capitolo 34

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“Avanti!” Li chiamò Black. “Ho tirato fuori qualche ricordo per far vedere ad Harry le nostre forme da Animagus. Andiamo.”
“Meraviglioso,” brontolò Piton mentre Remus e lui si alzavano dal divano. “Percorrere la Strada della Memoria con i Malandrini. Proprio come volevo trascorrere il pomeriggio.”
Anche troppo in fretta dal punto di vista di Piton, tutti e quattro si trovarono immersi nel ricordo, guardando un grosso cane e un cervo giocare in una radura nella Foresta Proibita. Improvvisamente un ululato attraversò la notte ed Harry si aggrappò alla mano di Piton. “Cos'era quello?” chiese nervosamente.
“Forse questa non è stata una buona idea,” disse Remus, andando leggermente nel panico al pensiero della reazione di Harry. “Questo non può essere piacevole per Severus -”
Piton era impegnato a non farsela sotto per il terrore, ma non aveva intenzione di farlo sapere agli idioti Malandrini. “Sto bene.”
“E' davvero solo un ricordo?” bisbigliò Harry, il viso bianco per la paura.
“Sì,” lo rassicurò Piton, cercando di convincere sé stesso allo stesso tempo. “Non puoi essere ferito.”
Harry pareva ancora incerto, e si avvicinò di più. Come sempre, Piton trovò che era più facile fingersi calmo quando quelli intorno a lui erano pietrificati. “Non sei in pericolo,” disse ad Harry fermamente.
“L-lo so,” assentì Harry con un'assoluta mancanza di sicurezza nel tono; poi, il lupo mannaro entrò nella radura.
Il cane e il cervo si mossero immediatamente per raggiungerlo e, con gran sorpresa di Piton, il lupo mannaro saltellò giocosamente in avanti, piuttosto simile a un cucciolo nel suo entusiasmo. “Lunastorta, sei tenero,” disse Harry, sorpreso, avvicinandosi un po' per poter vedere meglio.
Remus si rilassò visibilmente. “Non dimenticarti mai che in questa forma sono molto, molto pericoloso, Harry. Se mi accorgo dell'odore di un essere umano divengo... ossessionato.”
“Ma non c'è qualcosa che aiuti?” Harry alzò gli occhi verso il suo professore. “Non abbiamo studiato una pozione che fa qualcosa per i lupi mannari?”
“L'Antilupo,” Remus annuì. “Mi aiuta a mantenere una mente umana ma, anche con quella, rimango molto pericoloso e inaffidabile, Harry. Non avvicinarti mai a me durante la luna piena. Non importa per quale ragione. Mi dovrai colpire con unoStupeficium se mai mi vedrai in questa forma fuori da un ricordo. Hai capito?” Per una volta il gentile mago parve molto severo.
Harry annuì seriamente. Gettò un'occhiata al suo professore. “Ma tu ti assicuri che lui abbia la sua pozione, giusto?”
Piton annuì, ancora sorpreso nello scoprire che trovava il lupo mannaro piuttosto tenero in questo ricordo. Certo, tutti i suoiricordi della maledetta bestia avevano luogo mentre questa cercava di strappargli la milza, non mentre stava giocando al tiro alla fune con un ramo secco insieme alla forma canina di Black. “Sì. Ma questo non cambia ciò che il signor Lupin ti ha appena detto. Tu gli obbedirai in questo.”
“Va bene,” disse Harry, suonando un po' esasperato. “Sai, non è come se fossi stupido o qualcosa del genere. Perché vi comportate tutti come se non ne sapessi abbastanza da stare alla larga dalle cose pericolose?”
Piton inarcò un sopracciglio. “Era un altro studente del primo anno quello che si è quasi schiantato contro le mura del castello? Che si è offerto di affrontare da solo un troll? Che ha lanciato un vaso da notte a -”
“Va bene, va bene,” lo interruppe Harry, rosso in viso. “Prometto, d'accordo?”
Piton si esibì in un sorrisetto, prima di tornare ad osservare il ricordo. Era davvero piuttosto stupefacente che tre studenti fossero riusciti nella trasformazione in Animagus senza alcun aiuto da parte dei professori, per non parlare dell'essere riusciti ad aiutare a controllare un lupo mannaro per sette anni.
“Ewww!” Gridò Harry, indicando. “Felpato, hai un ratto sulla testa! Ti farà la pipì addosso!” Poi, lo guardò più attentamente. C'era qualcosa in quel ratto...
“Felpato! Dove hai la testa?” Domand Remus, riducendo la sua voce ad un furioso sussurro. “Perché hai mostrato ad Harry un ricordo con dentro Peter?”
“Non ci sono poi tanti ricordi di noi nelle nostre forme dove Peter non sia presente,” replicò Sirius sulla difensiva.
“E quella volta che ha avuto il vaiolo di drago? O il mese in cui è stato in punizione con Gazza per -”
“Va bene, d'accordo, ce n'era qualcuno,” brontolò Sirius.
Piton alzò gli occhi al cielo mentre i due bisticciavano. Idioti. “Torna qui,” chiamò Harry, che si era spostato per vedere meglio gli animali che rotolavano sul terreno. Anche se sapeva che si trattava solo di un ricordo, la vista di Harry così vicino a un lupo mannaro gli faceva accapponare la pelle.
Harry trotterellò indietro, ubbidiente, la fronte aggrottata nella perplessità. Si aggrappò al gomito di Sirius, interrompendo la sua discussione con Lupin in corso. “Come mai avevi Crosta con te?”
“Chi?” chiese Sirius.
“Crosta. Il ratto di Ron. E' seduto sulla tua testa.”
“Quello non è Crosta, Harry. Quello era un altro studente la forma di Animagus del quale era un ratto. Il suo nome era Peter Minus, anche se noi lo chiamavamo Codaliscia. Era... un nostro amico, all'epoca,” disse Remus, cautamente.
Harry scosse la testa. “Quello è Crosta.”
Sirius negò. “No, è Codaliscia. Lui è -” Lanciò un'occhiata a Piton, prima di proseguire dopo aver ricevuto il cenno d'assenso dell'uomo “- è la persona che ha tradito i tuoi genitori, Harry. Era il loro Custode Segreto, e ha detto a Tu Sai Chi dove trovarli.”
“No,” insisté Harry. “Quello è Crosta. Voglio dire, ha ancora un dito e tutto, e il suo pelo non è così grigio, ma quello è il ratto di Ron.”
“Harry, i ratti si assomigliano tutti molto,” obiettò Remus.
Harry si rabbuiò in viso. “Ho detto...” iniziò, la voce che cominciava ad alzarsi pericolosamente: ma, prima che potesse lanciarsi in un'esclamazione a piena forza, Piton lo interruppe.
“Che cos'hai detto riguardo al suo dito?”
Distratto dalla domanda, Harry alzò gli occhi verso il suo tutore. “A Crosta manca un dito. Ron dice che è sempre stato così, sin da quando Percy l'ha trovato tanti anni fa.”
Gli uomini si scambiarono un'occhiata. “Non può essere,” fu Remus ad interrompere il silenzio per primo. “Impossibile.”
“Gli Weasley, tra tutte le famiglie?” chiese Sirius. “Perché loro? Peter doveva sapere che erano forti oppositori di Tu Sai Chi. Perché non cercare rifugio presso i Malfoy o presso qualche altra famiglia di Mangiamorte?”
“Perché quello era il primo posto in cui sarebbero andati a cercarlo, se il suo tentativo di incolpare te non avesse avuto tanto successo. Non solo nessuno avrebbe preso in considerazione l'ipotesi di cercare un Mangiamorte alla Tana, ma Minus deve avere anche saputo che la condizione economica degli Weasley avrebbe reso altamente probabile che loro avrebbero accettato un cucciolo 'trovato'. Un'altra famiglia potrebbe aver scelto di acquistare un animale domestico; gli Weasley sarebbero stati anche troppo contenti di evitare la spesa in più,” replicò Piton.
“Perciò mi credete?” chiese Harry.
“Non lo so, Harry,” disse Sirius, dubbioso. “E' terribilmente difficile crederlo...”
“Sono d'accordo,” disse Remus in tono di scuse. “Penso che tu abbia solo commesso un comprensibile errore, Harry.”
Il viso di Harry si rabbuiò.
Piton aggrottò la fronte a quella vista. “Perciò, dove credi che sia Minus?” chiese a Black.
“Uh?” Prevedibilmente, Black batté le palpebre stupidamente, guardandolo.
“Se dobbiamo crederti, Black, tu non hai ucciso Minus e tutti quei Babbani; invece, sei stato incastrato dal ratto. Ergo, Minus è ancora vivo. Dov'è? Dov'è stato negli ultimi dieci anni?”
Black scrollò le spalle, incerto. “Come faccio a saperlo? Magari lui è in Brasile a godersi i bikini.”
“Perciò Minus era tipo da aver preparato un piano tanto elaborato da permettergli, nel caso assolutamente inaspettato della sconfitta del Signore Oscuro, di fuggire senza fatica dall'Europa e di nascondersi tanto abilmente che neanche una voce sulla sua presenza sia emersa negli ultimi dieci anni?”
Remus si strofinò il mento e scambiò un'occhiata con Sirius. “No... Non penso che Peter potrebbe aver pianificato in anticipo a questo modo. E' sempre stato il tipo da seguire gli altri. Aveva bisogno di qualcuno che gli dicesse cosa fare, o andava nel panico e si agitava qua e là.”
“Considerando che la sconfitta del Signore Oscuro a Godric's Hallow ha colto anche Lucius Malfoy di sorpresa, e lui è – sarete d'accordo con me? – un consumato Serpeverde e, di conseguenza, ha piani di riserva per i piani di riserva, è davvero difficile immaginare che Minus ne sia stato similarmente scioccato? E che, in seguito a ciò, abbia cercato rifugio nella sua forma da Animagus e, come hai detto tu, si sia 'agitato qua e là' fino a quando non ha trovato un nascondiglio presso un'inconsapevole famiglia dalle credenziali impeccabili? Molly Weasley ha perso i suoi fratelli gemelli durante la Guerra – nessuno avrebbe pensato neanche per un istante che potessero ospitare un Mangiamorte, anche senza saperlo.”
Harry si illuminò in viso. Il suo professore gli credeva! E stava convincendo gli altri: Harry riusciva a vederlo dalle loro espressioni.
Sirius e Remus si dimostrarono recalcitranti, ma alla fine Piton vinse lo scontro con la sua caustica domanda: “Perciò preferireste rischiare la vita di Har – ehm, di Potter – ignorando le sue preoccupazioni e non facendo niente? E' il solo tra di noi che abbia visto sia Codaliscia che Crosta, ma, certo, voi preferite accantonare la sua opinione. Non vi è passato per la testa che, rifiutando di assecondare i sospetti del ragazzo, state rinforzando la sua scarsa opinione degli adulti e non dandogli nessuna ragione di fidarsi di voi? Pensate davvero che questo sia il modo giusto per convincerlo a rivolgersi agli adulti in cerca di aiuto, invece che cercare di affrontare il Signore Oscuro per conto suo, o con l'aiuto dei suoi piccoli amici? Chiaramente non considerate la sua salute meritevole di sprecare un po' di fatica in investigazioni.”
Quello naturalmente soffocò ogni obiezione, mentre entrambi i Malandrini, travolti dalla colpa, si scusavano profusamente con l'ora compiaciuto Harry. Poi, il concilio di guerra ebbe inizio.
Ovviamente Sirius era dell'opinione di andare direttamente ad Hogwarts ed acchiappare il ratto, mentre l'unica variazione al piano di Remus era che fosselui a dovere andare, nel caso in cui l'assoluzione di Sirius non avesse raggiunto tutte le orecchie in Gran Bretagna. Piton sentì le prime avvisaglie di un mal di testa e si chiese come i Grifondoro riuscissero a sopravvivere nel selvaggio mondo.
“Non sospettate che Minus possa forse essere informato del vostro arrivo, magari da uno dei migliaia di fantasmi, ritratti o studenti? E che, una volta avvisato in tal senso, possa essere in grado di scappare in un enorme castello magico?” ringhiò alla fine Piton.
Loro lo fissarono sbattendo le palpebre. “Ma – ma – ma questo non sarebbe giusto,” obiettò Sirius. “Dovrebbe restare ed affrontarci come un Grifondoro!”
Ora anche Harry pareva disgustato, e Sirius arrossì. “D'accordo. Be', era stupido. Ma ho appena passato dieci anni circondato dai Dissennatori!” piagnucolò. “Non sono al mio meglio!”
“Che cosa suggerisci, Severus?” intervenne Remus, serenamente.
Severus scivolò inconsapevolmente nella sua modalità insegnante, e Remus – facendo l'occhiolino ad Harry – Evocò piume e pergamene per tutti loro. “Sarà fondamentale che il ratto non sospetti che niente sia fuori posto,” iniziò, la sua mente da Serpeverde occupata a pianificare. “Black terrà, perciò, una conferenza stampa...”
“Ottimo!” Sirius si illuminò in viso.
“... durante la quale farai alcuni commenti decisamente denigratori sulla Gran Bretagna e su Caramell e su come, malgrado la tua assoluzione, tu non abbia alcuna intenzione di mettere mai più piede sul suolo della Gran Bretagna.”
“Cosa, mai?” chiese Sirus, preoccupato.
Severus sospirò. Grifondoro. “Questo è quello che dirai,” replicò con esagerata pazienza. “Non ti è familiare il concetto di menzogna? Pensalo come uno scherzo al pubblico della Gran Bretagna.”
“Be', sì, ma pensa a tutte quelle streghe a casa che prenderanno il lutto alla notizia,” Sirius sorrise. “Probabilmente bruceranno la foto di Caramell.”
Harry ridacchiò e Remus gemette, mentre Piton si massaggiava la fronte. “Per continuare,” ringhiò, “questa dichiarazione rassicurerà Peter sul fatto che tu non ti farai vivo ad Hogwarts per far visita ad Harry, rischiando di conseguenza di incontrarlo. Renderà meno probabile un suo tentativo di fuga. Nel frattempo noi prepareremo i nostri piani per la sua cattura. Innanzitutto, ovviamente, dobbiamo spostare Potter fuori dal suo dormitorio.”
“Cosa?” gridò Harry. “Perché?”
Piton gli lanciò un'occhiataccia. “Pensi che ti permetterò di continuare a dormire nella stessa stanza con la creatura che ha consegnato i tuoi genitori al Signore Oscuro? Hai dimenticato che il bersaglio del Signore Oscuro, quella notte, non erano i tuoi genitori, ma tu? Se Minus, malgrado i nostri sforzi, comincia a sentirsi poco al sicuro e decide di fuggire, potrebbe facilmente decidere di ferirti o di rapirti quando se ne va. Oppure tu potresti lasciarti sfuggire qualcosa che lo renderebbe sospettoso -”
“Non lo farei!” Obiettò Harry, accalorandosi. “E se io me ne vado dal dormitorio tutti ne parleranno e questo lo renderà di sicuro sospettoso! Dobbiamo acchiapparlo, ed io resterò nel dormitorio e lo terrò d'occhio!”
“Oh, no, tu non lo farai!” Le voci dei tre adulti uscirono fuori all'unisono, e gli uomini si scambiarono un'occhiata in qualche modo imbarazzata prima di concentrarsi sul ragazzo dall'espressione determinata che avevano davanti.
“Tu ti sposterai nelle mie stanze immediatamente dopo il nostro ritorno ad Hogwarts.”
“No.”
“Harry,” tentò Remus, “è troppo pericoloso. Peter è troppo imprevedibile.”
“No!”
“Avanti, Ramosino,” lo spronò Sirius. “Devo ammettere che Piton ha ragione. Acchiappare quel traditore non è importante quanto tenerti al sicuro.”
“NO!”
“Potter, una disobbedienza risulterà solo in -”
“Non mi interessa se mi picchi,” ringhiò Harry, con un'espressione aggrottata che assomigliava notevolmente a quella del suo guardiano. “Io non me ne andrò dal dormitorio! Io aiuterò a catturare il ratto che ha tradito i miei genitori!”
Piton lanciò un'occhiataccia al moccioso.Tanta ostinazione da Grifondoro. Ah, be', era una buona cosa che non fosse all'altezza dell'astuzia Serpeverde. “Molto bene, Potter,” disse, calmo.
Harry sbatté le palpebre, colto di sorpresa dall'improvvisa capitolazione. “Cosa?”
“Ho detto, molto bene.” ripeté Piton. Ora tutti e e tre i Grifondoro lo stavano fissando. “Se ti rifiuti di collaborare al piano, allora ne useremo un altro.”
“Aspetta un attimo,” protestò Sirius. “Non possiamo rischiare la sicurezza di Harry -” cominciò, ignorando la smorfia del suo figlioccio.
“Sono d'accordo. Perciò, invece che sviluppare un piano complesso ma a prova di idiota che richiederebbe un notevole sfoggio di astuzia da parte del ragazzo ma garantirebbe, in pratica, la cattura di Minus, saremo invece costretti ad adoperare un piano molto più semplice che non richiederà l'aiuto di Potter.”
Harry pareva alternativamente intrigato e angosciato. “Aspetta. Che vuoi dire dicendo che l'altro piano richiederebbe che fossi astuto e tutto il resto? Pensavo avessi detto che dovevo spostarmi dal dormitorio.”
“Potter,” Severus alzò gli occhi al cielo, “certo non puoi complottare la cattura di Minus di fronte a lui, né puoi partecipare agli incontri per il piano insieme a noi tre da un divano nella tua Sala Comune. Ma, dal momento che preferisci restare con i tuoi piccoli amici invece che unirti agli adulti nel progettare e mettere in pratica il piano, dovremo usare un approccio più diretto. Mi limiterò a chiamare via Metropolvere gli Auror da qui e riferirò loro la tua osservazione. Con un po' di fortuna, malgrado la loro storia di inettitudine, decideranno di investigare seguendo le accuse di un bambino basate sui ricordi in Pensatoio di un criminale fuggitivo -”
“Ohi! Sono stato assolto!”
