Capitolo 8

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Subito viene inquadrato il vecchio edificio abbandonato, sede ufficiale degli incontri della banda e, come da programma, tutti i membri sono presenti alla riunione.

- Adesso mi dovete delle spiegazioni! - esclamo mettendomi a sedere, per poi accavallare le gambe.

Cala nuovamente il silenzio, come se ognuno sapesse il grave rischio che avrebbe corso del caso in cui avesse proferito parola.

- Primo! Chi cazzo è stato a uccidere quelle persone? -
- Io -
- E perché lo avresti fatto biondino? -
- Perché altrimenti quel buttafuori avrebbe ucciso me. Semplice -
- E la coppia? -
- Io e Kindaichi -
- Bene! Mi complimento con te Oikawa! Davvero eccezionale - urlo quest'ultima parte avvicinandomi e prendendolo per il colletto della felpa.
- Non volevo, mi sono solo difeso -
- Lei, cosa c'entrava? -
- Chiedilo a Kindaichi! -
- Si è solo messa in mezzo. Io avevo sparato al suo ragazzo -
- Siete degli incompetenti! - ringhio sbattendo la mia vittima al muro.
- Kage-kun, mi fai male! -
- Smettila di fingere! -
- L'unico che sta fingendo qui sei tu - sussurra cambiando subito espressione, divenuta tagliente come una lama.
- Chi ti ha dato il permesso di rispondermi in questo modo? -

Non risponde, al che digrigno i denti e abbasso lo sguardo, stringendo la maglia del castano tra le mie falangi.

- Secondo! Kuroo, perché non hai seguito il piano? - urlo nuovamente, allentando però la presa.
- Perché? Me lo chiedi anche? Quel ragazzino era così invitante - afferma leccandosi il labbro superiore.
- Sei un deficiente -
- Scusami! Non lo farò più -
- Lo spero per te! -
- Amore! -

Sentendomi chiamare alzo gli occhi, fulminando Oikawa con lo sguardo.

- Che vuoi? -
- È inutile rimuginare sul passato -
- Hai ragione! Ascoltatemi bene - esclamo lasciando andare Oikawa - Il nostro prossimo obiettivo è la villa Kozume -
- Cosa? - chiede Kuroo agitato.
- Hai sentito bene! -
- Non possiamo, li c'è ... -
- Non mi frega un cazzo delle tue scappatelle amorose, chiaro? Abbiamo perso un'occasione, dobbiamo sfruttarne una seconda -
- Ma ... -
- Niente ma. Questo è un ordine -
- Allora scordati che parteciperò! -
- Fa pure quel che vuoi, ma sappi che poi sarai fuori per sempre! -
- Non mi importa! -
- Che c'è? Ti sei affezionato a quel moccioso? -
- E se anche fosse? -
- Da come parlavi, sembrava fosse solamente un gioco -
- Tu forse te lo sei dimenticato: io non prendo nulla come un gioco -
- Sei fuori! - sibilo maledicendomi subito dopo per averlo fatto.
- Con molto piacere! -
- Vaffanculo! - sbraito tirando un forte pugno sulla ruvida parete dell'edificio.
- Adesso calmati - mi rassicura il castano posando una mano sulla mia spalla - Noi non ce ne andremo -

Quelle parole, sussurrate al mio orecchio sinistro, rimbombano nella mia mente.

Come poteva dirlo con tanta certezza? Tutti quelli che ho amato se ne sono andati: amici, parenti ...

- Torniamo a noi - comando con tono cupo e privo di emozioni.

Lentamente faccio scivolare la mano del mio ragazzo lungo l'intera lunghezza del braccio, al fine di separarlo da me e giungere nuovamente di fronte l'enorme tavolo posto al centro della stanza. Poggio dunque le mani sul bancone e inizio a parlare.

