capitolo 9

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Severus gemette, tormentato, invocando la beata liberazione della morte. Non poteva credere di essere stato così stupido da farsi catturare in questo modo. Avrebbe dovuto saperlo. Lo aveva saputo. Ma in qualche modo era stato distratto, aveva abbassato la guardia, e questo era il risultato.

Severus era sopravvissuto ai tormenti di suo padre, dei suoi compagni di Casa, dei Malandrini e di Voldemort. Aveva sofferto sotto Cruciatus più volte di quante ne volesse ricordare, senza parlare delle minori - ma ancora tormentose - maledizioni Oscure, degli incantesimi umilianti e dolorosi e, certamente, della preferita dai Babbani, la forza bruta. Probabilmente aveva sopportato più punizioni che qualunque altro mago vivente (eccezion fatta per quelli che godevano di questo genere di cose), e la sua tolleranza al dolore era notevolmente alta. Ma non alta abbastanza. Non per questo.

Ricacciò indietro un singhiozzo di angoscia. Non avrebbe pregato. Non avrebbe gridato. Nn avrebbe dato al suo torturatore tale soddisfazione. Anche mentre si contorceva sotto la bacchetta di Voldemort, non aveva pianto cercando pietà, e non avrebbe cominciato ora. Sicuramente avrebbe presto perso conoscenza...

La sola cosa che gli restava era la vendetta. Era ciò che lo teneva aggrappato alla vita, che lo preveniva dal cercare veramente la liberazione del suicidio. Questa era tutta colpa di quel disgraziato moccioso Potter, e, fosse stata l'ultima cosa che faceva a questo mondo, Severus avrebbe preteso una dannata retribuzione dal demonietto.

Vide il suo torturatore avvicinarsi, uno scintillio entusiasta nello sguardo, e pregò per la liberazione. Per favore, per favore, basta. Per favore - una Passaporta. Un massiccio aneurisma. Il ritorno del Signore Oscuro. Qualunque cosa che mi salvi da questa agonia.

"Severus!" esclamò Albus Silente, felice. "Guarda! Hanno una versione degli scacchi magici, ma con il Quidditch! Harry la amerà! Vuoi provarla?"

Severus ancora non riusciva a credere di non essere stato sufficientemente intelligente da mentire, quando il Preside l'aveva visto lasciare il castello, quella mattina, e aveva chiesto dove stesse andando. Avrebbe dovuto sapere che Silente avrebbe insistito per accompagnarlo nel giro di compere per attrezzare la nuova stanza di Harry, e avrebbe dovuto aspettarsi che la pazza vecchia folaga avrebbe trasformato quella che avrebbe dovuto essere una breve, efficace missione in infinite, infernali ore.

Nessun negozio venne saltato. Il perché Silente pensasse che avevano bisogno di esaminare mobili da cucina era sfuggito del tutto a Severus: immaginava che Potter avrebbe partecipato all'83esima Annuale Gara di Dolci (sopran)Naturali? Avevano di fatto speso oltre un'ora in un fottuto negozio di biancheria, ponderando sul fatto che Harry potesse preferire dragoni o ippogrifi sulle sue lenzuola. O, per meglio dire, Albus aveva ponderato sulle lenzuola e Severus aveva ponderato sulla possibilità di randellarsi fino a svenire. E, dopo che il vecchio suonato aveva finalmente optato per gli ippogrifi, avevano ricominciato tutto da capo sul colore dei tendaggi. Severus aveva puntualizzato - con le ultime tracce del proprio autocontrollo - che lui viveva in un sotterraneo. Un sotterraneo senza finestre, ma questo aveva semplicemente fatto spostare Albus dai tendaggi ai tappeti.

Davanti al Magico Negozio del Corpo, Piton aveva pensato, al principio, che potesse vendere qualche genere di pornografia magica: ed era stato sul punto di mettersi a discutere con Albus sul fatto che, mentre Harry poteva essere un ragazzo in crescita con una naturale, salutare curiosità, Piton non aveva intenzione di incoraggiare quel genere di cosa. Ma poi aveva realizzato - con suo infinitamente più grande orrore - che era una specie di stravagante negozio di accessori per la toeletta nel quale nessun uomo che si rispettasse, mago o Babbano, si sarebbe mai fatto sorprendere neanche da morto. Nel mezzo di quello che sembrava essere un milione di differenti saponi, lozioni, shampoo, creme, ciprie e cosmetici (per non nominare attrezzature dall'aspetto vagamente osceno sulla funzione delle quali Piton non voleva pensare), Albus cominciò un lungo dialogo con la strega dietro al bancone. Severus si nascose meglio che poté tra l'ingombrante, aromatica mercanzia - il negozio faceva sembrare vuoto quello di Ollivander - e sperò in un attacco di Mangiamorte.

Harry's new homeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora