Capitolo 7

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Il giorno seguente Kageyama, guidato dal desiderio di vedere Hinata per una seconda volta, decide di chiamarlo subito dopo aver terminato il pranzo, ma nell'esatto istante in cui il corvino afferra il dispositivo, posto in precedenza sul tavolo della cucina, esso inizia a vibrare.

- Hinata! -
- Ehi! -
- Ciao! -
- Avevi promesso che mi avresti chiamato! -
- Stavo giusto ... Lo avevo semplicemente detto! -
- Sei cattivo! -
- Moccioso, hai voglia di farmi innervosire? -
- Scusami! -
- Comunque, alla fine sei riuscito a parlare con quel Kenma? -
- L'ho chiamato questa mattina e abbiamo parlato: sta bene ora! -
- Meglio così -
- Allora Kageyama, dove andiamo oggi? -
- Me ne stavo quasi dimenticando! Ti piace il gelato? -
- Sì! Da morire! - esclama il rosso, formando un grande sorriso sul volto.
- Perfetto! Hai presente il parco di ieri sera? Incontriamoci lì, tra un'ora! -
- Bene -
- A dopo -
- A dopo - rispondo concludendo la chiamata.

Non faccio però in tempo a chiudere che la suoneria del cellulare giunge per la seconda volta ai miei orecchi. 

- Cosa vuoi? -
- Mi stai facendo preoccupare! Non ci sentiamo da ieri! -
- Non rompere, ho da fare -
- Ma Kage-kun io mi sto solo ... -
- Falla finita! -
- Kageyama, che succede? -
- ... -
- Se c'é qualcosa che ti tormenta dimmelo! -
- ... scusami, sono nervoso -
- Scuse accettate! Stasera vieni a casa mia, è passato tanto tempo! -
- Oikawa! Smettila di dire certe cose! Sono passati solo due giorni! -
- Io non ti ho detto nulla! Comunque ci vediamo dopo. Vieni quando vuoi! -
- A dopo! -

***

Colmo d'ansia, continuo a fissare l'orologio stretto sul mio polso.

- È in ritardo -
- Kageyamaaa! -

Sentendomi chiamare, volto l'intero busto verso destra e, nel vedere Hinata, sento aumentare i battiti.

- Scusa il ritardo -
- La prossima volta niente scuse! -
- Davvero ci sarà una prossima volta? - chiede felice e allo stesso tempo incuriosito.

Rimango basito ... come ho potuto dire "la prossima volta"?

- Forse - bisbiglio arricciando il naso, accorgendomi di avere le goti visibilmente arrossate.
- Yeeeee! - esclama saltandomi al collo.
- Hi-Hinata, che cavolo fai? -
- Sono così felice! -
- La-la gente, ci sta gua-guardando! - balbetto più che imbarazzato!
- Allora dove mi porti? - domanda alzando lo sguardo e separandosi da me.
- Seguimi - gli ordino riprendendomi subito dopo.

Iniziamo così a incamminarci, fino a giungere di fronte a un edificio dalle pareti rosa pastello e le finestre azzurre. Di fronte allo stesso vi sono invece molteplici tavolini contornati da sedie. Entriamo dunque al suo interno e, ad accoglierci, è una giovane corvina e sinuosa.

- Salve! -
- Io sono Kiyoko. Posso aiutarvi? -
- Vorremmo un gelato -
- Perfetto, chiedete pure a Hitoka, la ragazza dietro il bancone -

Sposto lo sguardo verso quest'ultimo e noto fare capolino una corta chioma bionda. Essa delinea i tratti delicati del suo volto, facendola apparire molto fragile. La giovane sposta il suo sguardo nella nostra direzione e subito le si illuminano gli occhi.

- Hinata! - urla correndo verso di lui.
- Ehi! Come stai? -
- Io bene, tu? -
- Tutto alla grande! -
- È da un po' che non ci vediamo! -
- Vero, saranno passati due mesi! -
- Come va a scuola? -
- Ecco, in verità ... Ho i corsi di recupero! -
- Cosa? -
- Già, matematica proprio non la capisco -
- Almeno hai recuperato inglese! -
- Sì! Comunque, lui è Kageyama - dice presentandomi.
- Piacere - afferma lei sorridente nel porgermi la mano.
- Piacere mio -
- Oh mio Dio che sbadata! Venite, vi preparo i gelati -

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