- Il nostro obiettivo è uno soltanto: la cassaforte della villa. Kindaichi mi affido a te per la ricognizione, esponi ciò che hai scoperto! -
- Bene - esclama posando sul banco quella che sembra una mappa.
- Questa è la planimetria dell'abitazione: vi sono solo due piani, caratterizzati da un totale di dieci stanze. Partendo dall'entrata ... - fa una piccola pausa, indicando una piccola apertura sulla sinistra - è possibile scorgere un giardino di circa trenta metri. Esso dispone di garage e due piscine: una stile olimpiadi e l'altra addetta all'idromassaggio. All'interno, seguendo l'ordine dei vani, abbiamo il salone. Alla sua sinistra si trovano due bagni, uno per gli adulti, uno per i bambini. A destra si ergono invece la cucina e un ulteriore salotto, destinato ai giochi da tavolo. In quanto alle camere, sono complessivamente due: una matrimoniale e una singola; il che mi fa dedurre abbiamo un solo figlio. Vi sono poi tre stanze interamente adibite alla sistemazione degli abiti, una per ogni membro della famiglia -
- Interessante! Ottimo lavoro Kindaichi! -
- Grazie signore! -
- Suppongo che la cassaforte si nasconda nel ripostiglio del capofamiglia - ipotizzo posando una falange in corrispondenza della stanza.
- È il posto più sicuro - aggiunge Oikawa.
- E poi, solo lui può accedervi - continua Tsukishima.
- Perfetto, adesso assegnerò a ognuno di voi un compito da svolgere -
- Sì Re! - rispondono in coro i restanti membri.
- Tsukishima, dovrai addormentare i membri anziani della famiglia; Kindaichi tu ti occuperai del ragazzo e Oikawa ... - esercito una piccola sospensione del fiato - Tu verrai con me -
- Dove esattamente? -
- Avrai l'onore di assistermi nello scassinare la cassaforte -
- Quale fortuna, mio caro amante! - dichiara inchinandosi e porgendomi la mano.
- Alzati - bisbiglio imbarazzato.
- Ai suoi ordini -

***

- Cazzo! Rispondi! -

Il cellulare continua a vibrare e, a ogni squillo, il cuore del corvino perde un battito. Poi, finalmente la sua calma e dolce voce, giunge all'orecchio del giovane.

- Kuroo -
- Ehi! Kenma, volevo chiederti una cosa -
- Dimmi -
- Ti andrebbe di venire a cena a casa? Ho preparato la pizza! -
- Dici sul serio? -
- Non mi credi? - domanda sorridendo.
- Certo che ti credo, a che ora posso venire? -
- Adesso! - esclama impulsivamente.
- Okay! Allora a tra poco! -
- Cerca di sbrigarti -
- Va bene, ciao! -
- Ciao! -

Kuroo tira così un sospiro di sollievo, felice di essere riuscito a salvare quella persona che, sin dal primo sguardo, gli aveva rapito il cuore.

Trascorsi dunque quindici minuti, un rumore proveniente dal citofono, viene percepito dal corvino.

- Arrivo! - urla cercando di farsi sentire - Kenma! - esclama non appena lo vede sbucare di fronte ai suoi occhi - Entra, presto! -

Il biondo solca pertanto l'uscio della porta, ma bloccandosi di colpo afferra la manica del maggiore.

- Ecco ... posso farti una domanda? -
- Certo, dimmi pure! -
- A te ... insomma ... - esita il minore facendo combaciare le punte di entrambi gli indici.

Kuroo sgrana così gli occhi: godere di quella visione provoca infatti al suo corpo stimoli non del tutto casti ... anzi, privi di ogni forma di purezza. Egli, non riuscendo allora a dominare tali impulsi, afferra l'altro per i polsi e, dopo averlo spinto verso il muro, gli fa dono di un bacio dato con foga. Entrambi iniziano così una danza dettata dall'ardore e la passione che incombe nei loro cuori. Poi però, in assenza d'aria, sono costretti a separarsi.

- Kuroo, ti sta-stavo facendo una domanda -
- Scusami, mi sei mancato! -
- A te, piacciono gli uomini? - domanda facendolo rimanere basito.
- A me piaci tu! - risponde sincero.
- Devo prenderlo come un sì? -
- Sì -

I due cominciano così a privarsi dei vestiti, fin tanto da rimanere nudi sulla superficie del pavimento. Nel giro di pochi secondi infatti, i loro corpi si uniscono, spinti dal desiderio di divenire uno.

- Ah, Kuroo! -
- Kenma, dillo di nuovo ... il mio nome! -
- Kuroo! -
- Ancora -
- Ku... Ah! Ku-Kuroo! Di più! - lo stimola il biondo inarcando la schiena.
- Come preferisci! - acconsente il corvino aumentando la velocità, fino al momento in cui, entrambi, cedono all'orgasmo - Sai? Credo di essermi innamorato di te! -
- Da-davvero? - domanda Kenma con le lacrime agli occhi.
- Sì! -
- Anche io! - sussurra in risposta.

"D'ora in poi, ci sarò io al tuo fianco ... te lo prometto!" queste erano le parole sussurrate da Kuroo all'orecchio del ragazzo, parole che, mai sarebbero state infrante, perché lui ne era consapevole ... l'Amore aveva bussato anche alla sua, di porta!

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