“- e si recheranno ad Hogwarts con sufficiente rapidità e scaltrezza da catturare il ratto mentre ancora inconsapevole. Certo, è decisamente più probabile che tergiverseranno, decideranno di contattare gli Weasley, che di conseguenza chiederanno a Ron di Crosta, ma sono certo che Ron non avrà alcuna difficoltà nel nascondere quest'informazione...”
“Aspetta, aspetta!” protestò Harry. Ron poteva essere il suo migliore amico, ma Harry non si illudeva minimamente sulla capacità del ragazzo dai capelli rossi di dissimulare. Né, per essere brutalmente onesti, Ron era poi così veloce ad afferrare le cose. Avrebbe sicuramente rivelato tutto a Minus. “Questo è un piano terribile,” obiettò. “Minus scapperà di certo.”
Piton scrollò le spalle. “Dal momento che non sei disposto a partecipare all'altro -”
“No, no. Sono disposto. Solo, non voglio lasciare il dormitorio!”
Piton si sporse in avanti finché non furono naso a naso. “La tua sicurezza non è negoziabile,” disse, nel tono di un'indiscutibile decisione.
Harry inghiottì a vuoto e lanciò un'occhiata agli altri due. Remus, le braccia incrociate sul petto, scosse la testa implacabilmente. Sirius aveva un'espressione maggiormente di scuse, ma anche lui scosse la testa. Harry si morse il labbro. Ovviamente non avrebbe vinto questa battaglia... ma, magari, poteva riuscire ad ottenere almeno una o due concessioni.
“D'aaaaaccordo,” disse, riluttante. “Ma poi posso aiutare, giusto?”
Piton gli lanciò una lunga occhiata, considerandolo, mentre Harry si esibiva nei suoi migliori 'occhi da cucciolo'. Alla fine il professore di Pozioni annuì una volta. “Molto bene,” disse, brevemente, con grande sollievo di Harry. Ciò voleva dire che il suo professore non era davvero irritato con lui.
“Perciò, la questione diventa: come spostiamo Harry dal dormitorio senza che l'azione in sé renda Peter sospettoso?” chiese Remus.
Un vivace dibattito ne seguì, ma alla fine fu Remus ad uscirsene fuori con l'idea migliore: Harry avrebbe fatto qualcosa di così esagerato e pubblico che tutti ad Hogwarts avrebbero capito perché stava venendo rinchiuso nelle stanze del suo tutore come punizione.
Piton era meno che compiaciuto del piano, poiché sentiva che questo andava a creare un pericoloso precedente: ma Sirius fu prevedibilmente deliziato al pensiero di progettare un così grande scherzo. Per il resto della giornata Sirius ed Harry sussurrarono e ridacchiarono in un angolo della stanza, mentre Remus e Severus complottavano nell'altro.
Agli inizi della serata, mentre Harry e Piton si preparavano a ritornare a scuola, il Serpeverde chiese di sapere che cosa Harry avrebbe fatto per assicurare la sua rimozione dalla Torre di Grifondoro.
“E' meglio se sei sorpreso,” Sirius sorrise. “Comportati normalmente,” si raccomandò.
Prima che Piton potesse protestare ulteriormente, Harry – il piccolo traditore! – attivò la Passaporta, proprio come Albus li aveva istruiti.
“Bene, bene. Vi siete divertiti?” chiese Albus quando riapparvero nel suo ufficio.
Piton era troppo occupato a cercare di placare la nausea dopo l'inaspettato trasporto per replicare immediatamente, perciò Harry disse: “Sì, signore. Posso andare, per favore?” e, senza aspettare per una risposta, schizzò fuori dall'ufficio. Per quando Piton fu in grado di parlare, il moccioso se n'era andato da un pezzo.
“Stai bene, ragazzo mio?” Il tono di Albus era molto gentile.
“Bene,” replicò lui, brevemente.
Albus si sentì triste. Poteva immaginare quale tormento dovesse essere stata per Piton la giornata, ma era ovvio che l'uomo, profondamente riservato, non aveva alcun desiderio di parlarne. “E' quasi ora di cena, mi accompagneresti?” lo invitò.
Piton voleva scendere nei suoi sotterranei e cominciare a mettere in pratica la prima parte del loro piano: ma riconobbe lo scintillio risoluto negli occhi di Silente. L'anziano mago era determinato a confortarlo a prescindere. Con un inudibile sospiro, decise che era meglio farla finita in fretta, ed annuì in tacito consenso.

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