Capitolo 3

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- Presto, scappa! Idiota! - mi urla contro.

Mi alzo di soprassalto mettendomi a sedere. Mi guardo intorno e l'unica cosa che riesco a scorgere è il buio. Inizio così a riprendere fiato, respirando a stento e posando una mano sul petto. Lentamente, faccio quindi coincidere la mia guancia destra con la morbida superficie del cuscino, coprendomi interamente con le coperte e rannicchiandomi su di un lato.

Qualche ora dopo

Volgo il mio sguardo gonfio verso le finestre: sono ancora serrate. Faccio quindi per alzarmi, ma una tremenda fitta alla gamba mi impedisce di muovermi. Noncurante del dolore, tento nuovamente di raggiungere le stesse e, una volta arrivato a destinazione, le apro, venendo inondato da una potente luce. Volto il capo verso la sveglia adagiata nel comodino e leggo l'orario: le 4:25PM, 20 Gennaio.

"Oshiete yo oshiete yo sono shikumi wo
boku no naka ni dareka iru no?" intona il mio cellulare.

Iniziando quindi a porre un piede di fronte all'altro, mi dirigo verso quel piccolo congegno elettronico e, osservandone la schermata, noto che a chiamarmi è Oikawa. Lo afferro prendendolo delicatamente tra le dita e, premendo il tasto per rispondere, lo poggio sul mio orecchio.

- Pronto? -
- Kage-kun! Sono Oikawa! -
- Dimmi -
- Dove sei? Noi siamo tutti qui -
- Cazzo! Mi ero dimenticato! - sussurro cercando di non far intuire tali parole al mio interlocutore.
- Kage-kun? E' inutile sussurrare, ti sento lo stesso! -

Nell'udire le sue parole sento mancarmi il fiato ... come ha?

- Aspettate altri cinque minuti! Arrivo subito -
- Va bene amore! A tra poco! -
- Sì, e non mi chiamare amore! - dico alzando leggermente il tono di voce e accennando un debole sorriso.

Mi avvicino all'armadio e, afferrando una maglia nera, una felpa del medesimo colore e un paio di jeans grigi, mi vesto per poi dirigermi al luogo d'incontro. Esso si presenta come un vecchio edificio, abbandonato a se stesso e per metà diroccato. Il colore predominante è il grigio, affiancato da quello che vince su tutti gli altri ... il nero. Senza esitare entro all'interno della struttura e, superati alcuni corridoi, giungo in una stanza: sparse qua e là vi sono delle colonne, il pavimento è caratterizzato da enormi e profondi buchi, mentre al centro della stessa si erge un enorme tavolo. Punto lo sguardo verso quest'ultimo e noto che, effettivamente, tutti mi stavano aspettando. Oikawa è seduto su una delle sedie che circondano il bancone, Kuroo è poggiato al muro con le braccia conserte, Kindaichi è seduto sul tavolo e Tsukishima è affacciato dalla finestra.

- Finalmente, credevamo fossi morto! - esclama Kuroo sorridendo.
- Non rompermi il cazzo, ho avuto un contrattem... - urlo sorpassandolo e venendo interrotto.
- Vai a letto prima la prossima volta! - bisbiglia Tsukki coprendosi le labbra con il palmo della mano.

Velocemente lo afferro per il colletto della camicia e lo avvicino al mio viso.

- Tu non sai nulla di me feccia! Piuttosto pensa a quello che devi fare oggi! -
- Sentiamo Re, cosa devo fare oggi? -

Allento la presa e, separandomi da lui, mi siedo accanto a Oikawa. Così quest'ultimo, dopo essersi posizionato dietro di me, mi avvolge con le sue lunghe braccia sottili. Aspetto quindi il silenzio totale per cominciare a parlare.

- Le alternative possibili sono due - esordisco poggiando i gomiti sul tavolo.
- Ovvero? - domanda Kindaichi elettrizzato.
- La prima è la villa Kozume, abitata dal più ricco imprenditore di Tokyo -
- Interessante! - esclama Kuroo leccandosi il labbro superiore.
- L'altra invece? -
- Si tratta di un locale -
- Molto meglio la villa, sicuramente guadagneremo di più - dice il biondo sollevando le spalle.
- Non si tratta di un semplice bar. Apparentemente vi sono solo due piani, ma ne esiste un terzo, accessibile solamente attraverso una botola - affermo riprendendo fiato - Lì è nascosta una cassaforte! -
- Davvero? E come si arriva al passaggio? - chiede stupito Kuroo.
- Si trova nel bagno del personale -
- Come fai a saperlo? - chiede nuovamente il corvino.
- Vi siete dimenticati che ho Kindaichi! Inoltre dicono che il profitto nascosto al suo interno sia molto più consistente di quello della famiglia Kozume -
- Figo! - esclama Tsukki sistemandosi gli occhiali con la punta del dito medio.
- Dobbiamo organizzarci - riprende il castano posando il suo sguardo su di me.
- Credo sia opportuno sgomberare il locale e fare tutto con comodo - propone Kuroo avvicinandosi al tavolo e posando entrambe le mani sullo stesso.
- Meglio farlo di nascosto, fingendo di andare in bagno - obietta Kindaichi.
- Ve lo dico io cosa faremo! Domani si terrà nel locale una festa in maschera. Approfitteremo della stessa per sembrare dei semplici partecipanti, terremo le pistole sotto le giacche e alle 12:00AM in punto, daremo il via alla rapina. Tutto chiaro? -
- Ma non ... - interviene Tsukishima.
- Da quando hai il permesso di contraddirmi? - lo interrompo io guardandolo in cagnesco.
- Come vuoi te! -

Cala il silenzio.

- Fantastico! Allora è deciso? - spezza il ghiaccio "testa a carciofo".
- Cosa? - domando sorridendo sotto i baffi.
- Che andremo al bar? Siete tutti d'accordo vero? -
- Sì - rispondono gli altri in coro.
- Kage-kun! Come si chiama il locale? - afferma serio Oikawa prendendo la parola.

La visuale si sposta sul volto di Kageyama, inquadrato in primo piano. I suoi occhi sono ridotti a due minuscole fessure, mentre la sua bocca ritrae un sorriso ampio e malsano.

- Dori-Night Club -

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Avevo promesso di scrivere di più e invece non ho mantenuto la promessa ... Speriamo di farlo nel prossimo capitolo!!! (°ー°)

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