Capitolo 12

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- Prometti che non mi giudicherai e che rimarrai al mio fianco? - domanda il biondo incrociando le gambe e sedendosi sul prato del giardino.
- È ovvio! Sei il mio migliore amico - risponde il rosso abbracciando il suo compagno da dietro.
- Mi sono fidanzato - dice tutto d'un fiato, attendendo un cenno di vita da parte del coetaneo.
- Davvero? Davvero? Davvero? - chiede entusiasta sgranando gli occhi e sedendosi sull'altalena posta di fronte alle sue iridi.
- Sì - conferma visibilmente imbarazzato.
- E perché dovrei giudicarti? -
- Perché ... ecco ... -

Punto di vista di Hinata

Il mio cuore non smette di accelerare i battiti: sono molto felice per Kenma e non vedo l'ora di sentire il nome della sua anima gemella.

- Dai, dimmelo! -
- Non è una ragazza -
- Chi? -
- La persona con la quale mi sono fidanzato -
- E allora? Dimmi il suo nome! -
- Kuroo - afferma facendo una pausa - Aspetta, non hai intenzione di screditarmi? -
- Perché dovrei? -
- Non è sbagliato vero? -
- Per quale motivo dovrebbe esserlo? -
- Forse perché siamo due ragazzi, insomma ... -
- Ti confesso un segreto -
- Ovvero? - domanda avvicinandosi a me.
- Da bambino anche io amavo un ragazzo: ora non ricordo il suo nome, o il suo volto ... ma quello che provavo per lui era davvero molto forte! -
- Dici sul serio? -
- Mhmh! - annuisco - Forse l'avrò incontrato quando andavo all'asilo e, avendolo perso di vista, ho dimenticato i suoi tratti somatici. L'unica cosa che riesco a sentire è che il mio amore per lui era molto, molto forte ... qui dentro - continuo indicando il petto con la mia mano.
- Wow! -
- E ti dirò di più: mi piace un ragazzo, credo -
- Non ci credo! Anche tu, un altro ragazzo? Come si chiama? -
- Kageyama, l'ho incontrato qualche giorno fa -
- E già lo ami? -
- Non ho detto di amarlo, però sento che qualcosa sta nascendo dentro il mio cuore ... è una sensazione strana ... mi fa star bene -
- Si chiama amore Hinata -

Improvvisamente appare di fronte ai miei occhi un'immagine raffigurante il volto del corvino e subito sento le mie goti essere arse dalle fiamme.

- Impossibile, una persona devi conoscerla per poter dire di amarla ... -
- Anche io lo conosco da poco, ma i sentimenti che provo per Kuroo sono molto profondi - sentenza il biondo portando entrambe le mani al petto.

Nel sentire le sue parole percepisco piccole goccioline salate imperlare la mia fronte.

- Ho intenzione di scoprirlo -
- A mio parere devi solo accettarlo - risponde afferrando le mie mani sudate.
- Grazie Kenma! Ti voglio bene! - sussurro abbracciandolo.
- Anche io! - bisbiglia stringendomi tra le sue braccia. - Hinata ... - dice richiamando la mia attenzione - ... è successa una cosa ieri ... - aggiunge separandosi da me e divenendo serio e cupo in viso.

Perché ho questo brutto presentimento? Perché non mi sento tranquillo?

- Questa mattina, quando sono rientrato a casa, c'erano degli agenti. Mamma era sul divano, e piangeva; papà accanto a lei, era intento a fasciarsi un polpaccio. Maledetti ladri ... -
- Come sono riusciti a ... ? -
- Non ne ho idea. I miei hanno solo detto che, dopo averli addormentati, hanno rubato tutti i soldi dalla cassaforte -
- Sono perfino riusciti ad aprirla? -
- Il problema è che non sono stati in grado di scoprire chi fossero: avevano il volto coperto ed erano ben organizzati. Sono stati abili -
- Merda! I tuoi stanno bene? -
- Sono sollevati del fatto che io non ero con loro -
- Per fortuna! - esclamo liberato da un enorme preso - A proposito, dove sei stato tutta la notte? -
- Secondo te? -
- Eri a casa di Kuroo? -
- S-sì - balbetta con le goti velate di rosso, per poi puntare il suo sguardo sull'orologio tenuto sul polso sinistro - Cavolo sono già le 5:00PM! Devo tornare a casa -
- Va bene ... ti accompagno alla porta -

I due si dirigono così di fronte all'uscita e, una volta fatti i saluti, si separano: uno verso la sua dimora, l'altro verso la villa che, la sera precedente, era stata violata dalle mani dei suoi futuri compagni.

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