Capitolo 31

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- Quello che dobbiamo fare è molto semplice: è accaduto molte volte e non credo sia un problema farlo di nuovo. Sapete che non accetto scuse, che pretendo ordine e che si seguano poche e semplici regole - 

Punto di vista di Oikawa

- Sì - rispondono in coro.
- Bene! In ballo c'è una cifra abbastanza compromettente. Giochiamoci tutto e non perdiamo niente -
- Sì - replicano all'unisono.
- Preparatevi e andate, i-io vado un attimo a recuperare lo zaino - dico nel tono più convinto e autorevole possibile.

Velocemente, mi lancio quindi verso il corridoio e, portando una mano alla bocca, cerco di correre in maniera rapida verso l'ultima stanza della fabbrica. All'interno della stessa  si trovano degli armadietti, di cui uno soltanto è rosso.

- Era qui che teneva le sue armi - sussurro una volta entrato.

Chiudendo pertanto la porta alle mie spalle, scivolo con la schiena sulla sua superficie grigia e ruvida, mi raggomitolo tra me e inizio a piangere.

Mi sento vittima, vittima del ricordo. Sono sicuro di non amarlo ancora, ma allora perché al solo pensiero ...?

Mi ritrovo allora a singhiozzare con lo scopo di sfogarmi, fino a quando sento qualcuno bussare in maniera violenta.

- Apri -
- Chi ... -
- Oikawa apri, adesso - ripete quel qualcuno.
- Iwa-kun? -
- Se non apri entro tre maledetti secondi la sfondo -
- Ma ... -
- Tre ... due ... -
- Aspetta! -
- Uno ... -

Con una rapidità mai acquisita prima, mi accingo impaurito ad aprire la porta, per poi trovarmi faccia a faccia con il castano.

- Perché cazzo stai piangendo? -
- Porta rispetto: sono io il tuo R... capo -  lo sgrido quasi sul punto di pronunciare la parola Re.
- Perché ti ostini a soffrire per lui? -
- Non è come pensi -
- E invece sì. Oikawa basta pensare al passato, guarda al futuro -
- No! -
- Fino a quando avrai intenzione di prenderti in giro? -
- Non lo sto facendo e non l'ho mai fatto. Tu non mi conosci, tu non sai niente di me - urlo stringendo i pugni e sbattendone uno sul muro.
- Sono cinque anni che ci conosciamo. Credi che non abbia capito chi è davvero Oikawa? Lo sai che forse sei proprio tu quello che non vuole conoscersi, accettarsi e rispettarsi -
- Smettila, tu non puoi capire! -
- E tu smettila di nasconderti dietro quella maschera! - biascica con i nervi tesi.
- Io non ho nessuna maschera! -
- Bugiardo! -
- E che ci posso fare se tutti quelli che amo mi abbandonano?! - urlo facendo scendere una gocciolina salata dal suo giaciglio, strizzando gli occhi.
- Se ti guardassi intorno capiresti che qualcuno sarebbe anche disposto a morire per te - grida furioso.
- Chi? Dimmelo? Chi? -
- Io stupido, io - sbotta prendendomi per il colletto della camicia e sbattendomi sul muro - Non lo capisci vero? Sei sempre così focalizzato su quel cazzone di Kageyama, mentre tutto il mondo farebbe di tutto per averti. Sei così cieco, così stupido ... e così maledettamente affascinante. Io ti amo e ti prometto che - si interrompe abbassando il tono di voce - se ricambierei questo mio sentimento, mai e poi mai mi permetterò di tradirti -
- Grazie Iwa-kun - singhiozzo saltandogli tra le braccia.

Improvvisamente però le emozioni celate nel mio animo mutano e, percependo una fiamma ardere nel mio petto, mi separo dal castano per poi posare le mie labbra sulle sue, in modo delicato. Lui in risposta mi cingi i fianchi, facendo in precedenza scendere le sue mani lungo il mio busto. Continuiamo allora a baciarci, ma accorgendoci della porta ancora aperta ci avviciniamo a essa per chiuderla.

- Oikawa - attira la mia attenzione - Posso? - chiede poi afferrando la cinta dei miei jeans.
- Mhmh - annuisco nervoso.
-Allora -

Non pronunciando altre parole si presta a slacciarla e io, oramai intrappolato tra la superficie del muro e il corpo del mio amante, mi ritrovo a sussultare.

- Iwa-kun, sbrigati ... Ah! -
- Ehi, non gemere. Potrebbero sentirci - mormora sfiorando con il pollice il mio labbro inferiore.
- Non mi importa - 

Non riesco a riconoscere me stesso: cos'è questo sentimento? Cos'è questa strana emozione che avevo giurato di dimenticare?

Invasi dunque della libidine i giovani si apprestano a riprendere la loro danza, fin quando Iwaizumi non decide di privare l'altro del capo inferiore.
Le iridi delicatamente serrate, i loro nasi a contatto, le loro goti arrossate, le loro bocche prossime a unirsi: questi sono gli elementi che li contraddistinguono.

- Sei bellissimo! - dico completamente fuori controllo.
- Anche tu - ricambia lui avvicinandosi e sfiorando con un palmo il mio membro pulsante.

A quel contatto fugace, non posso far altro che inarcare la schiena e gemere il nome del mio compagno.

- Come siamo sensibili - esclama con aria maliziosa.
- Non mi provocare stronzo -
- E chi ti sta provocando? -
- Malede... Ah! - ansimo bloccandomi nel sentire la sua lingua percorrere la mia intera lunghezza.

Quest'ultima, divenuta oramai preda della sua morbida cavità orale, freme a ogni gesto e movimento del moro, imperterrito a stuzzicare la mia nuda intimità.

- Se insisto così ... io - tento di pronunciare una frase di senso compiuto.
- Cosa? Tu cosa Oikawa? - chiede malizioso incrociando le mie iridi colme di piacere.
- Ah! Non riesco a trattenermi ... Sto per v... -
- V...? -
- Venire - rispondo sporcandogli il perverso volto con il mio bianco seme.

Spostando allora lo sguardo di lato, mi copro gli occhi con l'incavo del gomito, troppo imbarazzato per poterlo guardare.

- Ehi, guardami - sussurra dolce.
- No -
- Guardami dai - ripete.

In modo non per nulla repentino mi accingo dunque a scoprire la mia vergogna e, non appena lo vedo leccare sensualmente il liquido posto sulle sue labbra, percepisco le guance andare a fuoco al che, con entrambi i palmi sul viso, mi raggomitolo al suolo.

- Ti amo scemo -
- Ti amo anche io -

***

La stanza che fa da sfondo è la camera del castano. Quest'ultimo, avvolto completamente dalle coperte e dalle tenebre, è intento a divincolarsi tra le lenzuola. D'un tratto però, imperlato di sudore, si sveglia di scatto: i suoi occhi sono sgranati, il suo cuore palpitante e la sua bocca di poco aperta.

- Un sogno ... era tutto un sogno -

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