primo a tenerle nascosti aspetti importanti della mia vita. A partire da Daisy.

È arrivato il momento, ora, di svelarle tutto. Mi sembra tanto uno di quei momenti da film, in cui ci sono le scoperte sensazionali a proposito dei protagonisti. Peccato che non siamo in un film e che le 'scoperte sensazionali' siano gli avvenimenti peggiori della mia vita...

All'inizio sono impacciato: in fondo, è da un po' di tempo che non parlo con Izzy in coma e mi sento strano, stupido, in imbarazzo. Poi, però, capisco che l'unica persona che voglio sappia la mia vera storia è Izzy. L'unica, qui, di cui mi fido completamente.

Anche Simon sa parte della storia, perché lui c'è da sempre. O forse dovrei dire 'c'è stato'. È nato un mese e tre giorni dopo di me e io ero presente quando piangeva fra le braccia di sua madre. Non ricordo nulla, ma mi è stato raccontato che ci conosciamo da quando siamo nati. Letteralmente.

Non voglio raccontare tutto ciò a Beth, con cui ho una relazione così strana e non ben definita.

Con gli altri miei cari amici (Zoe, Miriam, William, Tiffany) non sono in un rapporto così intimo, da spiegare loro questi segreti.

E altri amici... Ne ho, certamente. Sono il ragazzo più popolare della scuola e almeno metà delle ragazze della scuola sono venute a chiedere il mio numero o di uscire con me. Ma di loro a me importa ben poco.

"Uhm... Non so da dove cominciare, Izzy... È così difficile parlare di cose simili e vedere te immobile, impassibile, così distante da me. Questa credo che sia la prima cosa che volevo dirti. E poi... Beh, niente, inizio a raccontarti, cercando di essere abbastanza chiaro. Innanzitutto, precisiamo: Daisy è mia sorella. Ha quattro anni in meno rispetto a me. Gli stessi miei occhi, ma capelli castani. Se la vedessi, credo che la riconosceresti subito, perché dal colore degli occhi, appunto, è facile intuire che siamo fratelli. I suoi capelli, invece, sono uguali a quelli di mia madre, mentre i miei sono come quelli di mio padre. Detto questo... Ti racconterò gli avvenimenti in ordine cronologico, d'accordo? Così è più facile per te da seguire il mio discorso così poco organizzato e coerente.

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